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Per un ruolo forte del Parlamento europeo

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Politica

Tommaso Padoa Schioppa, economista ed ex Ministro delle Finanze italiano, lancia un appello ai partiti, agli eurodeputati e ai futuri eletti perché il ruolo del Parlamento, in un momento di crisi e instabilità mondiale, sia rafforzato.

Questo manifesto è stato firmato da Jerzy Buzek, Carlo Azeglio Ciampi, Jean-Luc Dehaene, Jacques Delors, Wim Kok, Paavo Tapio Lipponen, Péter Medgyessy, Wolfgang Schüssel, Mario Soares, Peter Sutherland, Guy Verhofstadt.

I cittadini europei eleggeranno il loro Parlamento in un periodo travagliato per il continente e per il mondo: crollo della produzione e del commercio, aumento della disoccupazione e rischio di disordini sociali, ricorrenti crisi energetiche ed emergenze climatiche. L'Europa rischia una progressiva marginalizzazione dalla scena mondiale e un collasso del mercato interno, grazie al quale la prosperità è cresciuta e si è diffusa nel corso degli ultimi sei decenni. Il mondo rischia una brusca inversione di tendenza, sia della crescita del benessere economico che del contenimento delle forme estreme di povertà: le conseguenze sociali, politiche e di sicurezza potrebbero essere disastrose. Le politiche nazionali da sole, per quanto illuminate, non possono evitare questi rischi. L'Unione europea può avere un ruolo decisivo nel contrastare la logica distruttiva dell’ “ognun per sé” e nel promuovere vere soluzioni cooperative basate su forti istituzioni globali. Può indurre la nuova amministrazione americana ad adottare un approccio aperto e costruttivo verso le questioni globali in settori come la sicurezza, la governance economica o i cambiamenti climatici. Ma per far questo dovrà superare la propria paralisi. Per sventare le minacce interne ed esterne ai propri confini, l'Europa ha innanzitutto bisogno di una cosa: affermarsi come attore politico coeso, capace di assumere e realizzare decisioni all’altezza delle sfide del momento.

Il ruolo del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha strumenti unici per superare lo stallo attuale e aprire una nuova stagione politica in Europa. A differenza delle altre istituzioni dell'Ue, ha una legittimazione democratica diretta, piena indipendenza e un legame istituzionale con l'opinione pubblica tramite i partiti politici. Con questi assi nella manica e un uso deciso di tutti i suoi poteri, è in grado di imprimere una nuova direzione alle dinamiche istituzionali dell'Ue già prima dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Può svolgere un ruolo decisivo, in particolare, nella definizione di un programma che guidi le istituzioni europee durante la prossima legislatura, nella formazione della nuova Commissione e nell’uso del bilancio dell'Ue per far avanzare le politiche comuni. Questa opportunità non va sprecata.

Quest’appello è rivolto ai partiti politici, ai candidati alle elezioni di giugno e ai nuovi parlamentari eletti. Chiediamo che si impegnino a mobilitare l'opinione pubblica in un vero dibattito politico sul futuro dell'Ue; a selezionare candidati qualificati e impegnati a costruire un'Ue più forte; a elaborare programmi di respiro europeo anziché mere piattaforme nazionali; a rifiutare ogni declassamento delle elezioni a una competizione nazionale; utilizzare pienamente i poteri del Parlamento europeo; a prendere l'iniziativa nella scelta della nuova Commissione, del suo Presidente, dei suoi programmi; a riformare il bilancio dell’Ue per renderlo un vero strumento per lo sviluppo delle politiche comuni. In un momento così difficile, l'Europa può sorgere o cadere. E i cittadini europei non possono essere dimenticati. Diamogli voce rafforzando il Parlamento Europeo.

Questo appello è il risultato di uno studio condotto da cinque istituti europei: l’Istituto Affari Internazionali (coordinatore, Roma), il Centro Studi sul Federalismo (Torino), l’Institut für Europäische Politik (Berlino), Notre Europe (Parigi) e The Federal Trust (Londra).