Oliviero Toscani e la censura: «Chi ha potere in Europa è pedofilo»
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Il fotografo italiano – autore di foto shock sull'anoressia per Nolita – rivela a cafebabel.com: «L'Ue? Bocciò la mia Europa»: 25 bambini, nudi su sfondo bianco.
Pungente, controcorrente, sicuro di sé. Oliviero Toscani, fotografo di fama mondiale, ha lavorato per Chanel, Benetton, Fiorucci, Prenatal e firmato, con le sue immagini, importanti campagne pubblicitarie. Un artista sempre pronto a colpire nel segno, mostrando la realtà nella sua concezione più autentica e cruda. Lo abbiamo incontrato.
Si considera più un artista o un uomo che vende un marchio?
Sicuramente un’artista. Non mi interessa il marketing, non sono qui per vendere niente, sono qui per fare l’immagine.
Qual è l’aspetto che rende un’immagine una bella immagine?
L’immagine deve essere giusta al momento giusto. Deve essere un documento storico della condizione umana. La grande arte è sempre così. Le fotografie che si fermano all’estetica, alla forma e alla composizione sono sempre mediocri. Ci sono delle belle immagini di guerra, ma è bello vedere la guerra? Prendiamo quella dell’11 settembre. Non si può dire che sia brutta, ma è un fattore puramente estetico. Io voglio andare oltre questo limite.
(Foto, © Oliviero Toscani Studio)
In un'intervista rilasciata al sito tedesco W&V, ha dichiarato: «Le relazioni umane sono anoressiche», ci può spiegare cosa intende?
Viviamo in una situazione di anoressia sociale, politica, mentale, culturale. Relazioni anoressiche appunto. L’omicidio della ragazza Erasmus a Perugia ne è un sintomo, una reazione a questa anoressia sociale dilagante. Basta guardare per mezz’ora la televisione, quei programmi demenziali che seguono tutti, per rendersene conto.
Quanto è importante colpire l’attenzione?
È fondamentale. Un artista colpirà sempre l’attenzione. Non a caso Picasso è passato alla storia, così come i grandi artisti. Chi non colpisce non è un artista.
L'immagine di Isabelle Caro, la modella anoressica fotografata per la campagna pubblicitaria “Nolita” ha colpito. Cosa voleva trasmettere?
Il mio mestiere è fare immagini. Se domanda a chi fa scarpe: “Ma lei che scarpe voleva fare?” Le risponderanno: “Io volevo fare scarpe. Punto”.
A me interessava il problema dell’anoressia. Un problema che considero socialmente interessante sul quale ho svolto un tema. Io scelgo degli argomenti che mi interessano sui quali faccio delle immagini. Potevo scegliere una fotomodella qualsiasi, di anoressiche è pieno il mondo.
È vero che in Italia è stata vietata?
No, non è assolutamente vero. Esiste un Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria del quale fa parte una corporazione di pubblicitari che decide cosa va bene oppure no. E fra di loro hanno vietato questa pubblicità. Ma io non appartengo né al loro club, né al loro clan, né alla loro corporazione. Quindi non possono censurare il mio lavoro, possono censurare la mie immagini sui loro media, sui loro giornali, ma non ovunque. E infatti questa fotografia la posso usare su supporti che non aderiscono a questa organizzazione privata. Un divieto viene emanato da un giudice non da un organo privato.
Cos'è la trasgressione?
È un obbligo dell'arte. La creatività deve trasgredire delle regole acquisite. La sovversione appartiene all'arte, e senza non può considerarsi tale. Bisogna stravolgere l'ordine dei valori e rimettere in discussione le cose. Costantemente. La responsabilità dell'artista è proprio questa. Chi non trasgredisce non è un vero artista. Prendiamo Caravaggio, dipingeva le Madonne, ma non credeva in Dio, era sodomita e le modelle che usava per fare le madonne erano delle prostitute. Indubbiamente non era nelle regole etiche del tempo. L'arte è semplicemente l'espressione più alta della comunicazione. Deve portare avanti delle nuove idee.
Com'è lavorare in Europa?
Non si può assolutamente generalizzare. Chi è l'Europa? Il siciliano o lo svedese? L'Europa è fatta di infinite sfaccettature. È uno spazio incredibilmente interessante, con le sue lingue, che da una parte sono un limite, ma dall'altra una grande ricchezza.
Trovo ci sia una differenza enorme tra la Francia e l'Italia, ad esempio. La Francia è un Paese molto più avanzato, più completo, meno fifone, con un'organizzazione dello Stato seria, mentre noi siamo dei dilettanti in confronto.
È vero che non va al cinema e non guarda la televisione per non essere influenzato dalle immagini?
Sì è così. La televisione, anche quando non la si guarda, la si vede lo stesso. È come l'aria inquinata, anche chi non prende mai l'auto, è obbligato a respirarla. Cerco di difendermi il più possibile da questo bombardamento continuo di immagini.
Che cosa insegna ai giovani che partecipano ai suoi workshop?
Etica e estetica. E come sviluppare il proprio talento. La capacità di analisi, di critica, passione e generosità. Il fatto di non cercare il consenso, di cui hanno tutti una voglia disparata. Il consenso non è il successo e soprattutto non è cultura. Bisogna cercare di fare quello in cui si crede.
Se dovesse rappresentare l'Europa, oggi, che tipo di immagine farebbe?
Me l'ha chiesta nel 2005 la Presidenza austriaca dell'Ue (in carica nel primo semestre 2006 ndr). Feci una serie di bambini nudi su fondo bianco, dai quattro mesi ai cinque anni: venticinque, come i Paesi membri di quel periodo. Ma alla fine l'immagine è stata bocciata da Bruxelles perché non avevano i pannolini. Siccome vedere i bambini nudi è un problema... Si vede che chi ha potere in Europa è pedofilo... E sono andati in crisi.