Palermo Pride 2016, il trionfo dei colori contro la paura
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Il Palermo Pride 2016 è stato un successo. Perché ancora una volta i colori, il coraggio e la fantasia hanno prevalso sulla paura e lo sgomento dello shock post Orlando. Abbiamo deciso di raccontare per immagini i volti di una manifestazione che da sette anni cambia il volto di Palermo.
"Migrare è umano - Identità in attesa di giudizio". Quest'anno il tema centrale non poteva che essere la migrazione, che nell'intento degli organizzatori del Palermo Pride è da intendere come spostamento tra le frontiere geografiche e di genere. Poi la tragedia di Orlando, quella ferita ancora aperta che non spaventa chi ogni giorno si batte per il diritto alla famiglia e all'adozione e contro l'omofobia che ha armato il fucile di Omar Mateen in quella tragica serata del Pulse. Il Palermo Pride 2016 è stato forse più "sobrio" delle altre edizioni, ma ancora una volta il coraggio ha prevalso sulla paura. Ecco un racconto per immagini della settimana sfilata che ha invaso il centro della città.
Migliaia di persone, tra cui molti giovani, hanno seguito i 10 carri della manifestazione che hanno fatto il giro del centro di Palermo per terminare il percorso a "Casa Pride", nel complesso monumentale del Castello a Mare. Qui è iniziata il party ufficiale della kermesse che secondo gli organizzatori doveva "riprodurre la stessa atmosfera di allegria e di festa" della discoteca Pulse di Orlando prima della strage.
Le Le Drag Queen con i loro abiti appariscenti e curati nel dettaglio sono un simbolo della manifestazione.
Anche questa volta il Pride è il trionfo dei colori e della fantasia dei giovani. Tra le migliaia di partecipanti si può dire che la piazza appartiene a loro.
Tra i partecipanti non c'è soltanto il popolo Lgbti, ma tantissimi volti di ragazzi e ragazze che condividono la battaglia per i diritti civili.
"Questo manifestazione è di tutti: delle donne, dei lavoratori, degli studenti, dei precari, dei disoccupati, dei migranti. Non esistono battaglie per i diritti isolate", ha detto il presidente del Coordinamento Palermo Pride Massimo Milani. "Il Pride continua ad essere la più politica delle manifestazioni ed è assolutamente necessario per un Paese che è ancora fortemente maschilista, sessuofobico, sessista e i sempre più numerosi esempi di bullismo e femminicidio (anche trans) lo confermano", ha aggiunto l'ex madrina della kermesse che quest'anno ha passato il testimone e Stefania Pecchini, prima poliziotta transessuale d'Italia.
In testa al corteo il carro del Coordinamento Palermo Pride. Poi hanno seguito la sfliata gli altri nove: il carro dell’Arci Palermo con il Forum antirazzista e il Mediterraneo antirazzista e poi quelli di Uniamoci Onlus, Udu con gli Studenti Medi, Exit e I love Tuesday, Crispies e Guerrilla Gardening, Tacchi a Spillo, Radio tv Azzura e Anirbas, Popshock e Countryclub, Designlab con Vespacafè e GPParrucchieri.
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La Cartolina finale da Palermo è un bacio della libertà.