MyHigh, MyBuy, MyLife: sogni distopici
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Piera FiammenghiCome immaginate il selfie del futuro? Posso avere una vita a misura dei miei sogni, posso strofinare la lampada magica e farne uscire le scarpe, gli abiti e le serie tv dei miei desideri. Viaggio nei pensieri di un narcisista che non vede altro che il proprio Ego.
Da sempre si tende ad associare l'egocentrismo al narcisimo, la cura di sé all'egoismo. Oggi questa tendenza è diventata un'abitudine. "Sto bene io, stanno bene tutti" è la frase più abominevole e dispotica che io abbia mai udito. Mi fa venire i brividi, ma è così che stanno le cose.
IL LOOK DEI MIEI DESIDERI: UN GIOCO DA RAGAZZI.
La gente va nei negozi per scegliere tra un ristretto assortimento di abiti che altri hanno realizzato sulla base dei loro gusti. Siamo obbligati ad adeguare i nostri desideri ai canoni estetici dettati da altre persone. Come riusciamo a distinguerci, a far risaltare la nostra personalità se ci vestiamo tutti allo stesso modo? Quando devo comprare qualcosa di nuovo da mettermi, o quando voglio dare un tocco di stile alla mia immagine, prendo il pc, mi stendo sul letto e inizio a cercare in rete quello che fa per me. Inserisco nome utente e password ed eccomi catapultato su MyBuy, il negozio on-line dei miei sogni. Il sistema ha già in memoria la mia taglia. Ho scelto una t-shirt da abbinare a un maglioncino. Confermo l'acquisto. Dopo pochi minuti il look dei miei desideri arriva comodamente a casa mia chiuso in un pacco regalo. Non è stato un gioco da ragazzi?
Dave, un mio grande amico che oggi non c'è più, diceva sempre che "in passato il concetto di "Ego" aveva una valenza sacra. Con l'avvento dei social network, questa accezione è andata scomparendo: l'Ego è diventato uno fra molti 'amici' virtuali che con i loro 'mi piace' danno un senso alla nostra esistenza e definiscono la nostra personalità". A queste sue affermazioni ribattevo scettico: "Sono tutte cavolate, Dave". E avevo ragione. Dave ci ha lasciati mentre io sono qua, felice come una pasqua con il mio nuovo look, la mia t-shirt e il mio maglioncino freschi di acquisto.
IL PROGRAMMA CHE VOGLIAMO, ALL'ORA CHE VOGLIAMO
Da quando abbiamo scoperto di poter mettere in pausa la nostra serie tv preferita, alcuni di noi hanno tagliato i ponti con le vecchie abitudini. Da quel momento non ci siamo più sentiti costretti a sintonizzare gli orologi e vivere sulla stessa lunghezza d'onda di altre persone. Sembra che le persone abbiano la consuetudine di riunirsi alla stessa ora per non perdere l'inizio di un programma televisivo. E pare che non lo facciano così controvoglia. "Alle nove, ci sono i Soprano in tv": così ci si metteva d'accordo. Secondo il mio punto di vista, essere obbligati a rispettare alla lettera un palinsesto prestabilito è un'angheria a tutti gli effetti. Oggi c'è la tv on-demand: guardiamo il programma che vogliamo, all'ora che vogliamo.
Non so perché, ma ultimamente mi capita spesso di pensare a quello che diceva Dave. Era di corporatura robusta, ma aveva la testa piccola. Era un mattacchione. Diceva sempre che leggere serviva a capire gli altri e vedere il mondo da diverse angolazioni. "Cazzate", ribattevo e infatti avevo ragione. Leggere non significa capire gli altri, ma divertirsi. La gente aveva l'abitudine di leggere i medesimi libri. È capitato che milioni di persone comprassero gli stessi "bestseller". Pensate che roba! Adesso possiamo scegliere i libri a misura dei nostri gusti. Basta inserire nome utente e password su ReadMe, scelgliere il genere e il formato desiderati e un sistema ad hoc creerà magicamente il libro richiesto. Proprio per questo siamo sicuri che nessun libro deluderà le nostre aspettative.
LO SBALLO A PORTATA DI CLICK
Dave mi raccontava spesso che "l'egocentrismo è la prova che la solitudine è innata alla condizione umana". Era convintissimo che si trattasse di un sintomo, nonostante gli altri credessero fosse una cura. "Per farti capire cosa intendo, pensa alle vacanze" - mi diceva Dave; - "la gente è abituata ad andare in vacanza in compagnia perché la considerano un'esperienza da condividere con gli amici. Le persone che non viaggiavano in gruppo si sentivano sole. Ora chi va in vacanza da solo non avverte la solitudine perché può comunque condividere ogni momento con gli amici come se fossero lì vicino. "Posta" le foto sui social network e dopo poco arrivano i commenti, i "mi piace" ed è come se fosse in compagnia. Sono questi "mi piace" che danno un senso alla loro esistenza e tengono lontana la solitudine", diceva convinto Dave. "Cavolate", rispondevo e avevo ragione. Ora Dave non c'è più e io sono qua, appena rientrato da una vacanza da sogno che ho fatto in piena solitudine, ma che ho interamente condiviso con video e foto su MyHoliday.
Dave parlava spesso dei rave party dove tutti condividono amore, sballo e musica. "Si vedono sguardi persi nel vuoto e si percepisce nell'aria un senso di armonia", mi diceva Dave, con i suoi grandi occhi neri che brillavano. Adorava il senso di condivisione che si respirava in questi raduni. Io, al contrario, non riesco a immaginare nulla di più orribile. Ora, quando mi voglio sballare, inserisco nome utente e password su MyHigh. Descrivo il mio umore attuale e lo stato d'animo che vorrei avere. È tutto. Nessuno ti fa il terzo grado; rispondere alle domande non serve a nulla in questi casi. Il composto chimico che ti danno è il risultato di anni e anni di dati registrati sul tuo conto. Spesso è un composto nuovo, mai creato prima. MyHigh ti viene consegnato in 30 minuti dopo essere stato stampato in 3D con una stampante per composti chimici. Ora posso avere qualsiasi composto quando mi pare e piace. I giorni in cui tutti prendevano la stessa roba per divertirsi sono solo un brutto ricordo. Lo sballo non era un'esperienza così emozionante come lo è ora.
Non so perché, ma continuo ancora a pensare a Dave. Ci ha lasciati da tanto tempo ormai. Si è suicidato per mancanza di autostima. Io non percorrerò mai la stessa strada.
Questo articolo è parte integrante del dossier Selfie, composto da 5 pubblicazioni realizzate dalla redazione di Cafébabel di Parigi. Per una volta i web-editor hanno lasciato andare la penna e l'immaginazione per regalarvi un dossier di fine anno delirante e fantascientifico.
Translated from My High, My Buy, My Life : Dystopian Dreams