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L'antisemitismo in Francia: se le cifre in fin dei conti non spiegano tutto

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Veronica Monti

societàEuromed ReporterEuromed Paris

Pare che la Fran­cia abbia qual­che pro­ble­ma con i suoi ebrei. Se guar­dia­mo più da vi­ci­no, sem­bre­reb­be che un con­cet­to con­tro­ver­so come "an­ti­se­mi­ti­smo" fac­cia luce su que­sto tema in modo af­fa­sci­nan­te quan­to con­trad­dit­to­rio. Re­por­ta­ge a Pa­ri­gi, tra il quar­tie­re di Ma­rais, gli spau­rac­chi e un sacco di cifre.

Man mano che ci si av­vi­ci­na alla rue de Ro­siers, cen­tro em­ble­ma­ti­co della co­mu­ni­tà ebrai­ca, si­tua­ta nel quar­to arrondissement di Pa­ri­gi, il quar­tie­re co­no­sce un'at­ti­vi­tà sem­pre più in­te­res­san­te. In un as­so­la­to mer­co­le­dì po­me­rig­gio una con­si­de­re­vo­le fre­ne­sia con­fe­ri­sce a que­sto posto un fa­sci­no ec­ce­zio­na­le. I begli edi­fi­ci, i ne­go­zi, le li­bre­rie, i ri­sto­ran­ti e le altre at­ti­vi­tà com­mer­cia­li com­ple­ta­no il qua­dro. Ep­pu­re è pro­prio in un posto così pa­ci­fi­co che è stato per­pre­tra­to un at­ten­ta­to an­ti­se­mi­ta il 9 ago­sto 1982 nel ri­sto­ran­te Gol­den­berg, pro­vo­can­do sei morti e ven­ti­due fe­ri­ti. 19 anni dopo il mo­vi­men­to pa­le­sti­nese Fa­tah-Con­seil Ré­vo­lu­tion­nai­re è stato iden­ti­fi­ca­to come l'au­to­re dalla giu­sti­zia fran­ce­se.

« Un at­teg­gia­men­to ne­mi­co che mi­nac­cia gli ebrei di tutto il mondo »

Oggi gli abi­tan­ti del quar­tie­re esi­ta­no prima di dare una stima del grado di an­ti­se­mi­ti­smo in Fran­cia, di cui si mette an­co­ra in dub­bio l'e­si­sten­za. "Di­mi­nui­sce anno dopo anno ri­spet­to agli anni pre­ce­den­ti, per non par­la­re di qual­che de­cen­nio fa, ma non pos­sia­mo di­men­ti­ca­re quel ter­ri­bi­le at­ten­ta­to", dice uno di loro mentre sin­ghioz­za. Poi una donna lo in­ter­rom­pe gri­dan­do che "l'an­ti­se­mi­ti­smo con­ti­nua a gua­da­gna­re ter­re­no in Fran­cia. Chi dice che non c'è an­ti­se­mi­ti­smo in que­sto paese va con­tro le aspet­ta­ti­ve e le aspi­ra­zio­ni degli ebrei fran­ce­si e as­se­con­da un at­teg­gia­men­to su­per­fi­cia­le e ne­mi­co che mi­nac­cia gli ebrei di tutto il mondo".

