Numeri che parlano da soli: le lobby nell'Unione Europea
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Gilda NassaQuesta settimana abbiamo potuto leggere i dati pubblicati dal Corporate Europe Observatory, un ente che si occupa di controllare e mettere in luce l'influenza delle lobby sull'Unione Europea, su quelle riunioni a porte chiuse tenute dai membri della Commissione. I risultati ci mettono in allerta sull'esistenza di una specie di "paradiso per le lobby".
Il Corporate Europe Observatory (CEO) ha reso pubblici i dati raccolti sulle riunioni che i membri del dipartimento Commercio della Commissione europea hanno svolto a porte chiuse nel periodo precedente alle negoziazioni per l'approvazione del cosiddetto TTIP (l'Accordo transatlantico per il commercio e gli investimenti).
I risultati rendono bene l'idea: delle 597 riunioni che si sono celebrate in seno alla Commissione europea, 528 si sono svolte con rappresentanti dei gruppi di interesse, ossia i lobbisti: rappresentano un 88% del totale. Dall'altro lato, solo in 53 occasioni i membri della Commissione si sono riuniti con gruppi rappresentanti gli interessi pubblici, una percentuale che non supera il 9 per cento.
In questo modo, secondo quanto denunciato dal CEO, per ogni riunione con un gruppo di interesse pubblico, ne sono state svolte altre 10 con rappresentanti di imprese private. Secondo questa entità, resta dimostrata l'influenza del settore privato sulle decisioni prese dalla Commissione Europea, ma si compie anche un passo ulteriore: si conferma come il già famoso TTIP sia in realtà un "paradiso per le lobby".
Translated from Cifras que hablan por sí solas: Los 'lobbies' en la UE