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Low cost e discount: a chi piace la crisi?

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Politica

Con la crisi finanziaria internazionale, il Signor Cafebabel, il prototipo d’europeo, ha modificato le sue abitudini di consumo. Come? Rinuncia ad alcuni prodotti per privilegiare quelli a buon mercato. Un giro tra i consumi europei per vedere cosa sale e cosa scende.

Foto: Paolo Márgari / FlickrIl signor Cafebabel decide di partire per un viaggio, per vedere se l’erba dei vicini europei è più verde della sua. Acquista un biglietto aereo ovviamente con una compagnia low cost. I questi tempi di crisi, il signor C non se ne fa nulla del confort: il prezzo innanzitutto! Mentre i trasporti aerei soffrono la crisi, Ryanair conta di averne un beneficio e riduce al massimo i suoi costi per poter offrire ai clienti i prezzi più bassi. Per la maggior parte degli impiegati questo significa dover pagare di tasca propria: uniforme, tesserino, ore di simulazione di volo… con l’annuncio di un ordine di 400 aerei e un aumento dei passeggeri pari al 13% negli ultimi mesi, Ryanair sembra fare affari.

Letteratura economica

Foto: absorbb / FlickrNella valigia del sig. C troviamo la letteratura attuale: Bien Manger En Famille Pour Moins De 9 Par Jour (di JP Coffe, Mangiar bene in famiglia con meno di 9 euro al giorno) e the Thrift Book (di India Knight, la guida per vivere bene e spendere meno), rispettivamente tra i libri più venduti delle versioni francese e inglese del sito Amazon. Appassionatosi recentemente alle teorie anticapitaliste di Marx, in aereo il sig. C sfoglia il suo esemplare nuovo di zecca di Das Kapital (Il Capitale). Un ritorno di interesse condiviso da altri, se si contano le 1500 copie vendute nel 2008 dalla casa editrice berlinese Karl-Dietz-Verlag contro le 500 copie del 2005. Quando un modello delude, ci si interessa a un altro: la crisi spingerebbe così i delusi del nostro sistema economico occidentale a interessarsi ai movimenti comunisti e altermondialisti.

Foto: netream / FlickrAtterrato l’aereo, il signor C muore di fame. Un ristorantino? Che razza d’idea! Direzione discount: in un contesto di aumento globale dei prezzi degli alimenti, la grande distribuzione soffre la crisi, a vantaggio della distribuzione a basso costo. Lidl, Aldi, Netto, Ed… c’è l’imbarazzo della scelta. In Germania i discount possiedono circa il 40% dell’offerta alimentare globale. Lidl, il leader in Francia, nel 2008 ha registrato la sua migliore progressione nell’acquisto di quote di mercato, con un aumento di 0.3 punti.

Affari d’oro

A forza di camminare, le scarpe del signor C sono tutte consumate. Escluso comprarne un paio nuovo: al suFoto: hto2008 / Flickro ritorno andrà dal calzolaio. In questo momento, il signor C preferisce pagare una riparazione piuttosto che spendere tre volte tanto per delle scarpe nuove. L’unione dei calzolai belga afferma che dall’inizio dell’anno la categoria registra un aumento dal 15 al 20% nel suo giro d’affari. Ma l’altro giorno, il signor C si è comunque fatto un regalo comprandosi un cappotto nuovo su un sito di vendite di prodotti di grandi marche a prezzi discount. Ma solo perché c’era uno sconto del 70%. Il sito Vente-privee.com sta benone: prevede per il 2009 un aumento del numero di vendite del 40% e di lavorare con 250 nuove marche. In Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito vente-privee.com si posiziona come leader europeo.

Scorrendo le quotazioni della borsa, il signor Cafebabel si rallegra della quotazione dell’oro. Ad inizio febbraio, un’oncia di metallo dorato superava i 900 dollari; a marzo 2008, era intorno ai 1000 dollari, mentre nel 2000 si aggirava intorno ai 300. Noto per essere un valore-rifugio, l’oro attira gli acquisti dei privati che preferiscono puntare sulla stabilità. Contrariamente alle materie prime, l’oro è eterno. Può trasformarsi in gioielli, lingotti… ma non sparirà mai. Un investimento di fiducia che, in un periodo di crisi, rassicura. Anche in economia, le disgrazie degli uni fanno la fortuna degli altri.

Translated from Low cost et hard discount : à qui profite la crise ?