Matúš Čupka: un eroe dell'immondizia a Bratislava
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Silvia GodanoMatúš Čupka ha fondato un comitato cittadino con l'intento di rendere la Capitale slovacca più vivibile. Il suo impegno ha molte sfaccettature, ma ancora pochi seguaci.
Salopette e stivali in gomma, nella mano destra una grossa pinza, nella sinistra un sacco per l'immondizia: lui è Matúš Čupka e non è difficile incontrarlo nei panni di "pattugliatore verde" in giro per Bratislava, la sua città. Con la sua Pattuglia verde (Zelená Hliadka in slovacco) passa al setaccio la città, i campi, i giardini e i parcheggi, alla ricerca di cocci di vetro, lattine abbandonate e ogni genere di immondizia. «Nel 2013 abbiamo raccolto complessivamente 249 tonnellate di spazzatura. È stato il nostro record. La mia schiena è ancora dolorante,» racconta Matúš, con un malcelato sorriso.
Il neopapà lavora ormai da quattro anni per raccogliere l'immodizia dalle strade e sensibilizzare l'opinione pubblica. La prima grande azione di raccolta è stata organizzata in occasione dei Campionati mondiali di hockey su ghiaccio, che si sono disputati nel 2011 proprio vicino alla casa dei genitori di Matúš. L'Amministrazione comunale di Bratislava aveva invitato tutti i cittadini a pulire i vialetti di fronte alle loro abitazioni: insieme a suo fratello, Matúš – allora studente alla facoltà di Studi europei e internazionali – ha percorso le vie e strade del centro abitato, iniziando ad apprezzare il concetto di "città pulita". Quello che per i cittadini di Bratislava è rimasta un'iniziativa una tantum ed un atto fine a sé stesso, è diventato per Matúš un impegno quotidiano, di quelli che stanno davvero a cuore.
"Lebo sa nás to týka", "Perché questo ci riguarda", è il motto del comitato cittadino Pattuglia Verde, che conta ormai più di 80 membri. Giovani e anziani, professori universitari e disoccupati, attivisti e volontari: la loro attività non si limita alla raccolta dell'immondizia abbandonata. Gli uomini e le donne della Pattuglia costruiscono giardini, ripuliscono graffiti non autorizzati e riqualificano aree trascurate, che con il tempo sono diventate degli immensi posacenere.
Una battaglia contro i mulini a vento?
«Voglio che mio figlio cresca in una città più vivibile e che gli abitanti di Bratislava si assumano maggiori responsabilità,» si augura Matúš. Eppure le attività della Pattuglia hanno poca risonanza mediatica: le reazioni più frequenti da parte dei cittadini e della classe politica locale hanno addirittura una connotazione negativa. «Tanto poi l'immondizia ritorna» o «Tutto questo non serve a niente» sono le tipiche frasi con cui molte persone giustificano il loro "disimpegno civico", racconta Matúš.
Le vie della città, tuttavia, rivelano un bisogno urgente di volenterosi pattugliatori. Basta dare uno sguardo all'estero per sentire le fitte al cuore: a Vienna, a soli 60 chilometri di distanza dalla Capitale slovacca, sono attive ben 13 discariche. A Bratislava ce n'è soltanto una. La conseguenza è un proliferare di discariche abusive che ricoprono le periferie della città di vecchi pneumatici e barili.
Tra pochi giorni, a Parigi, avrà inizio la Conferenza globale sul cambiamento climatico: al riguardo Matúš Čupka coltiva aspettative modeste. Qualche tempo fa, insieme al suo gruppo, aveva installato 15 raccoglitori per l'immondizia nelle piazze più frequentate di Bratislava. Per una classe politica che segue il principio "Niente cestini uguale niente spazzatura" oppure "Nessuna panchine, nessun senzatetto", Matúš Čupka rappresenta un'ingombrante spina nel fianco. «Vorrei che l'amministrazione cittadina si occupasse di svuotare i cestini pieni. Questo è il mio più grande desiderio per la COP21».
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Questo articolo fa parte del progetto #21Faces: abbiamo raccolto 21 storie di 21 giovani per raccontare un'Europa "verde", originale e innovativa in vista della COP21, la grande conferenza mondiale sul cambiamento climatico, organizzata a Parigi dal 30 novembre all'11 dicembre 2015
Translated from Matúš Čupka: Der Müll-Held aus Bratislava