Phil Stumpf : «Io dj la notte e anestesista di giorno»
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Incontro con il 35enne tedesco trapiantato in Francia per studio e per amore… «Ma Parigi è troppo cara per permettere alla cultura underground di esprimersi».
«Un bicchierino di champagne per iniziare bene la serata… Festeggiamo la 66esima edizione della Minimal Dancin al Nouveau Casino» (locale parigino) ci annuncia Phil Stumpf, dj tedesco trapiantato in Francia da dieci anni. Ci troviamo in una specie di stanzetta dai muri ricoperti di graffiti – il frigo collocato in un angolo non è sfuggito a questo destino – che serve da backstage. Un posto perfetto, insomma, per penetrare nella vita di un dj.
A proposito, che ci fa un dj tedesco a Parigi? Nato nella cittadina tedesca di Bamberg, Phil Stumpf è sbarcato nella capitale francese ben dieci anni fa per raggiungere la sua ragazza, ma anche per terminare gli studi di medicina intrapresi in Germania. E il colpo di fulmine per Parigi l’ha fatto restare, grazie ad una fortunata circostanza che gli ha permesso di diventare il dj residente del locale in cui ci troviamo. È proprio la sua “doppia vita” ad intrigarmi subito. Gli chiedo, di getto, come fa a condurre due esistenze parallele così diverse. Oggigiorno non si può più vivere solo essendo dj? «Sì, certo che si può. Per me era difficile scegliere, la medicina e la musica sono due mie passioni. Dopo gli studi di medicina, ho vissuto tre anni lavorando unicamente come dj. Ma ormai la musica mi occupa meno tempo, so come bisogna muoversi in quest’ambiente per registrare dei dischi». Anche se il mestiere di anestesista è impegnativo, Stumpf riesce a lavorare di giorno e suonare nei weekend perché, spiega, «è uno stile di vita che mi riequilibra. Quando si lavora, si tende a dimenticare il lato divertente della vita». Detto così, il discorso non fa una piega ma, concretamente, come ci riesce? «Ammetto che sono due attività schizofreniche, ma con un pò d’organizzazione riesco a prendermi un weekend al mese per andare a suonare all’estero». Lui stesso, però, riconosce che se facesse il dj a tempo pieno, dovrebbe suonare all’estero circa due volte a settimana.
Capitare nel posto giusto al momento giusto
Eppure Phil Stumpf è pieno di progetti: «un festival di musica tedesca in partenariato con l’Istituto Goethe di Parigi, scambi di dj tra discoteche europee e pure una serata in Kosovo a settembre». Tra l’altro è il dj residente del luogo in cui ci troviamo, il Nouveau Casino. Con il suo collega Sam Rouanet organizza le serate Minimal Dancin, ormai culto tra i fan di questa musica, che festeggeranno il loro ottavo compleanno questo 12 settembre. Ed è grazie a loro che ormai si considera Phil Stumpf come l’ambasciatore dell’house minimal in Francia. La minimal è un filone della musica elettronica e un sottogenere della musica techno, caratterizzata da suoni elettronici, a volte melodiosi, e minimali, per l'appunto, che dovrebbero condurre l'uditore verso un viaggio mentale. Le ripetizoni dei suoni, inoltre, rendono questo genere quasi ipnotico. «L’avventura è iniziata nel 2001. Il Nouveau Casino cercava dei dj residenti capaci di animare una nuova serata e io e Sam siamo capitati nel posto giusto al momento giusto. All’epoca era davvero l’unica serata nella quale si suonava esclusivamente house minimal». Però Phil ammette che forse l’idea che sia lui il pioniere della minimal è forse un po' esagerata.
«A Berlino o a New York c’è sempre il modo di creare dei club illegali»
«Molta gente mi chiede perché non sono rimasto a Berlino, considerata la capitale europea della house music. Lì sono tutti dj, mentre a Parigi ho l’impressione di far parte di una “famiglia” di una cinquantina di dj che hanno cambiato la scena musicale elettronica degli ultimi anni». Però a Parigi «la pressione finanziaria è tale che impedisce alla cultura underground di esprimersi. Non è come a Berlino e a New York, dove c’è sempre il modo di creare dei club illegali o dei bar sperimentali. A Parigi, appena un nuovo club è aperto, deve subito trasformarsi in una macchina per fare soldi, in qualcosa di professionale e omologato». Della Germania gli manca l’atteggiamento permissivo che consente di avere spazio sufficiente per creare e sperimentare.
Ma come gran parte delle persone che vivono nella capitale francese e che sono sempre pronte a brontolare sullo stile di vita che vi si conduce, adora Parigi e, ogni giorno, si meraviglia della bellezza e della qualità di vita offerta da questa città. «C’è sempre molto charme nonostante l’arroganza, la mancanza di spazi verdi e l’inquinamento», conclude.
Un dj set in piena giungla
Ma basta parlare solo di queste due capitali, quali sono le migliori località in cui suonare? «Ho sempre avuto l’impressione che sono i paesi nei quali non si ha spesso accesso a questo tipo di serate nei quali ci si diverte di più». I migliori ricordi di Phil Stumpf, in quanto dj, sono sparsi tra l’Europa dell’est, fino in Russia ed addirittura in Siberia, ma anche in America Latina nella quale ha animato un memorabile dj set in piena giornata perso in mezzo alla giungla. «Contrariamente a Berlino o Parigi, dove la gente ormai è indifferente davanti a questa profusione di serate che ogni sabato vi offrono i migliori dj del mondo, negli altri paesi c’è molto più entusiasmo». Certo è che non sarà Stumpf, anestesista il giorno e dj la sera, a disdegnare il piacere di avere la scelta.
I 5 migliori club europei scelti da Phil Stumpf:
- Le Nouveau Casino, 109 Oberkampf, www.nouveaucasino.net
- Die Registratur, Blumstrasse 28, Monaco di Baviera, www.dieregistratur.de
- Robert Johnson, Nordring 131, Offenbach, www.robert-johnson.de
- Waagenbau, Max-Brauer-Allee 204, Amburgo, www.waagenbau.com
- Batofar, 11 quai François Mauriac, Paris, www.batofar.org