L'eurodistretto va fuori strada
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Chiara MazziL'eurodistretto di Strasburgo-Ortenau, al confine tra Francia e Germania, è un progetto pilota che consente una formazione professionale riconosciuta da entrambi i Paesi e offre agli studenti Erasmus degli stage interculturali. Ma come mai quasi nessuno sa dell'esistenza del progetto?
Non sono molti quelli che sanno cosa è un "eurodistretto". O almeno questo è quanto risulta da un sondaggio svolto nel 2010, secondo il quale solo il 10% della popolazione era al corrente dell'esistenza di questo progetto. Oggi, a cinque anni di distanza, la situazione sembra essere pressoché invariata.
Una ragione potrebbe essere che il termine non è ancora stato definito chiaramente dalle istituzioni europee. È stato lanciato nel 1989 dall'associazione Initiative Eurodistrict, che è nata con l'intento di creare dei piani di lavoro comuni per le città al confine tra la Germania e la Francia.
Il primo eurodistretto nasce nel 2005 con il nome di Strasburgo-Ortenau. Assieme ad Offenburg (la circoscrizione elettorale del Ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble), fanno capo alla componente tedesca il distretto di Ortenau, le cittadine di Achern, Kehl, Lahr, Oberkirch, nonché i consorzi comunali di Benfeld, Erstein e Rhein. Sul lato francese, invece, troviamo Strasburgo. In tutta Europa si contano sei eurodistretti.
Ah, il "progetto della maratona"...
Di Strasburgo-Ortenau si sente parlare solo sporadicamente. Ad esempio si cita la maratona transfrontaliera che si tiene ogni anno ad ottobre. Ma l'attenzione dei media svanisce subito dopo. Solo raramente ci si occupa pubblicamente delle sfide che si presentano alle istituzione locali e agli abitanti delle aree transfrontaliere quando si vogliono attuare programmi di cooperazione.
Le unioni per la collaborazione territoriale ne sono un esempio. Questo progetto pilota, tra gli altri, mira ad agire affinché le generazioni più giovani possano ricoprire il proprio ruolo prendendo parte alle funzioni e alle finalità condivise dello spazio di cooperazione. Ma sarà sufficiente a raggiungere l'obiettivo?
Il bilinguismo e la difficile strada verso una "doppia" formazione
I giovani dell'eurodistretto hanno la possibilità di partecipare al progetto di cooperazione come stagisti o apprendisti. L'obiettivo di una "doppia" formazione, riconosciuta da entrambi i Paesi (Francia e Gerania) e basata su una preparazione bilingue e una reciproca conoscenza dei mercati del lavoro, è quello di rendere possibile l'occupazione dei giovani anche nel paese confinante.
Quella che si propone come un'importante opportunità a livello internazionale, potrebbe però risultare difficoltosa per chi la compie. Stando ai forum e alle testimonianze raccolte, nell'eurodistretto sembra delinearsi un fenomeno non edificante: gli apprendisti spesso risentono negativamente delle differenze culturali e delle barriere linguistiche.
Secondo l'Agenzia di collocamento di Offenburg, in Germania, l'idea di lavorare nello Stato vicino piace maggiormente agli apprendisti tedeschi rispetto ai vicini francesi, i quali nella maggior parte dei casi non parlano neppure tedesco. Al terzo Forum sull'eurodistretto, nel 2013, è emerso che gli allievi alsaziani si giocano le loro chance già nella fase di candidatura per i percorsi di "doppia" formazione. Il motivo? A causa delle loro scarse conoscenze linguistiche. Un simile deficit dissuade in principio i giovani dal cogliere questa possibilità oltre confine.
Durante il Forum, il rappresentante della Camera di commercio e dell'industria dell'Alsazia (sul lato francese), Frank Rotter, ha fatto presente che tra i 1.400 giovani allievi alsaziani registrati solo 12 hanno mostrato interesse per il corso di lingua tedesca, e di questi solo 6 si sono effettivamente iscritti. Tra le criticità si riscontra la mancanza di un supporto formativo innovativo, nonché un'immagine generalmente negativa dei vicini tedeschi. Inoltre, aggiunge Rotter, gli allievi in Alsazia disporrebbero di una troppo scarsa conoscenza del mercato del lavoro tedesco.
D'altro canto, l'Agenzia di collocamento di Offenburg sostiene che sarebbe difficile trovare ditte francesi che siano ben disposte ad accogliere questo concetto di cooperazione e che, contro i loro interessi, permettano a quei pochi tedeschi transfrontalieri di svolgere uno stage in Francia.
L'eurodistretto è uno spreco di risorse?
Negli ultimi anni l'eurodistretto è stato oggetto di molte critiche. Innanzitutto questa unione per la collaborazione territoriale è stata accusata di avere come unico scopo quello di mandare avanti la struttura amministrativa e burocratica che si è creata. Non sarebbe stata in grado di essere vicina alla cittadinanza, ha scritto nel marzo 2015 Kai Littman sul quotidiano online franco-tedesco eurojournalist.
Allora perché tanta spesa se gli abitanti non ne traggono profitto? L'eurodistretto costa 850 mila euro all'anno. Se qualche campagna mediatica sarà portata avanti nei prossimi anni, diventerà presto un fatto di pubblico dominio su cui sollevare proteste e interrogativi. È chiaro che anche i genitori degli apprendisti e gli adulti debbano essere coinvolti, affinché i pregiudizi possano essere smontati a partire dalle famiglie.
Malgrado tutti gli sforzi messi in campo, sembra che il progetto pilota dell'eurodistretto Strasburgo-Ortenau sia ancora lontano dalla meta.
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La pagina Facebook dell'Eurodistretto Strasburgo-Ortenau.
Translated from Eurodistrikt auf Abwegen