Numeri che parlano da soli: quel "20%" che rischia di diventare la maggioranza
Published on
Se la maggioranza assoluta dei consensi è la "regola d'oro" della democrazia, un'altra percentuale rischia di ribaltare il tavolo nel corso 2016: il cosiddetto "mondo del 20%" – tutti quegli eventi improbabili e quei politici in minoranza che hanno "solo" una probabilità di successo su cinque – potrebbe avere qualche chance in più.
In democrazia, il superamento della fatidica soglia del 50% decide chi raccoglie la maggioranza dei consensi e può dunque prendere in mano il timone della politica. Ma pare delinearsi un'altra percentuale analogamente importante, una soglia "psicologica".
Nella sequela di eventi e personaggi che potrebbero contraddistinguere il 2016, trova spazio un po' di tutto: dalle correnti di pensiero mainstream agli outsider. Riflettendo sulle forze e le idee minoritarie, John Micklethwait, caporedattore di Bloomberg News, si interroga su quello che definisce il «mondo del 20%». Esiste tutta una serie di candidati di minoranza, eventi improbabili e politici con posizione estreme (se non pericolose per l'equilibrio e la stabilità), che in ogni caso saranno in grado di «segnare le democrazie su entrambe le sponde dell'Atlantico».
Da Trump a Corbyn, da Le Pen alla Brexit
Si parte dal candidato repubblicano alle presidenziali USA, Donald Trump: la sua idea di bandire internet e i musulmani è solo una tra le più recenti e clamorose dichiarazioni; nonostante tutto conserva intorno al 17% di probabilità di farcela, secondo gli scommettitori. All'incirca come Jeremy Corbyn in Gran Bretagna, il "socialista" che fa più paura ai laburisti che ai Tory; o come Marine Le Pen, la cui percentuale di successo alle elezioni francesi del 2017 sfiora il 25%. Anche il concreto rischio di una Brexit non lascia presagire niente di certo (o di buono) al referendum che potrebbe tenersi a giugno: diversi analisti ci vedono meno chiaro che nel precedente referendum sull'indipendenza scozzese.
Siamo nel campo delle probabilità, è vero. Parliamo di una possibilità su cinque. Tuttavia Micklethwait ricorda che un evento considerato altamente improbabile, tanto secondo i sondaggi quanto per i bookmaker, non significa certo che sia impossibile. D'altronde, afferma, forze e partiti considerati ai margini danno già non poche preoccupazioni: Syriza e Tsipras sono al Governo in Grecia, nazionalisti e populisti guidano Paesi come l'Ungheria di Orban, la Polonia e la Finlandia. E in un clima dove gli elettori sono disillusi e aspramente critici verso l'establishment, si è facilmente portati a considerare soluzioni estreme.