Nuova politica linguistica britannica
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Cari amici,
Il primo ministro britannico ha annunciato il 17 gennaio il lancio di un vastissimo piano per la promozione dell'inglese nel mondo intero, tramite il British Council, in particolare in Cina e India. Si legga bene il testo di Brown. Il British Council ormai non promuove più la lingua inglese per avvicinare la Gran Bretagna ad altri paesi (cosa che fanno tutti gli istituti di cultura).
Lo fa per offrire a tutti l'accesso alla "lingua comune di scelta" del mondo, affinché nessuno sia "escluso" dalla comunicazione globale. Un cambio di registro notevole. A parte un gigantesco sito web di sostegno all'apprendimento linguistico, il Regno Unito prevede di formare 750.000 insegnanti di inglese nei prossimi 5 anni solo in India.
Secondo Brown, la Gran Bretagna fa questo sforzo per il bene dell'umanità. La cosa curiosa, tuttavia, è che non si capisce questa fretta e questo impegno profuso dalla Gran Bretagna. La diffusione dell'inglese non era un fenomeno "spontaneo"? Perché intervenire allora? Non è forse, lungi da essere una lingua "comune", l'inglese è anzitutto un grande affare per i paesi dove questa lingua è parlata come lingua materna dalla maggioranza della popolazione?
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