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Mosca: immagini dall'inferno
Published on August 13, 2010
società
In principio, fu il caldo, il più soffocante che la Russia ricordi. Vivere nella capitale è ogni giorno più difficile e di notte è ancora peggio,vista la mancanza di ventilatori e di aria condizionata. Poi arrivarono gli incendi. Un giornalista spagnolo che vive a Belyaevo, un quartiere vicino al centro, ci mostra da vicino l'inferno moscovita.
Metà di giugno, 1.500 persone sono morte in acqua, la maggior parte dopo aver bevuto enormi quantità di vodka. La polizia ha cominciato a controllare l'accesso agli stagni e ai laghi per evitare che agli abitanti venisse voglia di farsi un bagno fresco... per l'eternità (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Decine e decine di persone, in gruppo, attraversano i boschi e scavalcano i muri per passare una domenica al lago (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Gli incendi sono cominciati alla fine di luglio. Hanno già ridotto in cenere 750.000 ettari di foreste nella Russia centrale e occidentale. La colonna di fumo occupa una superficie di 3.000 chilometri (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Mosca sembra una grande discoteca senza ricambio d'aria: i vestiti odorano di chiuso, gli occhi vi bruciano e il muco che vi esce dal naso è nero. Non è sorprendente che i moscoviti cerchino di lasciare la città, come ha fatto Viacheslav: «Ho una casa a Kazán, quindi venerdì sono partito. Sono rientrato a Mosca lunedì, ma solo perché dovevo lavorare. Non si può stare qui, è insopportabile». Kazán - nella foto - è a 14 ore di treno! (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Secondo il comune di Mosca, il tasso di mortalità è raddoppiato in queste ultime settimane, fino a raggiungere la drammatica cifra di 700 morti al giorno (ipertensione, difficoltà respiratorie). Gli ecologisti di Greepeace accusano il Cremlino di aver dimezzato il personale anti-incendi e di averne smantellato il sistema di prevenzione (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Il fuoco ha ucciso 54 persone; in più di 2.000 sono rimasti senza casa (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
A poco a poco, nascono le prime iniziative di solidarietà: la Chiesa della strada Stanislavski raccoglie materiale per chi non ha più una casa. «Ogni giorno, molte persone vengono e ci lascano ogni sorta di oggetto - spiega Tania, una delle promotrici - vestiti, pentole, giocattoli, cuscini... Nel pomeriggio, i volontari classificano e raccolgono tutti gli oggetti, e poi noi li inviamo alle zone più colpite. Qualunque cosa può tornare utile» (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Il fumo è penetrato anche nell'Istituto Pouchkine di Lingua Russa, dove le finestre restano chiuse malgrado il caldo insopportabile, e dove gli studenti camminano per i corridoi con una maschera sul viso. All'ingresso, si cerca di arginare il fumo con dei quaderni appoggiati sulle finestre e le segretarie si proteggono il viso con dei fazzoletti. Sembra che stiano rapinando una banca (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Molti studenti hanno già gettato la spugna: Stefan, svizzero, torna a casa prima del previsto: «I miei coinquilini ne hanno approfittato per visitare San Pietroburgo e anch'io ho pensato di fare lo stesso, ma ci sono già stato. In ogni caso non posso più vivere in queste condizioni» (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Anche nella metropolitana moscovita, una vera e propria città sotterranea costruita per proteggere gli abitanti in caso di conflitto nucleare, si è arresa al fumo. Alcuni indossano una maschera anti-gas, come se la minaccia della guerra fredda fosse alla fine divenuta realtà (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Martedì scorso il cielo sembrava più pulito. Si è sentita anche qualche goccia. I Russi più ottimisti pensano che entro la fine della settimana tutto tornerà alla normalità (Foto: Argemino Barro/piratasmalayos.blogspot.com/ )
Translated from El verano al otro lado del telón de humo
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