Liste Europee 2014: il Carnevale Italiano
Published on
Anche l'Italia si prepara alle Elezioni Europee del 25 maggio 2014. Il 7 aprile sono state ufficialmente presentate le liste elettorali che concorreranno per un posto a Bruxelles. Alcune saranno escluse, ma poco importa, hanno già lasciato il segno. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle più bizzarre.
Nel 2009 ne erano state ammesse 80, questa volta sono state presentate "solo" 64. Parliamo delle liste ufficialmente presentate al Viminale per le Elezioni Europee del 25 maggio. Che la politica italiana non si faccia mancare mai niente non è un mistero e così, andando a spulciare tra i prossimi candidati per una poltrona di deputato a Bruxelles, troviamo di tutto.
Se le principali forze politiche si presentano all’appuntamento con la tradizionale nomenclatura e alcuni nomi nuovi, ci sono parecchie novità pronte a lasciare il segno, non a livello elettorale beninteso, ma dal punto di vista simbolico o "artistico". Un campionario variegato di liste e nomi a dir poco bizzarri che colorano in modo pittoresco le elezioni europee più antieuropee della storia.
Sarà stata la riduzione del numero di firme necessarie per iscrivere una lista, la voglia di cambiamento o semplicemente la primavera, ma il mosaico delle new entry è a dir poco grottesco. Difficili da contattare, spesso privi di indirizzi telefonici, mail o forse restii a ogni comunicazione con il sistema tradizionale, non si può dire che manchino di fantasia.
Vogliamo il Sacro Romano Impero dell'Europa Liberale e Cattolica
Iniziamo con il Movimento dei Poeti d’Azione. Che l’Europa mancasse di mordente e di “slancio poetico” era ben chiaro da alcuni anni, ma il partito, fondato nel 1994 da Alessandro D’Agostini, propone la sua ricetta contro la crisi e l'austerity società dove "i poeti e gli artisti possano mettersi alla guida di un popolo come nella storia ci si sono messi conquistatori, re, rivoluzionari." La nuova Repubblica di Platone che sbarca a Bruxelles, per intenderci. E se fosse un tentativo di pubblicità, lo apprezziamo, la vita frenetica in effetti ha bisogno di un po' di versi in rima.
Proseguendo nella galleria delle maschere ci s’imbatte nel “Sacro Romano Impero Liberale Cattolico” di Mirella Cece, che ha ben pensato di riesumare la vecchia Europa di Carlo Magno attraverso la via che porta da Roma a Bruxelles, (passando per Aachen, l’odierna Aquisgrana). C’è spazio anche per i tormentoni del Bel Paese, con la lista “Forza Juve-Bunga Bunga Usei”, una libera associazione che inneggia alla squadra più tifata d’Italia e a uno degli "sport" privati preferiti da un vecchio leader, che in questo momento fa i conti con una sentenza per l’affidamento in prova ai servizi sociali. Nel simbolo campeggia anche un omino che “calcia via” l’euro. Irreperibile e per questo ricusata.
Aldilà della creatività, non è la sola lista antieuropeista e originale. Oltre alla Lega Nord di Matteo Salvini, nel cui simbolo giganteggia la scritta “Basta Euro”, ecco infatti altre liste minori come il partito del "Recupero Maltolto", (per certuni l'ammontare del "maltolto" é difficilmente quantificabile) e "No Euro - Lista del Grillo Parlante", il simpatico animaletto che scuote le coscienze degli italiani che hanno letto "Le Avventure di Pinocchio", ovvero tutti. Niente a che vedere però con il tribuno Beppe Grillo, sebbene il fondatorie Renzo Rabellino abbia più volte tentato "il gioco elettorale delle omonimie". Qualcuno si ricorda ancora di quando, alle politiche del 2008, candidò Giuseppe Grillo e Pericle Barlusconi (si, proprio con la "a"). C'é anche spazio per una lista a dir poco emblematica: "Chiamiamolo per il Piemonte". Chiamiamo chi? Forse il "compianto" Vittorio Emanuele II che unificò il Regno d'Italia?
Resiste invece la vecchia strategia di marketing politico elettorale per attirare i poveri pensionati. È innegabile che la nazione con il più basso tasso di natalità d'Europa stia invecchiando e che, oggi, sia tutt'altro che un paese per giovani, però tre formazioni politiche con la parola chiave "pensionati" sono anche troppe. Da "Pensionati" a "Pensionati e Invalidi" sino ad arrivare ai "Pensionati consumatori". Loro sono sicuramente i più moderni.
Niente "fake" per favore
A completare il quadro ecco il Partito Internettiano di Francesco Miglino, giustamente irreperibile telefonicamente. Il telefono é uno strumento superato. Il simbolo non poteva che essere la "W" del World Wide Web che si interseca ad una chiocciola. E il movimento si affida al seno della "Grande Madre", la "Rete" e alla "fermezza, l'empatia degli internettiani", per "spezzare le congiure degli attuali assetti politico-finanziari padroni delle risorse e sostituire i politici asserviti".
C'é persino un “fake”, o almeno così l’ha definito il padre nobile del movimento, il siciliano Mariano Ferro, che ha annunciato di presentare ricorso e rivendicato di essere il solo titolare del simbolo. Si tratta dei “Forconi”, movimento di protesta che aveva paralizzato in più di un’occasione alcune regioni italiane. Se dovessimo votare il "premio fantasia", vincerebbe senza dubbio il "Sacro Romano Impero Liberale Cattolico". In effetti, a modo suo quell'Europa "funzionava". Si trattiene a stento un sorriso. L’Italia, che attraversa uno dei momenti critici si prepara ad affrontare le elezioni europee più importanti della storia dell’UE come ha sempre fatto: con la spensierata creatività dell’artista.