Nuove speranze di riunificazione per Cipro?
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Irene FumagalliTrentaquattro anni dopo la divisione, uno dei paesi geograficamente più periferici dell’Ue ritrova la speranza. Demetris Christofias e Mehmet Ali Talat i leader delle due parti, sembrano stavolta pronti al dialogo. Il prossimo incontro il 25 luglio.
La sera stessa della vittoria elettorale, il 24 febbraio 2008, Demetris Christofias, il Presidente neo-comunista di Cipro, ha confermato uno dei punti chiave della propria campagna: «Sono arrivato sino a questa carica, la più alta dello Stato, mosso dal sogno di tutta una vita: giungere ad una giusta soluzione della questione di Cipro». Ed ha effettivamente mantenuto la sua promessa e riaperto il dialogo con il leader della parte turca, Mehmet Ali Talat. Adesso rimane solo la parte più difficile: giungere ad una visione condivisa circa la questione che divide le due comunità.
Un’euforica ripresa del dialogo
La risoluzione della questione di Cipro ebbe una battuta d’arresto nel 2004, quando più di tre quarti dei ciprioti greci rifiutarono il Piano Annan per via referendaria. Questa ripresa del dialogo, quattro anni più tardi, si fa strada invece in un’atmosfera di euforia generale. Il 21 marzo Demetris Christofias ha deciso con Mehmet Ali Talat di aprire un nuovo passaggio sulla via Ledra, via commerciale pedonale del vecchio Nicosia. Al di là del valore simbolico, i due uomini danno così inizio a nuove negoziazioni e mettono all’opera sei gruppi di lavoro e sette comitati tecnici misti i cui membri appartengono ad entrambe le comunità con il compito di preparare i futuri confronti fra i due leader.
La difficoltà di parlare la stessa lingua
Ma molto presto la speranza cede il posto al dubbio ed ecco che riappaiono le perplessità e le tensioni. I due leader stentano infatti a trovare un accordo di base. Innanzitutto per via di un memorandum firmato il 5 giugno tra il Primo Ministro inglese, l’antica potenza coloniale, e Demetris Christofias, che provoca la collera di Mehmet Ali Talat. In questo testo, il Regno Unito promuove la soluzione della questione cipriota sulla base di una federazione bicomunitaria e bizonale, assicurando l’uguaglianza politica e garantendo una sovranità, una cittadinanza ed uno statuto internazionale unici.
L’Inghilterra si impegna anche a non riconoscere nessuna nuova entità politica che potrebbe nascere sull’isola. L’intenzione è piuttosto chiara: rifiutare categoricamente il “virgin birth”, soluzione spesso evocata da Mehmet Ali Talat che permetterebbe, secondo il partito turco, di creare un nuovo Stato su nuove basi politiche e costituzionali.
Negoziazioni dirette in autunno
I due leader polemizzano anche sul mandato dei gruppi di lavoro e sui comitati tecnici. Per Demetris Christofias, bisogna che ci siano stati reali progressi affinché le negoziazioni dirette abbiano una possibilità di riuscita, cosa che sarà molto difficile. Le autorità cipriote turche ritengono che se ci sono delle difficoltà, queste possono essere risolte proprio durante le negoziazioni dirette. Dato che le discussioni minacciavano di interrompersi con l’arrivo dell’estate, si è infine deciso per un incontro il 1° luglio, dove i due leader sono arrivati a un accordo di principio sulle questioni della sovranità e della cittadinanza unica. Il loro prossimo incontro sarà il 25 luglio, data nella quale esamineranno i progressi realizzati in seno a gruppi di lavoro e comitati tecnici. Le negoziazioni dirette dovrebbero avere allora inizio in autunno.
Delle negoziazioni organizzate sotto l’egida delle Nazioni Unite, che dovrebbero nominare prossimamente un rappresentante speciale per Cipro, un impegno dell’ambasciata slovacca, il sostegno dei governi europei. Ma contemporaneamente dei rapporti scientifici pubblicati dal PRIO (International Peace Research Institute, Oslo) e che incoraggerebbero la ricerca di una possibile soluzione: «Il mondo osserva Cipro molto da vicino», ha dichiarato Lynn Pascoe, sotto-segretario generale del dipartimento degli affari politici delle Nazioni Unite.
«Siga, siga» (piano, piano) rispondono di solito i Ciprioti a chi va troppo di fretta. Ma su questa questione, il tempo è contato, stando agli esperti. Tra dieci mesi. Il Nord entrerà in campagna elettorale e non è detto che Mehmet Ali Talat, criticato nella sua stessa fazione, venga rieletto. Ciò potrebbe nuovamente allontanare la prospettiva della riunificazione dell’isola di Afrodite.
Translated from Un nouvel espoir pour la réunification de Chypre ?