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Pascal Bastien: gli europei, una fabbrica di banalità

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Anna Castellari

Cultura

Pascal Bastien ha trascorso anni percorrendo le strade dell’Europa dell’est prima che la mediateca di Strasburgo gli proponesse di farne una mostra collaterale all’evento "Traduire l’Europe". Il fotografo, abituato alle richieste restrittive di Le Monde, Libération e Télérama, per una volta è riuscito ad avere un margine di manovra necessario per un lavoro più personale e approfondito. La richiesta: due anni per riunire 40 cliché di 18 Paesi dell’Ue: «L’obiettivo non è solo quello di evitare i cliché, ma di distruggerli» spiega al giornalista del babelblog di Strasburgo. Risultato, dei cliché inevitabili, dei particolarismi, certo, ma basati su un’impressione di uniformità, dai tratti comuni, incarnati dall’immagine del pedone in scarpe da ginnastica. Tutti gli europei cliché per cliché in dieci scatti.

Grazie alla redazione del babelblog di Strasburgo per aver parlato per primi della mostra Europa Europa realizzata da Pascal Bastien, e grazie a Till Neumann per il suo articolo "Europa – vereint in Banalität" (“L’Europa sotto il segno della banalità”.

Antibes - Francia, 2009

Una turista già in infradito, mezza nuda, sul binario della stazione di Antibes, località balneare del sud est della Francia. Borsa H&M, occhiali da sole: indovina indovinello, è francese, italiana o ungherese?

 Foto: Pascal Bastien

Berlino - Germania, 2006

Un ragazzo di Berlino davanti alla stazione del Banhof Zoologischer Garten, centro della capitale tedesca, conosciuta come la fortezza della controcultura. Questa foto, che ritrae un ragazzo con una cresta degna del miglior periodo punk, è molto vicina allo stereotipo berlinese. Ricorda in particolare il libro-simbolo di una generazione, "Christian F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", biografia di Christian Felscherinow, che descriveva il vissuto quotidiano dell’autrice, tossica e prostituta, proprio nella zona della stazione del Giardino Zoologico (Uli Edel ne fece un film nel 1981).

 Foto: Pascal Bastien

Moldavia, versante romeno, 1995

Cambio di scenario. Siamo in Moldavia, «un paesaggio molto europeo», secondo il fotografo. Ma se siamo ai margini dell’Unione Europea? «A me questo paesaggio ricorda i Vosgi (catena montuosa francese), solo che i Vosgi sono circondati da un’infrastruttura stradale».

 Foto: Pascal Bastien

Javea - Spagna, 2009

Al Sud di Valencia (Spagna), a Javea, località balneare di fronte all’arcipelago di Mallorca: un’altra foto-cliché, almeno in apparenza. Perché il fotografo mette in evidenza il turismo di massa delle coste spagnole, ben lontano dal sogno di evasione proposto dalle agenzie di viaggio europee. Che radunano qui a frotte interi aerei di turisti inglesi e olandesi.

 Foto: Pascal Bastien

Liegi - Belgio, 2009

Un uomo fa le scale quattro alla volta in una viuzza stretta, quasi senza luce. In mano la borsa dei grandi magazzini Tati, in voga nel popolarissimo quartiere Barbés di Parigi. In alto, una trattoria italiana. È il Belgio, bellezza...

 Foto: Pascal Bastien

Lussemburgo - Lussemburgo, 2009

Un turista giapponese guarda fisso l’obiettivo della sua macchinetta digitale, «forse per vedere se è bagnato», dice Bastien, divertito. Ha piovuto per due giorni, il 29 e il 30 gennaio. «Mi domando dove vuol mettere il berretto!». Di sicuro passerà per tutte le capitali europee.

 Foto: Pascal Bastien

Maastricht - Olanda, 2009

Maastricht, a circa 30 chilometri dalla frontiera belga e da quella tedesca. «C'ero andato dodici anni prima, era una cittadina insignificante. E adesso guarda che delirio! Ci sono insegne di tutti i grandi canali internazionali». Oggi belgi, tedeschi e olandesi «si spartiscono i pochi metri quadrati di pavé ancora liberi per spendere i soldi che hanno ricevuto a Natale». Signore e signori, benvenuti nell’Europa del libero scambio.

 Foto: Pascal Bastien

Ventimiglia - Italia, 2009

La cittadina italiana al confine con la Francia e il Principato di Monaco annovera tra gli abitanti il classico italiano in sella alla sua inseparabile Vespa: una caricatura. Ma le caricature vengono disegnate a partire da realtà ben radicate: «I passaggi pedonali in cui tutti gli europei si fermano compiendo lo stesso rituale, i giovani e meno giovani in jeans e scarpe da ginnastica: tutto fa caricatura, ma torna in modo sistematico» confida Pascal Bastien.

 Foto: Pascal Bastien

Breslavia - Polonia, 2003

Nel giugno 2003 i polacchi approvarono tramite un referendum l’ingresso nell’Unione Europea, con il 77,5% dei "sì". Una bandiera europea che si vede solo di rado appesa fuori dai muri delle istituzioni europee: «Questa è l’unica foto, su quaranta, che ritrae la bandiera europea nel suo ambiente sociale».

 Foto: Pascal Bastien

Varna - Bulgaria, 2001

Varna, stazione balneare assai nota della Bulgaria. «In Europa dell'est il nudismo è molto più diffuso che all'ovest» afferma Pascal Bastien.

 Foto: Pascal Bastien

Translated from Pascal Bastien : les Européens, touchants de banalité