Numeri che parlano da soli: i Panama Papers nell'era di Wikipedia
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Una mole impressionante di documenti riservati, che copre il periodo tra gli anni '70 e il 2016. Mesi e mesi di inchiesta giornalistica, condotta da centinaia di giornalisti. E solo 9 minuti per creare la voce di Wikipedia dei Panama Papers.
Alle 17:50 del 3 aprile 2016 il Guardian pubblica la notizia: "Panama Papers, how world’s rich and famous hide their money offshore". Trascorrono appena 9 minuti perché il lavoro di mesi di inchiesta sia condensato in un altro articolo. Non l'articolo scritto da una redazione di giornalisti. Ma dalla squadra di editor, virtuali e volontari, che si mettono subito al lavoro per scrivere la voce di Wikipedia sui Panama Papers.
Dopo la sua prima pubblicazione online, l'articolo è stato modificato almeno 724 volte da 223 persone diverse, in media una volta ogni 2 minuti e mezzo. Un lavoro partecipativo di coordinamento, di discussione e di ricerca delle fonti, che va di pari passo a quello dei grandi media. Senza contare chi ha tradotto la voce in svariate lingue.
Il vaso di pandora dei Panama Papers, scoperchiato grazie al prezioso lavoro dell'ICIJ, deve il suo nome ad un illustre precedente: il 13 giugno 1971 oltre 7mila pagine di documenti riservati sul Vietnam, raccolti dalla Difesa americana, furono fotocopiati e finirono sul New York Times. Fu l'anno dei Pentangon Papers.
Dalle fotocopiatrici al web, il salto è esponenziale. Non sapremo mai se i 9 minuti di Wikipedia segneranno un record. Quello che è certo è che, tra qualche tempo, chi vorrà informarsi sulla "fuga di notizie del secolo" avrà più probabilità di finire sulle pagine di Wikipedia che sull'articolo del Guardian.