"Laudato si": lo gnosticismo fa ancora paura
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Presentata a Roma la nuova enciclica di Papa Francesco
Questo Papa è simpatico. Piace perché è giovane, aperto, progressista. Lontano dagli intellettualismi e dalle finezze teologiche di Ratzinger, Francesco parla alle masse e delle masse. Bacia i bambini poveri, disprezza l'opulenza, viaggia in utilitaria e si fa portatore dell'ormai mitica sobrietà. E poi per mantenersi da giovane ha fatto di tutto, dall'operaio al buttafuori in un locale di Cordoba, nella sua Argentina.
In realtà l'unico Angelus che vidi di Francesco confermò la mia tesi: simpatico sì, aperto un po' meno. In quell'occasione, 9 febbraio 2014, si celebrava l'anniversario della morte di Eluana Englaro. Il Papa non mancò di sottolineare la sacralità della vita a discapito della sua qualità. Parlò dell'importanza del sostegno familiare verso chi si trova in stato vegetativo, dell'impossibilità di commettere un omicidio nei confronti di chi è "incapace di intendere e volere". L'accusa fu sottile e fatta col sorriso sulle labbra, però non potei mancare di realizzarlo: l'intransigentismo cattolico esiste ancora. D'altronde ognuno fa la sua parte, il Papa difende la famiglia tradizionale, i cittadini laici e atei propongono nuovi modelli. Il Papa considera l'aborto e l'eutanasia inaccettabili, giuristi e diretti interessati sono disposti ad una lotta senza quartiere pur di ottenere, anche se in estremo ritardo rispetto a molti paesi europei, una legge sul testamento biologico.
Finché si parla di bioetica nessuno si scompone. Si tratta di un tema nuovo, inequivocabilmente attuale. Quando però ad essere smosse sono le questioni dottrinali, il discorso si fa più interessante, meno scontato. E se i tempi della lotta ai catari, agli gnostici o ai donatisti sembrano completamente superati, ecco che l'ultima enciclica papale riesce a contraddirci. Le modalità sono certo cambiate, i metodi utilizzati dalla Grande Chiesa nella sua crociata contro le eresie e l'inquisizione non sono più. Però siamo certi che Ireneo e Agostino, dall'alto dei cieli, ci osservano compiaciuti.
Nell'enciclica "Laudato si" troviamo riferimenti allo gnosticismo, eresia del II secolo che rischiò di compremettere per sempre il messaggio cristiano. Dottrina dualistica che oppone il mondo terreno al pleroma, rivisitazione dell'iperuranio platonico, perfetto ed eterno. Portatrice di un'idea pessimistica del cosmo e della materia, la filosofia gnostica non fece presa sulle masse, ma restò relegata ad una ristretta élite, vicina all'aristocrazia pagana di Roma. Mettendo in discussione la bontà della creazione e considerando il male e la corruzione come condizioni ontologiche del cosmo e non frutto dell'operato dell'uomo, tale dottrina minacciava l'unità del messaggio cristiano.
Anche se la paura degli eretici e la "caccia alle streghe" sono ormai da tempo superate, il Papa lo sa, sempre meglio stare in guardia. "Repetita iuvant".
In effetti chi di voi uscirebbe tranquillamente di casa con la consapevolezza di incontrare una massa di eretici dietro la porta?