Nuit Debout a Berlino: "Anche noi restiamo svegli"
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Alessandro CampaIl nuovo movimento nato a Parigi col nome "Nuit Debout" ha raggiunto anche Berlino .Fedele al modello parigino, francesi e non si sono riuniti sabato 9 aprile in una manifestazione che ha avuto luogo a Mariannenplatz, nel quartiere di Kreuzberg, da sempre zona cittadina in cui si svolgono assemblee collettive su problematiche sociali. Di cosa si è discusso? Di nuove azioni rischiose in Europa
Pensavamo che la primavera fosse già arrivata , ma nel pomeriggio di sabato 9 aprile faceva ancora troppo freddo a Mariannenplatz.Gli organizzatori sono stati molto chiari sin dall'inizio : " Non rimarremo qui tutta la notte, perchè fa ancora abbastanza freddo ". L'iniziativa Nuit Debout Berlin è stata caratterizzata da un'assemblea in risposta alla chiamata dei loro compagni francesi, che dal 31 marzo occupano Place de la République a Parigi. Su Facebook 600 persone hanno mostrato interesse per l'iniziativa e 200 hanno confermato la loro partecipazione, un numero abbastanza buono, considerando che in un primo momento gli organizzatori avevano previsto un incontro in un bar con un numero limitato di persone. Sono le 19.00 e circa 100 persone si sono riunite nella piazza berlinese punto di raccolta dei movimenti di sinistra. Nell'aria vi è un'atmosfera che la band Ton Steine Scherben ha già descritto nella sua canzone „Rauch-Haus“
Senza paura di sbagliare
I partecipanti, giovani, anziani, uomini e donne si passano il megafono. " Non siamo d'accordo con ciò che sta accdendo nel mondo, ma non sappiamo come dirlo" afferma un'anziana signora venuta dalla Francia, la quale trova anche il coraggio di fare un confronto con la Repubblica di Weimar. In seguito ha preso la parola un ragazzo: " Se si volesse intervenire in Germania ci sarebbe molto da fare"e ha aggiunto" i diritti e le risorse economiche destinate agli Hartz IV (disoccupati di ultima fascia secondo la legislazione sociale tedesca)sono, per esempio,dei problemi di cui la Germania dovrebbbe tenere conto.
Questo è esattamente ciò che vuole rivendicare il movimento, e cioè andare oltre il problema franco- tedesco e mettere la riforma del lavoro al centro del dibattito a livello europeo." La precarietà del lavoro non è solo un problema francese"dice Julie, una delle organizzatrici. Il movimento berlinese non si rivolge solo ai vicini francesi, ma vuole diffondere il suo messaggio in tutta Europa. In più la sua priorità assoluta è quella di stabilire una democrazia popolare. "Siamo assolutamente sinceri" dice Julie "non abbiamo paura di sbagliare, nè di esprimere la nostra opinione. Vogliamo solo creare un luogo in cui potersi sentire a proprio agio".
Chi ne ha voglia?Immediatamente i partecipanti chiedono la parola e si passano il megafono. Iniziano anche a formarsi i primi comitati in modo ben strutturato: sostenibilità lingua, ideologia, strumenti digitali e diritto al lavoro. Durante la notte questi gruppi si incontrano subito e, mentre ricercano un luogo dove discutere ed un moderatore, si mettono subito al lavoro.
Siamo tutti sulla stessa barca
Studenti universitari, anziani, lavoratori, liberi professionisti e sindacalisti provenienti dalla Germania, dalla Francia o da altre parti d'Europa: la commissione è etrogenea e varia come spesso accade a Berlino e come piace alla gente. Ognuno ha un proprio parere che cerca di mettere in prima linea. Si discute sul significato del lavoro, sulla sua posizione nella società, sulle differenze di salario, sui diritti dei lavoratori, sul salario minimo universale, sulle donne e sugli immigrati, e anche sull'Europa. Dopo un quarto d'ora si è deciso di presentare le questioni prese in considerazione, che rappresentano le idee chiave dell'iniziativa.
Una partecipante si indigna sul modo in cui viene posto il concetto di " produttività": "Quello che dici è un pensiero totalmente capitalista. Sembra piuttosto chiaro che tedeschi e francesi discutano in modod differente". "Nelle società europee non siamo tutti sulla stessa barca per ciò che rigurda il lavoro e le sue condizioni" esclama un partecipante" si tratta di questo, di come portare gli altri a bordo".
Bisogna osare
Il grado di impegno e le caratteristiche personali dei giovani tra i 20 ed i 25 anni presenti a Marianneplatz, sono molto diversi. Krishna, che viene dalla regione di Parigi, per esempio, è a Berlino da sei mesi e lavora come assistente di lingue straniere a Neurippin. In Francia non era molto attivo a livello politico e sociale, ma da quando vive in Germania riesce ad osservare alcune problematiche sociali da una prospettiva globale e oggi ha voluto conoscere meglio se stesso.
Die Gli organizzatori di Nuit Debout Berlin sono un composto più o meno eterogeneo che viene da diverse parti della Francia e dell'Europa. „ Siamo così nuovi, così freschi che non si possono fare delle generalizzazioni" afferma Julie. Lei ha studiato come drammaturga per tre mesi a Berlino, per tentare la fortuna nel mondo teatrale. Non conosce molto bene il tedesco ed in precedenza anche lei non è stata molto attiva da un punto di vista politico. Ma era il momento giusto per prendere l'iniziativa. In principio vi era l'idea di seguire il modello parigino e di offrire una piattaforma di scambio, niente di più. " Non avevamo particolari aspettative" continua Julie.
Ma adesso bisogna procedere: priorità numero 1 è quella di raggiungere quante più persone che potranno partecipare. Si parla anche di un'iniziativa collegata a quelle già in programma per il 1 maggio berlinese. „Stiamo ancora scoprendo noi stessi e siamo alla ricerca di ciò che avverrà", Julie descrive così lo stato delle cose. Aspettative concrete per il futuro? Prima di tutto fare di questo movimento un successo, e cioè politicizzare le persone. " Può funzionare, se abbiamo il coraggio" conclude la ragazza francese.
Quanto rimanere svegli?
Vi sono state molte idee nel corso dell'assemblea, ma ancora nessuna linea guida chiara.Pertanto mercoledi 13. April,alle 7 di sera vi sarà un altro incontro con dibattito sempre a Mariannenplatz- per poi continuare sabato 16 alle 5 di pomeriggio( luogo ancora da definire). „Si chiama Nuit Debout, ma noi pretendiamo di rimanere svegli tutta la notte.“, spiega Julie, „infine, vogliamo essere aperti a tutti, anche a coloro che possono venire solo durante il giorno".
Ich bin ein Berliner. Dieser Artikel stammt von unserer Lokalredaktion cafébabel Berlin.
Translated from Nuit Debout Berlin: Wach bleiben, wenn wir es wagen