NoMa: il viaggio virtuale nella memoria antimafia
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Avete mai provato a passeggiare per Palermo facendo un tour dei luoghi nei quali si sono consumate le stragi di mafia più violente? Oggi è più facile, scaricando NOma, la nuova app voluta dall'Associazione "Sulle nostre gambe". La tecnologia al servizio della memoria, per non dimenticare le vittime della criminalità organizzata.
No mafia. O più semplicemente NoMa. Questo è il nome della nuova applicazione gratuita disponibile per tablet e smartphone, nata da un’idea dell’Associazione culturale “Sulle nostre gambe” e creata da Pif, Roberta Ianni, Emanuela Giuliano e Tiziano Di Cara. L’obiettivo è uno: non dimenticare chi ha sacrificato la propria vita per la lotta alla mafia. Attraverso un tour telematico, con l’ausilio della realtà aumentata, di animazioni capaci di ricostruire le stragi che hanno insanguinato Palermo, è possibile ripercorrere i luoghi che sono stati teatro di sangue e morte per coloro che hanno mantenuto la schiena dritta e combattuto con ogni mezzo la criminalità organizzata. Da via d’Amelio a viale Campania fino all’autostrada Trapani-Palermo, basta un clic per trovarsi dentro l’azione e ricordare, rivivendoli, gli attimi immediatamente precedenti e successivi alla strage.
Da Paolo Borsellino, a Rocco Chinnici, Boris Giuliano, Giovanni Falcone, Libero Grassi, passando per Cesare Terranova, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Peppino Impastato, fino ad arrivare ai meno noti - ma non meno importanti - Carmelo Iannì, Filadelfio Aparo, Pietro Scaglione e molti altri: sono loro i protagonisti di NoMa, che guida i cittadini palermitani e turisti in un vero e proprio viaggio della memoria, per non dimenticare, mai.
L’app si suddivide in tre sezioni: “Le Storie”, “Il Progetto” e “Pizzo-free”. Quest’ultima è un’utilissima guida attraverso ristoranti, pub, locali e negozi che non pagano il pizzo. Cliccando su “Le Storie” si entra nel vivo dell’applicazione. Si sceglie uno dei tanti nomi in elenco e da qui si hanno due possibilità: visitare a 360° il luogo della strage o essere direttamente guidati da Google Maps, se si sta passeggiando per Palermo, in quel preciso luogo. Scegliendo la prima opzione si apre un’ulteriore finestra in cui è possibile decidere se guardare la dinamica dell’omicidio, scorrere le foto e i video dell’epoca, ascoltare la testimonianza di un familiare o leggere la breve biografia della vittima. Ad accompagnare l’utente in questo viaggio sono le voci di personaggi famosi, come Beppe Fiorello, Nino Frassica, Giuseppe Tornatore, Ficarra e Picone, Pif, Teresa Mannino, Leo Gullotta e altri che hanno preso parte al progetto.
Quante volte camminando per Palermo ci si imbatte in quelle, più o meno, grandi targhe che riempiono le mura della città, quelle che ricordano le vittime della mafia? Spesso si rimane indifferenti a quei luoghi in cui la gente passa chissà quante volte al giorno. Sarà l’abitudine, la frenesia di giornate piene d’impegni, ma raramente ci si sofferma a dare uno sguardo. Tutto sembra ovvio, scontato. Sappiamo che Rocco Chinnici, Boris Giuliano oppure Mario Francese sono stati uccisi dalla mafia. Ma, forse, non riusciamo più a dare, a causa di tutte queste motivazioni, la reale importanza che quelle targhe hanno per la città di Palermo, per la Sicilia e per l’Italia. Nessuno si senta in colpa, è normalissimo: a tutto ciò che abbiamo costantemente sotto il naso, tendiamo a non attribuire la giusta importanza. Ecco, forse, è questo l’errore più grave che potremmo commettere. Perché - come ha dichiarato anche Pif durante la presentazione dell'app in Senato - non dimenticare è un dovere.