Marie Molliens: la Younger Revolution del circo contemporaneo
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Chi ha detto che il circo debba far ridere? Marie Molliens, direttrice artistica e interprete principale della compagnia francese Rasposo, sta cercando di trasformare le arti circensi prendendo spunto da Fellini e Castellucci. L'abbiamo intervistata al festival Mirabilia, dove si è esibita con lo spettacolo Morsure.
Marie Molliens esce dalla roulotte in infradito con indosso un vestito nero. Ha il cellulare in mano e lo sguardo perso che scruta il suo orizzonte quotidiano: un tendone da circo da 300 metri quadri. Per qualche secondo non si accorge nemmeno che siamo di fianco a lei. Poi sembra un po’ cadere dalle nuvole e ci regala un sorriso sincero, ma stanco.
E’ il quarto giorno di fila che si esibisce con il suo spettacolo, Morsure, al festival Mirabilia. Marie porta un cognome importante: quello della famiglia Molliens, alias compagnia Rasposo, una delle troupe circensi di riferimento del circo contemporaneo francese. Dopo una vita passata a interpretare gli spettacoli dei propri genitori, oggi, a 37 anni, Marie tiene in mano le redini della compagnia. Notorietà a parte, non è un caso che Marie si trovi in Piemonte, a Fossano, in piazza Castello. Lei rappresenta al meglio il tema a cui Fabrizio Gavosto, direttore artistico del festival, ha voluto dedicare questa nona edizione: The Younger Revolution.
Cafébabel Torino: Marie Mollines, nel mondo del Circo contemporaneo è veramente in corso una Younger Revolution?
Marie Molliens: Credo di sì. La mia famiglia crea spettacoli dal secolo scorso: nel circo tradizionale è sempre stata data molta importanza all’atmosfera, alla spensieratezza, ma mancava ancora qualcosa…
Cafébabel Torino: Ovvero?
Marie Molliens:Un proposito, la comunicazione di un messaggio preciso. Oggi, il nostro obiettivo, in quanto artisti, è di rendere cosciente il pubblico di un’emozione: rappresentare qualcosa che accade nel mondo. Purtroppo, in Europa, le persone si siedono ancora sugli spalti di una tenda da circo come se fossero davanti alla TV.
Cafébabel Torino: C’è quindi una rottura con il passato…
Marie Molliens: Sì, ma i miei genitori sono fieri del nostro tentativo di trasformazione. Al loro tempo non era facile cambiare la situazione. Al contrario, la danza e il teatro contemporaneo hanno già vissuto questa evoluzione durante gli scorsi decenni.
Cafébabel Torino: Concretamente, quali sono i problemi che incontra la Younger Revolution nell’affermarsi?
Marie Molliens: Molto banalmente è più difficile vendere lo spettacolo perché chi gli acquirenti vogliono soltanto che la gente si diverta. Con il tempo le cose cambieranno, ma è ancora un’abitudine radicata.
Creato con flickr slideshow.
Cafébabel Torino: In che senso il vostro spettacolo, Morsure (traduzione letterale "morso", n.d.r.), rappresenta questa rivoluzione?
Marie Molliens: In Morsure c’è della poesia e una sceneggiatura a tutto tondo. Certo, non possiamo mettere in pedi uno spettacolo alla Castellucci al volo. Allo stesso tempo però c’è anche il lato goliardico.
Cafébabel Torino: Qual è il soggetto di Morsure?
Marie Molliens: Sono partita da un sentimento personale e soggettivo. Da un lato voglio trasmettere una componente dell’intimità femminile: una sorta di ferocia contenuta, qualcosa di molto violento, ma nascosto. Metaforicamente, l’idea è quella di rappresentare la “cicatrice”, la “ferita” che rimane dopo l’atto del morso.
Cafébabel Torino: Ti hanno definito come un’artista ultra-realista…
Marie Molliens: Be', nella scrittura di questo spettacolo mi sono ispirata al cinema neorealista italiano, in particolare al lato meno barocco di Fellini.
Cafébabel Torino: Castellucci, Fellini… da dove nasce il tuo legame con l’Italia?
Marie Molliens: La mia famiglia è sempre stata innamorata di questo Paese, tanto che il nome Rasposo, sebbene sia frutto dell’immaginazione, è ispirato dalla lingua italiana.
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Cafébabel Torino: Qual è la differenza tra il circo contemporaneo francese e quello italiano?
Marie Molliens: L’Italia ha una grande tradizione di circo classico. Ma molti spettacoli sono ancora esibizioni di strada. In Francia credo ci sia una maggiore attenzione alla sceneggiatura.
Cafébabel Torino: Dici "circo" e le persone pensano subito alla vita in comunità e al nomadismo. Quanto c'è di vero?
Marie Molliens: In una compagnia come Rasposo, la dimensione collettiva si esprime soprattutto al di fuori del lavoro: ci spostiamo, mangiamo e dormiamo insieme. Non è detto che chiunque sia adatto a questo stile di vita. Da un punto di vista professionale però le cose cambiano. Rasposo somiglia più a una compagnia teatrale. Ognuno ha il suo ruolo. Le decisioni in merito a regia e sceneggiatura, per esempio, non vengono prese insieme. Inoltre, nella realizzazione di uno spettacolo, la scrittura, si plasma intorno all’individuo e all’artista che lo deve interpretare.
Cafébabel Torino: Come si costruisce uno spettacolo di Circo contemporaneo?
Marie Molliens: Spesso si parte da alcuni numeri specifici che si conoscono e ci si chiede cosa potrebbero rappresentare nel quadro della sceneggiatura. Altre volte, invece, il processo è inverso: si parte da un aspetto della narrazione e ci si domanda come rappresentarlo.
Cafébabel Torino: Se è vero che con la Younger Revolution vi state avvicinando al cinema e al teatro, qual è il valore aggiunto dell’arte circense?
Marie Molliens: Il circo contemporaneo, per come lo intendiamo noi, è un crocevia per le altre discipline. In esso si riescono a fondere tutti i tipi di arte. Ciò non può avvenire al contrario. Inoltre, la comunicazione tra artista e pubblico avviene in maniera unica. Il contatto con lo spettatore nasce grazie a un “tono” nervoso, un’emozione che emerge dal basso, in maniera meno diretta, ma altrettanto forte. In un certo senso, il gesto del circense parla da solo. In equilibrio, contorto, sull’orlo di una caduta: per trasmettere un’emozione non servono le parole.
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