Mappa della settimana: il sostegno alle politiche sul clima
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Quanto è interessata l'opinione pubblica alle questioni climatiche? Con quale forza le popolazioni chiedono ai propri Governi di assumere un ruolo di guida nelle politiche per l'ambiente? Un sondaggio condotto su scala globale prova a dare qualche risposta: cala la richiesta di un'azione drastica, sembra prevalere un approccio soft.
La COP21, la conferenza mondiale sul cambiamento climatico, si è aperta a Parigi con il saluto di 150 capi di Stato e di Governo. Se per le Nazioni partecipanti la portata dell'evento appare chiara e la posta in gioco per il futuro del Pianeta è alta, è cambiato qualcosa nell'atteggiamento della popolazione riguardo le politiche climatiche?
È la domanda posta da GlobalScan in una ricerca apparsa sulla BBC. Il sondaggio misura il sostegno pubblico in 20 Paesi verso politiche decisive e programmi più ambiziosi, e lo confronta con il dato del 2009, anno dell'ultima grande conferenza sul clima a Copenhagen (conclusasi senza grandi risultati).
A livello globale, l'interesse verso un accordo vincolante sembra essere più tiepido. Poco meno della metà degli intervistati considerano il cambiamento climatico come un problema "grave", riporta la BBC: nel 2009 erano il 63%.
I Paesi europei analizzati, tuttavia, non ne escono malissimo. Nella mappa possiamo osservare il grado di approvazione affinché il proprio Governo assuma un ruolo di leadership in tema di politiche climatiche globali. Tra gli unici 4 Paesi che superano il 50% di "consensi", troviamo Spagna, Francia e Regno Unito (insieme al Canada).
Meno incoraggiante è il trend rispetto al 2009, quando erano 8 su 20 gli Stati con una maggioranza a favore di un'azione decisiva. Secondo GlobalScan, in media il 41% degli intervistati oggi preferisce un approccio più graduale e moderato.