La percezione e la comprensione dell'antisemitismo mettono in disaccordo la stes­sa co­mu­ni­tà ebrai­ca fran­ce­se. Stan­do agli in­ter­vi­sta­ti pa­ri­gi­ni, po­trem­mo di­vi­de­re le per­so­ne in tre ca­te­go­rie: quel­li che con­fer­ma­no l'e­si­sten­za e l'au­men­to del­l'o­dio con­tro gli ebrei, quel­li che sono com­ple­ta­men­te in­dif­fe­ren­ti e di­chia­ra­no di non es­se­re in­te­res­sa­ti al­l'ar­go­men­to e in­fi­ne quel­li che ne­ga­no l'e­si­sten­za del­l'an­ti­se­mi­ti­smo in Fran­cia, casi iso­la­ti a parte. "Non si do­vreb­be mai dire che un ebreo, un nero o un mu­sul­ma­no sono stati vit­ti­ma di un at­tac­co raz­zia­le, so­stie­ne Isaac, gio­va­ne ebreo pa­ri­gi­no. "Bi­so­gna piut­to­sto affermare che que­sta o quel­la per­so­na, fran­ce­se, è stata vit­ti­ma di un atto cri­mi­na­le, e la­scia­re che la giu­sti­zia iden­ti­fi­chi i re­spon­sa­bi­li e i loro mo­ven­ti. A quel punto, poi, si potrà dire se si è ef­fet­ti­va­men­te trat­ta­to di un at­tac­co antisemita o meno". Isaac, che si di­chia­ra fe­de­le alla sua re­li­gio­ne e alle sue ra­di­ci, con­te­sta tut­ta­via quei gior­na­li che, se­con­do lui talvolta "nu­tro­no l'o­dio raz­zia­le e se­mi­na­no il pa­ni­co tra le per­so­ne pre­ci­pi­tan­do­si a dare la loro ver­sio­ne dei fatti. Dal mo­men­to in cui di­co­no che la vit­ti­ma era ebrea o mu­sul­ma­na", prosegue il ragazzo,"tutti sono con­vin­ti che si sia trat­ta­to di un atto an­ti­se­mi­ta o isla­mo­fo­bi­co e ma­ga­ri non lo è af­fat­to".

L’an­ti­semitismo ? « pro­pa­gan­da di israe­le »

Avra­ham Wein­berg è il guar­dia­no della si­na­go­ga Adath Israel che si trova nel­l'un­di­ce­si­mo arrondisdement della "Ville Lumière". Nel corso di una lunga con­ver­sa­zio­ne, la sua voce si fa im­prov­vi­sa­men­te molto de­ci­sa. "Non c'è af­fat­to an­ti­se­mi­ti­smo in Fran­cia", af­fer­ma. "È vero che ogni tanto ci sono ag­gres­sio­ni a danno degli ebrei, il che è molto tri­ste, ma que­sto non ci au­to­riz­za a spa­ven­ta­re le per­so­ne". Lo spau­rac­chio? Per Avra­ham, "è lo stato di Israe­le che mette in piedi tutta una pro­pa­gan­da per fare in modo che gli ebrei ri­tor­ni­no a Israe­le e ci portino i pro­pri soldi".

Avra­ham è nato a Israe­le e vi ha pas­sa­to i primi dieci anni della sua vita. L'uo­mo ri­cor­da un'in­fan­zia fe­li­ce, pas­sa­ta a gio­ca­re con i bam­bi­ni arabi. "Era­va­mo come fra­tel­li, siamo cre­sciu­ti in­sie­me e non ci siamo mai sen­ti­ti di­ver­si", so­spi­ra. La sua é un'accusa ai "Sio­ni­sti", re­spon­sa­bi­li del de­te­rio­ra­men­to della re­gio­ne me­dio-orien­ta­le. "Loro (i Sio­ni­sti ndr.) sono ac­ce­ca­ti dalla sma­nia di co­lo­niz­za­re e vo­glio­no do­mi­na­re il mondo in­sie­me agli Stati Uniti, l'al­tro volto del male che regna in que­sto mondo".

