Meet My Hood: Exarchia, Atene
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Nello storico quartiere di Atene, Capitale degli antisistema, la polizia non osa mettere piede. Allo stesso tempo, negli ultimi anni quest'area simbolo del movimento anarchico sta diventando un luogo di tendenza. In ogni caso, Exarchia continua a tenere vivo lo spirito che da decenni lo caratterizza: benvenuti in uno spazio di "resistenza urbana".
A due passi dalla centralissima piazza Syntagma, continuando per via Solonos, in pochi minuti ci si trova tra i vicoli del quartiere piu alternativo di Atene. Nelle stradine alberate spuntano ad ogni angolo caffè e bar, spesso autogestiti. Ristoranti alla moda e taverne vecchio stile, tipografie e librerie indipendenti, negozi di musica e piccole botteghe fanno da cornice alle vie più centrali che si inerpicano da un lato sulla collina di Strefi, e dall'altro sul versante nord del Licabetto.
Attorno alla piazza triangolare di Exarchion, nel cuore del quartiere, ci sono quattro edifici autogestiti: qui si possono seguire corsi di lingua gratuiti, si può bere un caffè o aiutare a preparare l’accoglienza dei migranti. Casa di artisti, studenti e intellettuali, Exarchia è il distretto "indipendente" di Atene ed il quartier generale del movimento anarchico.
La storia di questo quartiere si legge sui muri dei palazzi, tappezzati dai piccoli e grandi graffiti che colorano le strade. Vecchi e scalcinati, molti edifici sono disabitati. Capita spesso di imbattersi in una fioriera mezza rotta o in uno scalino spezzato: sono i segni che lasciano le notti di scontri fra polizia e anarchici. La cultura di resistenza, tratto saliente di questo pezzo di città, affonda le sue radici negli anni della dittatura che ha governato la Grecia fino al 1974.
In queste strade sono scoppiate le grandi proteste del 1973, quando i tank della giunta militare fecero irruzione al Politecnico in via 28 Oktovriou, a due passi dalla piazza principale di Exarchia. Caduta la dittatura, Exarchia diventò la culla del fermento politico, per anni bandito, che rifioriva sul terreno della riconquistata democrazia. Circoli culturali, librerie, cinema e tipografie indipendenti spuntarono in ogni angolo. Molti dei palazzi disabitati furono occupati e riqualificati come centri sociali o bar popolari.
Nel 2008 il quartiere è esploso di nuovo quando un poliziotto ha ucciso con un colpo di pistola un ragazzo di appena 15 anni, Alexandros Grigoropoulos. Exarchia è stato il cuore della rivolta che ha messo a soqquadro la città per settimane. In via Mesolongiou, dove il ragazzo è stato assassinato, i suoi compagni hanno affisso una targa commemorativa. Di fronte cresce un albero piantato dalla madre. Il memoriale è diventato un luogo di culto, spesso qualcuno si ferma per lasciare un mazzo di fiori. Le forze dell’ordine, visti i trascorsi, non sono ben viste all’interno del quartiere, la polizia non si azzarda nemmeno a mettere il naso entro i suoi confini. E quando succede, spesso scoppiano disordini.
Cosa dice chi abita nel quartiere
I sottotitoli sono disponibili in inglese (attivando la funzione automatica di You Tube, in basso a destra del player).
Exarchia, oltre ad essere il nido di chi dice "no" è territorio fertile per le iniziative che nascono dal basso. Ci tiene a sottolinearlo Michalis, 65 anni, che di Exarchia conosce la storia di ogni angolo. «Oltre al chiaccherato "blocco nero",» ci spiega, «al quale i media riservano maggior attenzione, a Exarchia si costruisce un’alternativa sociale, dove solidarietà e partecipazione sono le parole d’ordine».
Camminando per via Novarinou, all’angolo con Zoodohou Pigis, su un triangolo di terra sorge un piccolo parco. L’area, destinata alla costruzione di un parcheggio, è rifiorita grazie all'iniziativa dei residenti che hanno sradicato l’asfalto e si danno i turni per annaffiare le piante. Qualche panchina, un orto sociale, un piccolo parco giochi, ed il parcheggio si è trasformato nel polmone verde del quartiere. "Il loro parcheggio, il nostro parco" era il loro slogan.
E di posti nati in questo modo il quartiere è pieno. Uno fra i piu conosciuti è il Vox, caratteristico caffè autogestito che si affaccia sulla piazza di Exarchion, dal lato di via Ikonomou. Il locale, occupato tre anni fa, è il posto perfetto per chi ama sorseggiare una birra in compagnia a prezzi popolari.
Svoltato l’angolo, in via Tsamadou troviamo lo Steki, un altro edificio autogestito dove ogni giorno c’è un viavai di persone di diverse nazionalità. Qui infatti si svolgono corsi di lingua gratuiti, aperti a chiunque voglia partecipare. Molto spesso le lezioni sono frequentate anche da rifugiati e migranti: molti di loro alloggiano nei dintorni, in via Notara o in via Temistocleus, dove alcuni attivisti hanno sistemato degli edifici per offrire accoglienza.
Con il passare degli anni il quartiere sta cambiando, sempre più noto ai turisti di passaggio e abitato da stranieri, vivere in Exarchia sta diventando cool, in voga. Ma nonostante la gentrificazione bussi timidamente alle porte, Exarchia continua a mantenere vivo lo spirito di resistenza e solidarietà che da decenni lo caratterizza.
La gente
Se la vivacità politica degli anni '70 si è mano a mano affievolita, Exarchia resta ancora oggi un quartiere caratteristico di Atene. Qui studenti, artisti ed intellettuali continuano ad incontrarsi nelle numerose caffetterie e ogni giorno si portano avanti iniziative politiche e sociali. Exarchia non rispecchia la realtà della Grecia, e non rappresenta nemmeno quella di Atene. Exarchia è un laboratorio sociale, un’avanguardia per certi versi. Per altri, un’oasi condannata all’isolamento.
Il "Best of": uno sguardo sul quartiere
Bonus: i luoghi da non perdere
Museo archeologico via 28 Oktovriou 44. È il museo piu grande di tutta la Grecia e il più ricco al mondo per l'arte ellenica.
Piazza Exarchion All'angolo di via Arachovis ti puoi sedere a bere una birra al Vox (in greco BOΞ), uno squat occupato nel 2012 dove spesso fanno musica dal vivo. Oppure vai nel bar di fronte e gusta un frappè al bar-libreria Floral, nello storico edificio blu. Poi imbocca uno dei tanti vicoli che partono dalla piazza e vai alla scoperta del quartiere.
Via Mesolongiou Fai una passeggiata e fermati all'angolo con via Koletti, scegli un bar e sorseggia un ouzo con ghiaccio d'estate; un rakomelo caldo d'inverno (bevanda a base di raki, miele, cannella e chiodi di garofano). O una raki (l'acquavite locale), buona per tutte le stagioni.
Il mercato del sabato Se capiti il sabato mattina in via Kallidromiou, puoi fare un giro al mercato, comprare un po' di frutta e bere un caffè in un baretto di fronte al banco del pesce. Sali su una delle tante scalinate e arrampicati fino in cima alla collina di Strefi: da lassù goditi la vista di Exarchia, sullo sfondo il Partenone. Merita.
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