Old Continent: "l'Ue non è un supereroe"
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La strategia di comunicazione dell'Ue? "Inefficace". La disoccupazione? "Non è una prerogativa comunitaria". Van Rompuy, Barroso? "Chi sono?". Gauthier Bas, fondatore di Old Continent, un'agenzia di comunicazione con sede a Bruxelles, ci parla a tutto tondo dell'Europa, delle istituzioni e delle elezioni parlamentari europee del 2014.
Il vento gelido che attraversa le strade di Bruxelles a inizio dicembre descrive perfettamente il calore che le istituzioni europee emanano durante tutto l’anno. A rue de Bailli, nel quartiere di Ixelles, lontano dalle ombre dei palazzi dei tecnocrati, dietro una piccola porta bianca di legno, si nasconde l’agenzia di comunicazione Old Continent. Specializzata, come dice il sito, in "Branding Europe", è un avamposto di chi crede che la Eurobubble sia destinata a scoppiare, a meno che non cambi rapidamente la sua strategia di comunicazione politica.
un'assicurazione per l'Europa
Settembre 2013, l’Ue lancia il suo primo video promozionale per le elezioni politiche del 2014: un trailer da blockbuster in cui scene catastrofiche si alternano a sguardi interrogativi e sorrisi da happy end. Charlélie Jourdan (30) e Gauthier Bas (28) – i due soci che hanno fondato Old Continent nell’aprile di quest’anno - non fanno in tempo a vederlo, che il loro naso già pende tutto da una parte. "Ok, la bellezza delle immagini è indiscutibile, tecnicamente nulla da dire… Ma, sinceramente, se qualcuno tentasse di vendermi un’assicurazione per strada sarebbe la stessa cosa! Non capisco perché l’Ue debba vendersi come un superoe", afferma Gauthier mentre sorseggia il suo tè. Siamo seduti nel salotto accanto alla sala operativa dell’agenzia. Dietro alla porta si nascondo 3 computer e tappettini da mouse con il motivo della bandiera europea. La luce è soffusa e il freddo pungente della capitale belga è solo un ricordo. Quale sarebbe il messaggio che veicolerebbe per convincere i cittadini ad andare a votare per le elezioni parlamentari? "Non siamo sexy, lo sappiamo, ma facciamo comunque cose utili! Se vuoi raggiungere i cittadini hai bisogno di 2 elementi: trasparenza e onestà". Detto, fatto: la Old Continent realizza un video satirico in cui prende in giro quello ufficiale. Risultato? Le istituzioni ringraziano e non pochi colletti bianchi alzano la cornetta per ammettere che i due ragazzi hanno ragione. "In fondo li aiutiamo gratis", afferma Gauthier mentre ride sotto ai baffi. Ma allora perché Parlamento, Commissione e Consiglio non cambiano marcia e continuano ad apparire come degli organi di "Tecnocratolandia"? "Nelle istituzioni europee ci sono talmente tanti livelli di decisioni che innovare è impossibile", afferma con l’aria di chi la sa lunga.
Van ROmpuy & co.
Gauthier non vede di cattivo occhio l’Ue, anzi. Non ha mai fatto parte di movimenti rivouzionari e non ha lanciato uova a Barroso mentre era in visita a Liegi. Paradossalmente ha un look da office man. Camicia bianca e pantaloni blu scuro, questo giovane ventottenne ha fatto un percorso impeccabile: studi europei, erasmus a Praga – è li che ha conosciuto il suo socio, Charlélie – e master a Strasburgo; poi, un internship nella Direzione generale Comunicazione della Commissione europea e un lavoro da assistente parlamentare. Perché lasciare tutto? L’Open Day del Parlamento europeo è il punto di non ritorno. Per l’evento, l’istituzione decide di finanziare la produzione di una serie di magliette promozionali. Lui, frettolosamente, si limita a dire che "non le avrebbe mai indossate dopo l’evento. Il look ha la sua importanza". Un concetto semplice, ma impossibile da inculcare a Van Rompuy & co.. Quando gli chiedo quale rappresentante delle 3 istituzioni - Commissione, Parlamento o Consiglio – usi la strategia comunicativa peggiore, lui risponde con sarcasmo: "Perché, li hai mai sentiti comunicare?".
L'Europa non combatte la disoccupazione
Scherzi a parte, Charlélie e Gauthier non sputano nel piatto da cui mangiano. I loro servizi li vendono proprio alle organizzazioni che hanno sede a Bruxelles: dalle lobby, ai sindacati, alle istituzioni. Se però hanno deciso di fare un video promozionale per le elezioni senza essere pagati, è stato soltanto per passione: nell’Europa ci credono davvero. "L’Ue è uno dei centri di potere più trasparenti che ci siano oggigiorno. Se cerchi i documenti, online trovi tutto quello di cui hai bisogno", afferma seriamente; poi continua: "Il problema è che non c’è onestà". Abbattere la disoccupazione giovanile? Risolvere i nodi dell’Europa sociale? "Cavolate! Quando l’Ue promette soluzioni a questi problemi parla a sproposito. Il suo ruolo è quello di creare un mercato unico per evitare che tensioni economiche portino ad altre catastrofi mondiali". Per Gauthier il volto politico dell’Europa si riscontra nelle decisioni che riguardano la regolamentazione del mercato, ma non nell’azione diretta. "Questioni tecniche, ma che hanno comunque un risvolto politico", afferma.
Il 14 maggio 2014 si vota per l’Europa e il dirigente della Old Continent non sembra troppo tranquillo. "Se non coinvolgi i cittadini, gli unici che andranno a votare saranno coloro che l’Europa la detestano", afferma - gli occhi si stringono in uno sguardo di sfida – prima di concludere: "L'Europa rischia di essere distrutta dal voto degli estremisti. Il nostro contributo cerca di invogliare tutti ad andare a votare per non lasciare che altre persone decidano per loro conto". Quello di Gauthier è un discorso inusuale, in cui si fondono disillusione, realismo, voglia di fare e coscienza politica. Prima di salutarlo, mi racconta la storia della sua famiglia. Sua bisnonna era nata in Alsazia e tra il 1870 e il 1945, tra guerre, occupazioni e liberazioni, ha cambiato 5 volte nazionalità. Alla fine, probabilmente, non si sentiva né tedesca, né francese, ma "soltanto" europea. Per Gauthier, vale lo stesso.