le cifre del di­sa­gio

Se­con­do il rap­por­to sul­l'an­ti­se­mi­ti­smo in Fran­cia del­ 2013 pub­bli­ca­to dal Ser­vi­ce de Pro­tec­tion de la Com­mu­nau­té Juive (SPCJ), or­ga­ni­smo crea­to e fi­nan­zia­to dal CRIF (Con­seil re­pré­sen­ta­tif des in­sti­tu­tions jui­ves de Fran­ce), "l'an­ti­se­mi­ti­smo in Fran­cia non può es­se­re con­si­de­ra­to come un fe­no­me­no le­ga­to agli av­ve­ni­men­ti e ai con­flit­ti in Medio Orien­te. Si trat­ta di un male strut­tu­ra­le che, non es­sen­do stato af­fron­ta­to come tale, non ha po­tu­to es­se­re ancora sra­di­ca­to". Il rap­por­to, le cui cifre e sta­ti­sti­che sono state cal­co­la­te in col­la­bo­ra­zio­ne con il mi­ni­stro degli In­ter­ni, in­di­ca una cre­sci­ta del fenomento nel paese: "le per­cen­tua­li attese" non sono state rag­giun­te nel 2013, no­no­stan­te la di­mi­nu­zio­ne di atti an­ti­se­mi­ti, ri­spet­to al­l'an­no 2012. Il SPCJ ri­tie­ne che, no­no­stan­te gli atti an­ti­se­mi­ti siano di­mi­nui­ti del 31% ri­spet­to al 2012 (614 atti an­ti­se­mi­ti, ndlr), "anno ec­ce­zio­na­le in ciò che concerne odio con­tro gli ebrei", l'an­no 2013 (389 atti an­ti­se­mi­ti, ndlr) resti peggiore rispetto al 2011 (389 atti an­ti­se­mi­ti, ndlr). È que­sto l'aspetto più "pre­oc­cu­pan­te" se­con­do lo stu­dio. In que­st'ul­ti­mo pe­rio­do gli atti con­tro gli ebrei hanno superato di 7 volte quelli verificatisi negli anni '90, sem­pre se­con­do il SPCJ. In­fi­ne, nel 2013 Pa­ri­gi è stata la città che ha visto più atti an­ti­se­mi­ti in tutta la Fran­cia, con 77 fatti de­nun­cia­ti, di cui più della metà sono stati re­gi­stra­ti in soli quat­tro quar­tie­ri: il se­di­ce­si­mo e il di­cian­no­ve­si­mo (12 atti an­ti­se­mi­ti l'uno, ndr), l'un­di­ce­si­mo (9 atti, ndr) e il ven­te­si­mo (8 atti, ndr).

Il bat­ta­glio­ne di si­cu­rez­za del CRIF non è dei più ac­co­glien­ti. Nem­me­no quan­do si trat­ta di ri­ce­ve­re i gior­na­li­sti. Con­ge­da­ti anche quan­do ci siamo li­mi­ta­ti a chie­de­re qual­che in­for­ma­zio­ne, ci è vo­lu­to un bel po' prima che qual­cu­no del­l'or­ga­niz­za­zio­ne ci in­vi­tas­se a fare "tutte le do­man­de che vo­le­te!". Alla fine, an­no­ia­ta e vi­si­bil­men­te poco in­te­res­sa­ta dalla no­stra in­ter­vi­sta, que­sta stes­sa per­so­na ci ha con­si­glia­to di cer­ca­re le ri­spo­ste su in­ter­net. Scor­ta­ti da tre uo­mi­ni e un po­li­ziot­to la­scia­mo il posto. Ci sono delle cose che le cifre non spiegano. 

Que­sto ar­ti­co­lo fa parte di un dos­sier spe­cia­le de­di­ca­to a Pa­ri­gi e rea­liz­za­to al­l'in­ter­no del pro­get­to "eu­ro­med re­por­ter" inau­gu­ra­to da Ca­fe­ba­bel in col­la­bo­ra­zio­ne con i-wat­ch, Sear­ch for Com­mon Ground e la fon­da­zio­ne Anna Lindh. Tutti gli ar­ti­co­li sa­ran­no pre­sto di­spo­ni­bi­li sulla prima pa­gi­na della ri­vi­sta.

Translated from L'antisémitisme en France : à Torah et à travers