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Mercato di Testaccio, tra design e street food 

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Roma

Alla scoperta del nuovo mercato di Testaccio, uno dei quartieri più trendy della Capitale. La nuova location ha convinto i romani, che ne osannano il design e il cibo.

Non sono mancate le polemiche quando, nel 2012, lo storico mercato di testaccio si è trasferito nella moderna e funzionale struttura progettata dall’architetto Marco Rietti, a due isolati di distanza dalla piazzetta che lo ospitava. Eppure pochi mesi dopo aveva già conquistato avventori e buongustai, abitanti del quartiere e cittadini che ci vanno appositamente per fare una esperienza di shopping enogastronomico originale.  Con i suoi 5.000 metri quadri di esposizione e i 103 punti di vendita, il mercato di Testaccio unisce modernità e tradizione: infatti sotto la struttura di architettura contemporanea si cela un’area archeologica ipogea.

Non solo cibo, ma anche abbigliamento vintage, oggetti di design e accessori per la casa animano i banchi del mercato. E non mancano le occasioni per fare uno spuntino eccellente. Ad esempio abbinando la tradizione del quinto quarto – che a Testaccio è di casa – allo street food

Infatti uno dei banchi più rinomati e apprezzati – nonché una novità del nuovo mercato - é “Mordi e vai” (www.mordievai.it, box 15). La bontà dei suoi panini é confermata dal fatto che all’ora di pranzo c’è la fila e occorre prendere il numeretto. Il banco è gestito da Sergio Esposito, romano di San Giovanni, ex-grossista di carni e frattaglie nel vecchio mattatoio comunale di Roma. “Offro a Roma un servizio che la città non aveva, a differenza di Firenze o Palermo: il panino serio e fatto con ingredienti genuini della tradizione romana” dice Sergio della sua attività. Oggi è anche attore di teatro dialettale e si esibisce con la “Compagnia quelli che il palco”. Il punto di forza dei suoi panini sono gli ingredienti veraci: le ciabatte di forno artigianale sono farcite con trippa alla romana, picchiapò, vitello cacio e pepe, allesso di scottona, carciofo alla romana e scaglie di pecorino, etc. 

Il must per dolci è “Dess’art” (http://www.dessart.it/DessArt/Dessart.html, box 66), gestito da Costanza Fortuna, giovane pasticcera siciliana trapiantata a Roma. Il banco ha un vasto assortimento di pasticceria di tradizione siciliana (cannoli da riempire sul momento, pasta di mandorle, geli, cassate, brioche etc.), ma anche crostate, plumcake, biscotti da tè e alcune proposte salate. Premiato dalla Guida Street Food del Gambero Roso, per il secondo anno “Dess’art” si è confermato il migliore street food del Lazio.  

I box 2 e 3 ospitano “Prodotti calabri e…” di Umberto Ferraro. Come si intuisce dal nome, il banco vende prodotti gastronomici tipici calabresi: dal peperoncino alla ‘nduja, dalla soppressata ai formaggi e salumi, melanzane e peperoncini condite e conservate in tutti i modi possibili, marmellate, oli, liquori alla liquirizia, Amaro del Capo.

Per chiudere in bellezza, merita menzione un banco dedicato alla preparazione e al servizio del cibo: “Lo spaccio di Testaccio” (box 39 www.lospaccioditestaccio.com), gestito da Emanuela Comignani, dove – come si legge sul suo sito internet – “si possono trovare oggetti per la cucina e la vita di tutti i giorni dal design semplice e senza tempo”. 

Quando e come andarci

Il mercato di Testaccio è aperto dal lunedì al sabato dalle  ore 7 alle ore 15.  

Ci sono 3 ingressi: via Galvani, via Franklin, via Manuzio.

E’ ben servito dai mezzi pubblici: metro B fino a Piramide e poi a piedi per circa 800 metri oppure uno dei seguenti autobus: 23, 30, 75, 83, 280, 673, 719. E per chi non sa rinunciare all’auto, c’è un comodo parcheggio interno.