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Le figurine Panini: un mito d’Europa

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Lifestyle

Quasi tutti gli appassionati di calcio hanno visto nascere l’amore per la loro squadra del cuore sui banchi di scuola con gli album di figurine Panini. E oggi, per i collezionisti, anche un gruppo su Facebook.

Tutti quelli che sono stati contagiati dal virus del calcio, possono far datare il loro primo febbricitante campionato con il momento in cui i libri di fiabe sono stati tolti dallo scaffale per fare spazio alla collezione Panini. Cosa sono? Panini è la quintessenza di una grossa passione che viene divisa nei cortili delle scuole europee da generazioni.

Un album di geografia

Molto probabilmente la maggior parte dei bambini nonFoto: Panini (www.paninionline.com) sa trovare su un atlante una nazione, ma può aprire il proprio album esattamente alla pagina giusta e disegnare improvvisando le bandiere di Svezia, Croazia e Portogallo. Sono anni, ormai, che milioni di bambini in tutto il mondo, consacrano all’album Panini la loro paghetta settimanale. L’album e le prime cinque figurine costa 1,50 euro. Per ogni successivo pacchetto l'appassionato di calcio deve importunare i nonni, i vicini e i parenti per ottenere ulteriori sessanta centesimi, con i quali poter raggiungere le 500 figurine totali.

Gli album Panini, più che un costoso vizio per i fanatici del calcio, sono dei veri trucchi per brillare alla lezione di geografia. I bambini tedeschi sanno che Monaco è il capoluogo della Baviera, mentre i piccoli spagnoli conoscono Madrid, Barcellona, Siviglia e le altre città della “Primera Divisiòn” senza esservi mai stati.

Panini nel mondo

«L'azienda fu fondata nel 1961 a Modena, in Italia, dai fratelli Panini», racconta Antonio Allegra, direttore di Panini Italia. Nello stesso anno sono apparse anche le prime bustine con due figurine a 10 lire (0,05 €). Bruno Bolchi, l'allora capitano del Milan, si può vantare di essere stato il primo ad essere stato stampato su una figurina formato 4,9 X 6,5 cm e di avere dato il via a un'era. Già nel corso del primo anno tre milioni di bustine finirono sui banconi dei negozi, cosa che sbalordì la stessa famiglia Panini e la spronò, contemporaneamente, a continuare. Fu negli anni Settanta che il vizio del collezionare si diffuse in tutto il continente. L'impresa familiare pubblicò gli album per i diversi campionati europei e per i mondiali. Più tardi la collezione fu completata con l’album sulla Champions League. «L'azienda ha filiali a Barcellona, a Nizza, a Stoccarda, nel Kent e in America Latina e cerca di raggiungere la Polonia», continua Allegra. «La produzione di adesivi avviene esclusivamente a Modena». Oggi l'azienda Panini stampa circa sei milioni di figurine da collezione all'anno, anche se «il numero cambia a seconda della coincidenza con un grosso avvenimento internazionale, ad esempio», spiega ancora Allegra

.L'azienda sottolinea sempre che ogni giocatore viene stampato con la stessa frequenza. Un sistema di stampa e mescolamento, appositamente sviluppato, garantisce che nessuna figurina finisca due volte nella bustina e che servano al massimo due cartoni per riempire completamente l’album. Ma succede sempre che ci siano degli introvabili: e capita che un bambino sospiri per uno sconosciuto riservista rumeno piuttosto che per un campione spagnolo. Per mettere fine a questo dolore la Panini ha aperto i propri archivi. Una semplice telefonata a Modena è sufficiente per potere incollare, qualche giorno più tardi, la figurina mancante nell’apposito spazio. Nel frattempo oggi è possibile, grazie a Internet, scambiarsi i giocatori tra collezionisti: su Facebook esiste il gruppo “Je suis adulte mais je continue à faire des albums Panini (sono adulto ma continuo a collezionare album Panini), dove gli appassionati si scambiano ricordi d’infanzia legati al calcio. Per chi non può farne a meno la Panini, in occasione degli Europei 2008, ha aperto un Panini a Berna.

Translated from Panini, der Mythos (k)lebt