L'ultimo sorso di Lech (Kaczyński)
Published on
Translation by:
Lorita AddabboPuò lo slogan pubblicitario di una birra diventare oggetto di una battaglia politica fra i due principali partiti di un Paese? La risposta è sì, se il Paese in questione si chiama Polonia e se la birra porta il nome del presidente polacco morto tragicamente lo scorso aprile in un incidente aereo.
Il marchio Lech appartiene a uno dei più antichi e importanti birrai polacchi. Da qualche anno, l’azienda ha adottato lo slogan pubblicitario «Zimny Lech», «Una Lech bella fresca», per sottolineare che, quando la birra viene servita fredda, se ne apprezza di più il gusto. Fino a non molto tempo fa, nessuno avrebbe pensato ad un possibile legame fra questo insignificante slogan e l’ex presidente della Repubblica. Le cose sono cambiate quando l’azienda ha fatto affiggere un enorme cartellone pubblicitario sulla facciata di un hotel di fronte alla cattedrale di Wavel, dove, malgrado le polemiche, attualmente riposano le spoglie di Lech Kaczyński e della sua consorte.
Il cartellone, distante soltanto un chilometro dal Pantheon polacco, ha dominato per settimane intere non solo l’orizzonte della città, ma anche quello mediatico-politico della nazione. Infatti, in polacco, «bello fresco/freddo» può significare, se riferito ad una persona, che questa è «morta e sepolta». L'enorme cartellone ha dunque conferito allo slogan un nuovo significato: «Un Lech morto e sepolto». Alcuni membri del partito fondato da LechKaczyński, Diritto e Giustizia (PiS), disgustati, hanno voluto vedere in questa pubblicità un complotto del partito d’opposizione, Piattaforma Civica (PO), il cui candidato Bronislaw Komorowski ha vinto le presidenziali dello scorso giugno, e hanno chiesto la rimozione immediata del manifesto pubblicitario. Il produttore della birra ha presentato le sue più sentite scuse, ha tolto il cartellone e ha assicurato che si è trattato solo di uno spiacevole malinteso, e non di una provocazione intenzionale.
Tuttavia la polemica non si è placata. Adesso, sulla stessa facciata, è esposto un nuovo cartellone che sta facendo parlare gli ambienti conservatori: è la pubblicità di una bevanda energetica, Oshee, il cui slogan recita «Ożyj i zwyciężaj»: « Alzati e vinci». Troppa immaginazione o troppo alcool nel sangue? Non sappiamo quale di questi due eccessi abbia portato a sprecare litri di inchiostro per un dibattito talmente assurdo. Questo “scandalo”, piccolo e ultimo di una lunga serie, è l'epilogo della campagna elettorale polacca e ne riassume perfettamente lo spirito: quando mancano gli argomenti, ogni pretesto è buono per attaccare i propri oppositori, soprattutto per sfuggire alla questione di fondo.
Foto: Kirstysplodge/flickr; mjaniec/flickr
Translated from La deuxième mise en bière de Lech Kaczyński