Le leggi dei Mondiali: quante novità sotto il sole italiano
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Con i Mondiali e l'inizio dell'estate la soglia attenzione del cittadino italiano cala vistosamente. Allora arriva il momento di legiferare.
L'Italia è uscita dai Mondiali al primo turno e gli italiani hanno smesso di guardare le partite in modo ossessivo o di organizzare serate quando gioca la Nazionale. Nonostante questo però, c'è qualcuno che sembra non aver rallentato il proprio lavoro. Parliamo del Parlamento che, anzi, ha accelerato i tempi di discussione e approvazione delle leggi, notoriamente biblici. Ma si sa, l’estate e la Coppa del Mondo sono sempre un momento “propizio” nel paese del calcio, del mare e degli ombrelloni.
Ed ecco che, mentre gli italiani erano intenti a sgranocchiare patatine e lanciare invettive, il Parlamento ha dato il via a “riforme epocali”. Come a dire: dalle nostre parti meglio legiferare quando nessuno sta troppo attento, quando la maggior parte dei cittadini, invece che leggere i giornali, è impegnata nel sistemare le poltrone per gli amici, prendere le birre e scommettere sulle partite, o godersi i primi sprazzi di una calda estate.
Mentre Tu guardi le partite e vai al mare io legifero
Giusto per iniziare, sul tavolo sono spuntate rispettivamente la riforma del Senato e l’immunità parlamentare per i nuovi senatori, il cambiamento della legge elettorale e alcuni piccoli provvedimenti di grande peso per i commercianti. Fra questi ultimi, uno prevedrebbe l'obbligo del Pos (Point of sale) per tutti gli esercenti per pagamenti sopra i 30 euro. Se il governo l’ha presentato come un provvedimento per contrastare l’evasione fiscale, molti commercianti l’hanno immediatamente definita come un’azione a vantaggio delle banche, alle quali verrebbero corrisposte le elevate commissioni. In realtà, questo non si tratta di una misura vincolante, dal momento che non prevede alcuna sanzione in caso di mancata osservazione. Un ibrido che denota persino una mancanza di coraggio nel disciplinarne chiaramente le regole.
Mentre il paese era incollato allo schermo...
L’altra questione spinosa riguarda la norma sull'immunità parlamentare, Nel quadro della riforma istituzionale delle Camere, il governo avrebbe pensato di manterene per entrambe l’immunità parlamentare, come è disciplinata nell’articolo 68 della Costituzione: in sostanza la necessità dell'autorizzazione della camera di appartenenza per essere sottoposti a perquisizione, arresto e intercettazione alla Camera di appartenenza. E il dibattito di alcune calde giornate d’inizio estate non poteva che infuocarsi nel paese dove, dal 1994 Palazzo Madama e Montecitorio hanno respinto circa il 90% di ben 31 richieste di autorizzazione a procedere.
Ma la lista è lunga. Se la riforma dovesse essere approvata, l’Italia avrà una Camera alta nuova di zecca, ma anche una riforma del Titolo V della Costituzione, quello che regola le competenze fra lo Stato e le Regioni, alle quali, con la riforma degli articoli (117 e 119) verranno riconosciuti maggiori poteri, accrescendone così l’autonomia dallo Stato.
Mentre il paese era incollato agli schermi televisivi, il governo discuteva anche della legge elettorale, "l’Italicum". La riforma é una "priorità" da qualche anno, ma trovare un accordo finora é stato molto complicato. Eppure sembra che la festa del pallone e la brezza estiva abbiano accelerato i tempi del dibattito. Come se non bastasse, nel pieno degli ottavi di finale è iniziato anche il semestre di Presidenza italiana del Consiglio Europeo. Forse non tutti sanno che per sei lunghi mesi sarà proprio l'Italia a dare un forte impulso all'agenda europea. Di certo si tratta di una grande opportunità. Soprattutto per invertire la rotta dell’Europa dell’austerità o per far sentire una voce italiana sull’immigrazione, mentre gli sbarchi e le tragedie nelle coste siciliane si moltiplicano a dismisura.
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