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Luca Marinelli: "ho ancora il poster di Marlon Brando in camera"

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Lidia Perla

Dopo il ruolo dell’introverso Mattia nel film di Saverio Costanzo, La solitudine dei numeri primi, Luca Marinelli, da promessa del cinema, è diventato un giovane attore molto richiesto e, ritrovandomi a tu per tu con lui, posso capire perché. Intervista a una giovane Shooting Stars, nel cast del nuovo film di Sorrentino, La Grande Bellezza.

Luca Marinelli, 29 anni, mi rivela di essersi appena trasferito a Berlino per amore. Peccato. Tempo dunque di recuperare la mia professionalità di giornalista.

Cafebabel.com: Sei cresciuto in una famiglia in cui il cinema ha da sempre giocato un ruolo importante: in che modo questo ha influenzato le tue scelte professionali?

Luca Marinelli: Mio padre era un doppiatore perciò i film sono sempre stati presenti a casa. Ora ti racconto un aneddoto romantico: ho guardato con mia nonna moltissimi film, lei adorava i film italiani e io ho passato gran parte della mia infanzia a guardare con lei classici del cinema italiano come Ladri di biciclette (Vittorio De Sica, 1948) o La grande guerra (Mario Monicelli, 1959).

Cafebabel.com: C’è un attore che ammiri particolarmente?

Luca Marinelli: Tra la generazione degli anni Cinquanta, ce ne sono molti che mi piacciono: ad esempio Manfredi, Gassman e Mastroianni.

Cafebabel.com: Da adolescente avevi qualche poster appeso in camera?

Luca Marinelli: In realtà nessuno. Ah, no: Marlon Brando in Apocalypse Now. Il poster è ancora in camera mia in Italia… sai, quell’immagine in cui ha un maggiolino appoggiato sulla testa. Lo guardo sempre negli occhi.

Cafebabel.com: Interpreti spesso ruoli forti, come Mattia nel film di Saverio Costanzo o il transessuale di L'ultimo terrestre. C’è una parte che rifiuteresti?

Luca Marinelli: Non credo, anche se a volte è difficile entrare in un personaggio quando non si ricevono abbastanza informazioni.

Cafebabel.com: Nel 2010 per La solitudine dei numeri primi hai dovuto ingrassare di parecchi chili. Com’è stato per te?

Luca Marinelli: È stato piuttosto difficile. Ero al mio primo film e ho dovuto trasformare il mio corpo: ho preso 16 chili. Alba Rohrbacher, che interpretava il personaggio femminile, mi ha aiutato molto e, inoltre, avevo un regista straordinario. In questa occasione ho davvero imparato cosa volesse dire fare cinema.

Cafebabel.com: C’è qualcosa del tuo lavoro che non ti piace?

Luca Marinelli: Rilasciare interviste! (Ride, ndr) No, sul serio, è una cosa che all’inizio non si capisce e bisogna imparare ma naturalmente è importante. Fare l’attore è un lavoro meraviglioso finché si recita. Qualche volta, però, ci sono delle pause di settimane o addirittura mesi fra un lavoro e l’altro. Bisogna saperci convivere. Sono molto fortunato perché grazie a questo lavoro posso conservare il mio spirito libero.

Cafebabel.com: Ho letto che ti piace cantare: per te stesso o davanti ad un pubblico?

Luca Marinelli: Oh no, per ora solo per me stesso. Un giorno chissà magari anche su un palco.

Cafebabel.com.: Che musica ascolti e qual è stato l’ultimo concerto a cui sei andato?

Luca Marinelli: Rock! E l’ultimo concerto…

Cafebabel.com: Sembra essere passato un po’di tempo.

Luca Marinelli: Eh sì… credo fosse di William Fitzsimmons!

Cafebabel.com: Sei anche un attore teatrale: hai ancora la cosidetta febbre della ribalta prima di entrare in scena?

Luca Marinelli: Certo! È la sensazione di essere lì lì per morire! Che sia in teatro o prima di una conferenza stampa è lo stesso. Devi sapere che sono un po’ supersizioso. A volte penso: “Ieri ho fatto così e così, quindi oggi faccio esattamente lo stesso”. Spesso, però, non succede nulla (ride, ndr). No, purtroppo non ho alcun antidoto contro questa paura.

Leggi l'intervista originale sul blog di Cafebabel Berlino, con la collaborazione di cineuropa.org e nisimasa.com

Foto: © Katarzyna Swierc per cafebabel.com / video (cc) youtube

Translated from Luca Marinelli: Marlon Brando hängt immer noch in meinem Zimmer