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PDF2014: FoodCAST, scenari e previsioni per un mercato alimentare più sostenibile

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Smart living

Il progetto, presentato al Personal Democracy Forum 2014, si pone l’ambizioso obiettivo di “nutrire il pianeta”. 

Quale sarà il cibo del futuro? Quali dinamiche governeranno il rapporto fra produttore e consumatore? Come fronteggiare le carestie? A queste e tante altre domande risponderanno le previsioni di FoodCAST (http://foodcast.sissa.it/), un progetto che sfrutta i big data per affrontare un tema cruciale per la sopravvivenza della popolazione mondiale: il cibo.  

Il progetto è stato illustrato il 29 settembre a Roma in occasione del Personal Democracy Forum Italia (PDF2014), nell’ambito dell’Innovation Week (#RIW14).  

L’evento ha chiamato a raccolta studiosi, opinion leader, startupper e giornalisti accomunati dall’idea che una società basata sulla libera consultazione e monitoraggio dei dati è più democratica e più equa. Per favorire la circolazione delle best practices in questo campo, nel corso dell’evento sono stati presentati nuovi strumenti e piattaforme progettate per la promozione dell’open society.

La pubblica amministrazione è in prima linea per sostenere FoodCAST: Regione Lombardia e MIPAF (Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) per la prima volta si sono unite coinvolgendo scienziati provenienti dalla Scuola Internazionale di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Bologna Alma Mater e l’Università degli Studi di Perugia.

La sfida di FoodCAST è utilizzare i big data per fare previsioni strategiche sulle dinamiche dei mercati alimentari e sulla disponibilità di cibo nel medio e nel lungo periodo, nonché sulle tecnologie legate al “cibo del futuro”. Il database a cui attinge per creare modelli e algoritmi di previsione si basa su dieci archivi nazionali e internazionali contenenti i dati di produzione, commercio, import/export, prezzi del cibo. 

Il cibo è un tema centrale nelle politiche economiche e demografiche. Aumento della popolazione a livello mondiale, esaurimento di alcune colture tradizionali e impoverimento dei terreni destinati alla coltivazione, diffusione degli OGM, diminuzione delle terre destinate a pascolo, pandemie legate al consumo animali portatori di malattie… sono solo alcuni dei fenomeni che ruotano attorno al cibo. Senza contare che, nonostante l’evoluzione dei metodi agricoli e il surplus di cibo per una parte della popolazione, c’è chi ancora nel mondo patisce la fame a causa di carestie, emergenze metereologiche, crisi alimentari o guerre. Il cibo è dunque nell’agenda setting dei policy maker internazionali e prevedere le rotte del cibo e l’evoluzione dei gusti è fondamentale. Il mercato alimentare è sofisticato al pari dei sistemi finanziari: strumenti come futures e derivati sono applicati anche al cibo. Senza contare le complicazioni aggiunte da contributi governativi nazionali e comunitari (la tanto contestata PAC, ad esempio).

“FoodCAST utilizza un modello quantitativo di previsione e analisi del rischio dei mercati alimentari che consente di dare risposte attendibili all’annoso problema della fame e fa della tecnologia un volano per migliorare la disponibilità e la qualità dei cibi che consumiamo. Il progetto mira infatti a creare una scala cognitiva di come il consumatore valuta gli alimenti di cui cibarsi, verificando la sua evoluzione in presenza di un rischio alimentare”, ha spiegato Riccardo Sabatini, direttore scientifico del progetto durante il PFD2014. “La complessità dei mercati alimentari ci ha spinto a costruire un know-how e strumenti innovativi in grado di descrivere queste nuove dinamiche, e di fare luce sulle possibili soluzioni efficaci nella pianificazione e gestione delle risorse alimentari, sia a livello locale che globale”. 

FoodCAST è stato lanciato nel 2011 e fra i primi risultati annovera FRIDa, prodotto di un gruppo di ricerca della SISSA che si occupa di neuroscienze. Si tratta di un database pubblico e open, che contiene immagini di cibo attraverso le quali il gruppo di ricerca ha testato l’atteggiamento delle persone verso il cibo naturale o processato, studiando in che modo il colore del cibo influenza le preferenze. 

Il prossimo obiettivo di FoodCAST è la creazione di un indice di sostenibilità - TII, Trade Impact Index - per l’analisi della filiera agroalimentare globale e locale, proposto a Expo2015 come uno dei parametri per la stima dell’impatto ambientale del cibo. In che modo il TII potrebbe influenzare concretamente le scelte dei consumatori e dei policy makers? Ad esempio dicendo loro quanto costa all’ambiente il piatto di pasta che hanno appena mangiato. Il TII calcola infatti la stagionalità locale di un alimento e la lunghezza della filiera, oltre alla distanza che il prodotto percorre dal produttore al consumatore. 

Non solo scienziati e ricercatori, ma anche i cittadini possono partecipare attivamente a questo progetto. FoodCAST si è rivolto al mondo social con una app per iPhone e iPad che mette alla prova l’utente e incrementa le sue conoscenze sul cibo. Basata su un quiz interattivo, la app è arrivata prima nella classifica Macitynet.it 2012 tra le applicazioni gratuite italiane nella categoria “Istruzione”.