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L'Europa è la più grande speranza in un'epoca incerta. Parola di americano

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Chiara Pasquini

Politica

È passato un anno dal 20 gennaio 2009, quando Barack Obama ha assunto la carica di Presidente degli Stati Uniti d’America. Nonostante i suoi discorsi ispiratori, Obama non è Franklin Roosevelt, e anche se lo fosse, avrebbe comunque bisogno di 60 voti su 100 per far approvare qualsiasi cosa. Probabilmente dovrebbe guardare oltre l'Atlantico per osservare i progressi dell'Europa

Quando, alla fine degli anni novanta , venni in Europa per la prima volta per svolgere delle ricerche, volevo capire le differenze tra i sistemi politici e le istituzioni democratiche degli Stati Uniti e dell’Europa. Ho intervistato politici, giornalisti, burocrati, capi di partito, funzionari sindacali e dirigenti. Ho parlato con negozianti, amministratori delegati, tassisti, giovani, persone in autobus, in ascensore, nei ristoranti e nei bar, nelle loro case e in strada, a volte disposti a parlare, altre no.

Non era solo il sistema politico europeo a essere piuttosto diverso. Le istituzioni europee avevano preso forma lentamente durante gli anni della guerra fredda. Era stato un fertile periodo d’incubazione grazie alla Pax Americana, che aveva permesso a ciascuna nazione di muovere gradualmente i passi lungo il proprio cammino di sviluppo. Il tipo di capitalismo sociale europeo propone un nuovo e audace indirizzo per lo sviluppo umano e la sua superiorità si manifesta come segue:

Potere Economico

L’Ue, composta da 27 stati membri e mezzo miliardo di persone, è diventata il più grande e prospero blocco commerciale del mondo. Determina circa un terzo dell’economia mondiale – quasi quanto Stati Uniti e Cina insieme. Secondo il Forum Economico Mondiale, l’Europa ha più imprese presenti nelle lista Fortune 500 (lista annuale che classifica le 500 maggiori imprese, compilata e pubblicata dalla rivista Fortune) rispetto a Stati Uniti, Cina e Giappone; Inoltre,include alcune delle economie nazionali più competitive al mondo. Attualmente ha anche un tasso di disoccupazione più basso di quello degli Stati Uniti.

Democrazia Economica

Ho iniziato a sentire parlare della quintessenza delle istituzioni e delle prassi europee attraverso termini dal suono stravagante come codeterminazione, consigli dei lavoratori, organi di vigilanza, flexicurity (flessibilità in sicurezza), rappresentanza proporzionale, parlamenti dei bambini, registrazione dell’elettore universale,cassa di assicurazione malattia, architettura ecologica, cogenerazione, limitazione e scambio, cultura civica e tanti altri. Queste prassi, insieme al partenariato pubblico-privato e a un vibrante settore della piccola industria, favoriscono la democrazia economica. Gli americani fanno fatica a immaginare un mondo in cui il consiglio d’amministrazione della Wal-Mart abbia un terzo o la metà dei suoi membri eletti direttamente dai lavoratori. Tuttavia molte nazioni europee adottano una simile procedura come loro modus operandi.

Migliore sanità

Le nazioni europee sono giudicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come quelle dotate dei migliori sistemi sanitari al mondo. Eppure per la copertura universale spendono molto meno degli Stati Uniti, mentre la sanità americana è posizionata al 37⁰ posto – poco sopra Cuba e la Slovenia. Circa 47 milioni di americani, molti dei quali bambini, non possiedono alcuna assistenza sanitaria ad eccezione del pronto soccorso. In Europa invece, anche le nazioni come la Croazia, che dispongono di minori risorse rispetto all’America, forniscono a tutti l’assistenza sanitaria.

Vera considerazione del valore della famiglia

L’Europa supporta maggiormente le famiglie e i lavoratori, fornendo un’assistenza sanitaria di qualità, un pensionamento discreto, più vacanze, congedi parentali e di malattia retribuiti, formazione universitaria gratuita o quasi, sussidi per gli alloggi e molti altri aiuti che l’americano medio può soltanto sognare. Più che uno stato sociale, il capitalismo sociale europeo è una geniale struttura a sostegno del lavoro, che aiuta le persone a restare in salute, a essere produttive e a lavorare in un periodo di crescente disuguaglianza e crisi economica.

Misure preventive contro il surriscaldamento globale

L’Europa è all’avanguardia con la sua ampia diffusione di provvedimenti per la tutela dell’ambiente. Provvedimenti basati sul buon senso e il design ecologico, come la tecnologia delle fonti energetiche rinnovabili quali l’energia solare e quella eolica, con trasporti pubblici più efficienti e molto altro ancora. Questo ha creato centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. L’impronta ecologica dell’Europa (ovvero la quota di risorse della terra che ciascuna popolazione consuma) ammonta a circa la metà di quella americana allo stesso standard di vita.

Un sistema democratico solido

Dopo secoli di re e dittatori, le istituzioni politiche e i sistemi elettorali europei hanno sviluppato le democrazie rappresentative più progredite del mondo, favorendo il coinvolgimento popolare, la partecipazione, il consenso, la rappresentanza pluripartitica e una linea di condotta basata sul largo supporto pubblico. La politica primeggia sull’economia, invece che l’opposto.

Politica estera innovativa

A seguito della battuta d’arresto dell’ hard power americano (potere di coercizione), lo smart power dell’Europa (potere contestuale ) – basato su reti regionali di nazioni e sul personale Piano Marshall europeo per lo sviluppo – ha prodotto un’eurosfera che comprende circa 2 milioni di persone, un terzo della popolazione mondiale, legati alla Ue da commercio, sussidi e investimenti.

Così, se l’Europa al momento non è il leader mondiale chi lo è? La Cina? L’India? Serviranno decenni – se non ancora più tempo – prima che questi paesi in via di sviluppo raggiungano il livello di prosperità di Europa e America. In un secolo in cui o si ottiene il successo assoluto o si incorre nel totale fallimento, un secolo minacciato da una crisi economica mondiale, dal surriscaldamento globale e da tensioni geopolitiche, il modello europeo possiede il potenziale per far progredire il mondo.

L’autore è direttore alla New America Foundation di Washington DC ed è l’autore del nuovo libro “Perché il modello europeo rappresenta la più grande speranza in un’era d’incertezza” (“Why the European Way is the Best Hope in an Insecure Age”).

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Translated from Europe vs the US: seven reflections