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Parigi e la biodiversità: la ville fertile
Published on June 29, 2011
Lifestyle
A maggio Parigi è tutta un fiorire di incontri, iniziative e feste legate al verde ed alla biodiversità. Non solo perché è primavera inoltrata, ma perché l’esigenza del ritorno alla natura si fa sempre più diffusa. Molte grandi metropoli europee hanno capito che il ritorno al giardino e allla natura un giorno ci salverà, e a Parigi stanno prendendo piede forme di sviluppo ed attenzione verso la biodiversità urbana. La fotografa Greta Gandini ha immortalato i protagonisti di questi fazzoletti di terra urbana.
Tutte le foto ©Greta Gandini
Questo articolo fa parte del progetto Green Europe on the ground 2010-2011, una serie di reportage realizzati da cafebabel.com sullo sviluppo sostenibile. Per saperne di più su clicca su Green Europe on the ground .
“Sauvage de ma rue ” è uno dei progetti del Museo di Storia Naturale e rientra nell’approccio partecipativo del piano per la biodiversità: i cittadini partecipano alla catalogazione delle piante della città scegliendo un segmento di strada e, grazie a un libro-guida, riempiono una scheda con la descrizione delle piante trovate. I risultati delle osservazioni saranno utilizzate dai biologi del museo per analizzare le tendenze e i cambiamenti della vegetazione urbana.
Lo spazio urbano è ricco di flora, comune agli occhi dei cittadini, ma poco conosciuta. Simon, tecnico specialista del Museo di Storia Naturale, in occasione dell’incontro “Herborisation en milieu urbain ”, racconta e spiega quali sono le piante presenti nelle aiuole cittadini e perché.
La pressione antropica (inquinamento, instabilità degli ambienti) di una città come Parigi favorisce piante a ciclo breve e particolarmente resistenti al calpestio, come ad esempio le Astericae, in maggioranza piante erbacee(camomilla comune e romana, cicoria, arnica etc..).
Il Museo Nazionale di Storia Naturale, con il sostegno del ministero dell’Ecologia, celebra la festa della Natura (21 e 22 maggio) con un evento al Jardin des Plantes per sensibilizzare alla protezione della natura. C’erano una ventina di spazi dedicati ai mammiferi, insetti e uccelli che si trovano in Île De France, atelier ludici per bambini e sessioni di osservazione delle specie naturali per il grande pubblico.
Al di là della Festa della Natura, esistono luoghi della città nati per favorire la biodiversità e usati spesso dalle scuole per educare i ragazzi. Il “jardin naturel” di Parigi (20° arrondissement, a fianco al cimitero di Père Lachaise) creato nel 1995, è una riserva di biodiversità: tecniche di giardinaggio “biologico” mantengono una flora indigena tipica della regione Île de France. Nel giardino si incontrano vari mucchi di legname: luoghi di richiamo per molte specie animali come ricci, rane, tritoni. Vi trovano rifugio per le stagioni meno favorevoli e servono, per gli animali notturni, a proteggersi dalla luce. Il legno morto è inoltre cibo per molti esseri viventi come funghi e invertebrati.
Uno dei tre spazi pilota della Trame verte (Via verde) del piano per la biodiversità del 2010. Le tombe sono normalmente ripulite dalle piante, mentre il cimitero di Père Lachaise è un’oasi ecologica: i suoi 44 ettari albergano più di 400 specie di piante selvagge, indigene e non.
Tra gli enti associativi che promuovono la biodiversità a Parigi ci sono i I CNP (Conoscere e proteggere la natura). Alberto Marino Rocha, responsabile del CNP del giardino Catherine-Labouré mostra la lente per analizzare le piante che fa parte del “sacco degli attrezzi”dei bambini iscritti all’associazione. Anche lui è un bambino cresciuto, lavora come educatore e mantiene con altri 4 ragazzi il giardino-laboratorio.
“Il futuro non può che essere la natura nel rispetto della sua diversità, ma non vuol dire tornare a fare i contadini!", spiega Alberto. "Ai parigini piace fare il week-end in campagna per fare gli 'écolo', ma poi utilizzano l’auto e non curano lo spazio della città. Da quando c’è il nuovo sindaco socialista Delanoë c’è comunque più attenzione verso spazi verdi e la città pullula di giardini come questi”. Ridendo aggiunge: “Ci puoi pure mangiare gratis”. Quindi succhia un fiore della passione e coglie un chicco d’uva : “L’ecologia è moderna ed è economica!”
Gli interessi economici fanno la loro parte nella distruzione della biodiversità. Hanno deciso il destino del mughetto, modificandolo geneticamente per fare in modo che non si possa riprodurre e che ci siano introiti sicuri per la festa del 1 maggio, giorno in cui le strade si riempiono di venditori di mazzolini di mughetto. “A Nantes c’è la coltivazione intensiva del mughetto e lì viene reso infertile, questi invece sono mughetti fertilissimi, li coltivo da anni nel mio giardino” spiega Jordan , che vende le sue radici al Jardin du Ruisseau, nel 18°.
Erano le banchine di una vecchia stazione, abbandonata nel 1950. Ora ospitano il giardino “Du Ruisseau”, uno dei tanti “jardins partecipés ”, una realtà piuttosto solida e a Parigi. Questi orti urbani di proprietà collettiva ricoprono un ruolo importante nell‘educazione alla biodiversità all’interno del loro quartiere, grazie alla collaborazione di scuole e le associazioni.
Oltre ai cosiddetti giardini condivisi vi sono poi singole realtà ed associazioni che lavorano sul territorio. Syvlie (prima a sinistra) ha creato l’associazione Multicolors , attiva nel quartiere di Réunion et Saint-Blaise, nel 20° arrondissement, il più “écolo” della città.
Multicolors riunisce artisti, giardinieri, eco-educatori e volontari, per lavorare con persone vittime d’esclusione sociale alla creazione di progetti per una Parigi più verde, attenta alla biodiversità e al sociale. “Non basta avere una politica verde, è necessaria la partecipazione dei cittadini nello sviluppo di spazi biodiversi”, spiega Sylvie.
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