Le café des Chats di parigi: un'esperienza felina
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Isabella GalazzoNon sono mai stato un grande appassionato di gatti. Sono come dei cercatori d'oro, intenti ad arraffare. O come delle prostitute; si lasciano toccare per un tornaconto materiale, non denaro, ma cibo. Prefrisco la fedeltà genuina del canis familiaris. Ma sono di ampie vedute, così sono andato al Café des Chats, nel terzo arrondissement di Parigi.
Non appena entro al "Café des Chats" mi dicono di pulirmi le mani con un antisettico dall'odore terribile. Normalmente, questo è quello che si fa dopo aver toccato degli animali, non prima. La vertià è che gli umani talvolta sono più sporchi dei gatti. Per fortuna ho una buona tempra e non mi offendo. Mi dicono anche che è vietato toccare i gatti mentre dormono.
Scendo le scale che portano a un seminterrato dalla luce accogliente. Sembra essere stato ricavato direttamente dal substrato roccioso di Parigi. Una sorta di confortevole segreta. Alcuni gatti dormono beatamente in cuccette che sono delle vere e proprie nicchie sui muri. Uno se ne sta disteso su un tavolo mentre una famiglia lo accarezza. Un altro beve del tè dalla tazza di un uomo con la barba. Sembra di essere entrati in internet tra le tantissime immagini dei felini.
Ma ciò che più mi intereressa non sono i gatti, bensì gli umani. Che tipo di persone sono quelle che prendono il caffè con un gatto?
Osservo i clienti intorno a me e non posso fare a meno di pensare che siano loro i veri animali. I gatti dormono tranquillamente o si muovono sinuosamente e con eleganza. Gli umani vanno a tentoni, urtandosi gli uni con gli altri, con gridolini di eccitazione. Due ragazzi decidono che, se non possono toccare i gatti che dormono, li sveglieranno in modo da poterlo fare. Un gatto dorme vicino a un pianoforte. I ragazzi sbatacchiano le chiavi, emettendo un suono davvero fastidioso, il gatto si sveglia, mentre, con fare trionfante, lo fanno schizzare via.
Un algerino di nome Ali sta seduto in un angolo. É robusto e solo ma ha un bellissimo sorriso.
Spiega che i gatti hanno diversi significati culturali nei vari paesi. “In alcune parti dell'Africa si brucia un gatto per attirare la buona sorte quando qualcuno parte per un posto lontano”. Ma nella sua nativa Algeria, “i gatti vanno in giro come gli pare. Entrano persino nelle moschee.” Ali mi racconta che, quando era più giovane, litigava col padre perché non permetteva che il gatto mangiasse con loro a tavola, “quindi io mi portavo un tavolo in camera e mangiavo lì col gatto. Lui aveva il suo piccolo piatto accanto a me e ci nutrivamo insieme.” Perché è venuto al Café des Chats? Tira fuori dalla tasca un ritaglio di giornale, mostrandomi la pubblicità che ha ispirato la sua visita.
I gatti, come i bambini, alleviano la sofferenza e l'imbarazzo nelle interezioni sociali. Se vicino a noi c'è un bambino o un animale, tutti i silenzi imbarazzanti spariscono semplicemente carezzando le suddette creature. Si può interagire senza parlare. Non bisogna neanche avere qualcosa in comune, basta toccare il pelo e sorridersi a vicenda, mentre ci si trova in presenza di questo terzo partecipante. Per alcuni clienti, è proprio questo il ruolo dei gatti.
Vendere il proprio corpo in una cantina parigina
Il gatto con gli stivali si rivolterebbe nella tomba se vedesse queste feroci macchine assassine raggomitolate sui divani mentre vendono il proprio corpo in un seminterrato di Parigi. C'è una curiosa tensione fra la vera natura del gatto e la sua realtà quotidiana. I gatti domestici conducono una doppia vita. Cacciano in maniera spietata gli uccellini e fanno a pezzi i topi, per poi tornare a casa a farsi grattare le orecchie mentre dormono. Un umano che si comportasse in questo modo verrebbe bollato come uno psicopatico schizofrenico, ma gli altri clienti non sembrano pensarla così.
Due ragazze americane particolarmente coinvolte corrono a destra e a manca mentre inseguono gioiosamente un piccolo gruppi di gatti. Le distolgo dalla caccia per sentire la loro opinione. Perché sono venute al Café des Chats? “Perché i gatti sono carinissimi!” Perché sono carini? “Perché sono così carini!” esclama Sarah, 21 anni. Mi stupisco del talento americano per le verità lapalissiane. “Sono molto carini,” continua Sarah, “e sono davvero morbidi e rassicuranti. Vogliono solo poltrire e bighellonare, e questa è esattamente l'atmosfera che ci dovrebbe essere in un caffè accogliente come questo. Ti mettono dell'umore giusto per rilassarti e goderti la vita.”
Le parole di Sarah si rivelano piuttosto maligne. Nicole, un'altra cliente del Café des Chats mi parla dell'eccezionale potere terapeutico degli animali. “Nelle carceri fanno terapia coi cani,” dice, “e alcuni dei detenuti dicono ‘se non avessi passato 5 minuti al giorno con un cane, mi sarei già ammazzato.’” Gli animali vengono usati sempre più nelle prigioni con una funzione terapeutica, per aiutare i carcerati a vincere traumi emotivi. Addirittura, "la terapia assistita con gli animali" è un trattamento riconosciuto per i tossicodipendenti. I clienti del Café des Chats si stanno forse sopponendo inconsapevolmente a una terapia?
"La vostra dolcezza in cambio del mio denaro"
Cosa può dirci il Café des Chats sulle condizioni della società? É un sintomo della nostra ossessione verso gli stimoli sessuali? Materialismo nella sua forma più grezza? Piuttosto che stimolare il cervello con un giornale, oggi i clienti dei caffé stimolano il proprio corpo con un gatto. Il sensuale rimpiazza il cerebrale. O forse il Café des Chats è un sintomo della solitudine inerente alla condizione umana, una solitudine che viene accentuata dalla frammentazione sociale della metropoli moderna. Viviamo sempre più vicini gli uni agli altri, eppure sembriamo essere sempre più lontani. Forse gli animali possono aiutarci a superare questa alienazione? O forse il caffè è il sottoprodotto di una crisi economica che ci ha privati delle risorse per mantenere il nostro gatto domestico, malgrado aumenti la nostra brama di coccole confortanti e di affetto smodato?
Mentre cerco di prendere il mio portafogli, sono colpito dal tremendo affronto che questi gatti sono costretti a subire (o che sarebbero costretti a subire se fossero gatti Marxisti). L'oltraggio di essere “maneggiati” da estranei che non li conoscono, né vogliono conoscerli: “la tua morbidezza in cambio dei miei euro.” Questa non è una relazione sociale fra pari, è una relazione economica per mezzo della quale un essere vivente diventa un oggetto con un valore economico, feticismo della merce, reificazione nuda e cruda. Ma Samantha, una delle impiegate del caffè, mi rassicura. Dice che i gatti non subiscono alcuna pressione per esibirsi: “a volte decidono di dormire tutto il giorno … vanno dai clienti solo gli va.” è una relazione simbiotica nella quale i gatti e i clienti condividono il bottino emotivo. Ci vorrà del tempo prima che io balli con un gatto al chiaro di luna, ma i miei pregiudizi su di loro sono cambiati.
Translated from The Paris Cat Café: Le Café Des Chats