Mobilità 2.0: rivoluzione del trasporto pubblico a Palermo?
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Anche a Palermo è sbarcata Moovit, app diffusa in tutto il mondo che in Italia conta 1,5 milioni di utenti ed è disponibile in ben 27 città. Ecco il punto di vista del country manager Samuel Sed Piazza sul futuro della mobilità nel capoluogo siciliano.
Il 2015 rappresenta per Palermo l’anno della mobilità. Tra progetti, lavori in corso ed aree pedonali, ogni palermitano si è costruito una sua opinione sulle diverse misure che l’Amministrazione comunale sta intraprendendo.
Ma di recente è stato anche siglato un accordo con Moovit, un’applicazione, già attiva in 600 aree metropolitane di tutto il mondo, che fornisce tutte le informazioni sui mezzi pubblici in tempo reale su smartphone. Abbiamo incontrato virtualmente Samuel Sed Piazza, Country manager di Moovit per l’Italia, per chiedergli cosa pensa della mobilità a Palermo.
Quali sono le principali criticità che Moovit ha incontrato e sta incontrando nell'implementare il suo servizio a Palermo?
Non abbiamo incontrato criticità, perché l'agenzia locale AMAT e il Comune di Palermo sono stati sin da subito efficienti e collaborativi. Abbiamo appena concluso la fase di sperimentazione sui dati statici e presto inizieremo i test per fornire le informazioni in tempo reale provenienti direttamente dagli autobus.
Palermo sta vivendo una "rivoluzione" della mobilità che include un nuovo tram, la chiusura dell'anello ferroviario, una ri-progettazione delle linee autobus ed un piano di mobilità "dolce" per incentivare gli spostamenti a piedi ed in bicicletta. Tuttavia molti cittadini lamentano il disagio 'a breve termine' provocato da questi interventi. Ritenete che le misure in via d'adozione possano effettivamente migliorare la mobilità in un prossimo futuro?
Sicuramente sì, oltre ad agire sulle infrastrutture la città di Palermo si sta adoperando per aumentare il livello informativo generale. Questa scelta nel breve periodo renderà la vita più facile a tutte le persone che quotidianamente si muovono con i mezzi pubblici. L'accordo che abbiamo siglato con AMAT, inoltre, porterà ad integrare in futuro anche altri servizi legati alla mobilità, come ad esempio il bike-sharing.
Suggerite altre strategie (ad esempio servizi di car-pooling, ride-sharing, ecc.) che possano aiutare il Comune a perseguire una mobilità sostenibile?
Molte delle 600 città del mondo in cui Moovit è attivo dimostrano che queste strategie integrate migliorano concretamente la mobilità. Per quanto ci riguarda, con l'adozione di Moovit il Comune ha già fatto un grande passo avanti per migliorare il servizio di trasporto pubblico di Palermo.
Come immaginate il futuro della mobilità nelle aree urbane in Europa?
Sempre più integrato e intermodale, con informazioni costantemente aggiornate, anche attraverso i canali social. I feedback che Moovit sta ricevendo in tutta Europa sono incoraggianti e ci fanno capire che le persone sono interessate a collaborare e scambiare informazioni tra loro in modo da aiutare le amministrazioni locali dove ce n'è bisogno.