L'Altro Uomo vive in Grecia
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K. è greco e per ventisei anni ha lavorato in una multinazionale.
Nel 2009 la Grecia è agli inizi della crisi socio-economica, e K. si ritrova d’improvviso disoccupato. Cerca lavoro, ma per un ultra-quarantacinquenne è molto difficile trovare un’occupazione.
K. passa dei momenti difficili: è costretto a tornare a vivere con sua madre e, per mesi, si chiude in casa e in sé stesso.
In un giorno d’inverno, dopo un anno mezzo di vana ricerca di un lavoro, K. vede, in un mercato rionale ateniese, dei ragazzini che si contendono la frutta e la verdura marcia abbandonata in dei cassonetti della spazzatura. L’immagine lo scuote, come è mai possibile che accada anche questo?
Va a casa, prepara qualche toast e torna in strada a cercare quei ragazzini. Non li trova subito, li cerca e li rintraccia, ma prova vergogna ad avvicinarli per offrire loro il suo cibo. Allora, si siede su un gradino, scarta il primo toast e inizia a mangiarlo. Senza volerlo, attira l’attenzione dei ragazzi, e, finalmente, vincendo la ritrosia, si ritrovano a gustare tutti insieme il gustoso snack.
K. comprende il potere che il cibo ha nell’accomunarci, nell’avvicinarci l’un l’altro, al di là dell'età, della provenienza e dello stato sociale.
Nel dicembre 2011, K. decide di diventare un “Altro Uomo” (O Allos Anthropos, Ο Άλλος Άνθρωπος in greco) e, con l’aiuto di alcuni amici, inizia a preparare i suoi pasti per tutti, nelle strade di Atene.
O Allos Anthropos è Konstandinos Polixronòpoulos, persona carismatica ed energica.
Dal 2011, con l’aiuto di amici e volontari, cucina ogni giorno centinaia di pasti, destinati a chi ne ha bisogno e a chiunque voglia condividere una preziosa esperieza di convivialità.
Konstandinos sottolinea che O Allos Anthropos non fa attività di elemosina e non è una mensa, ma è, piuttosto, un quotidiano atto di solidarietà.
Il 16 settembre ero anche io in Platìa Viktorias, una delle tante piazze frequentate da O Allos Anthropos, a dare il mio piccolo contributo. Eravamo in molti, e tutti desiderosi di metterci all’opera.
Kostas gridava: “Oggi mangiamo pasta al sugo di pollo. Cuciniamo tutti insieme, ma soprattutto, mangiamo tutti insieme! Perché siamo tutti uguali e di cibo ce n’è per tutti!”.
Così ho condiviso il mio saporito pasto dal sapore ecumenico, con greci, famiglie afghane, passanti curiosi, ricercatori di antropologia socio-umanitaria-internazionale e con chi più ne ha, più ne metta e… no, con i giornalisti no, c'erano anche loro, ma hanno fatto solo interviste e riprese.
L’atmosfera in Platìa Viktorias, proprio lì dove il giorno prima la polizia aveva dovuto sgombrare alcune famiglie di profughi afghani, è stata avvolta, per alcune ore, da un’atmosfera di festa e di serenità.
Si è trattato di un semplice pasto, eppure il sentimento che mi ha lasciato è di fiducia e di speranza.
Sì, perché ieri in piazza eravamo in tanti, c’erano delle famiglie in viaggio dall’Afghanistan verso una destinazione più sicura, sui loro volti, segnati dalla stanchezza e dall’incertezza, dominavano espressioni di fierezza e dignità.
Ieri in Platìa Viktorias, i casuali passanti si sono soffermati a chiedere con curiosità cosa stesse avvenendo, e molti di loro hanno deciso di abbandonare gli impegni presi in precedenza, per partecipare alla preparazione del desco, contribuendo con bibite, cibo e manodopera.
C’è ancora tanto da dire su Konstandinos Polixronòpoulos, per esempio che la sua idea si è diffusa rapidamente in varie località della Grecia e ha dato vita a numerosi gruppi di O Allos Anthropos; che la sua cucina sociale è una cucina socievole e socializzante, aperta a tutti, senza distinzioni di sorta, perché siamo tutti migranti, poveri, pensionati, disoccupati, senzatetto, siamo tutti esseri umani e tali dovremmo restare.
La fama di Kostas è cresciuta in questi anni, eppure quest’uomo è pur sempre schietto, affabile e con i piedi per terra. L’11 settembre del 2015, grazie al suo operato, Kostas ha vinto il Premio del Cittadino Europeo (istituito nel 2009 dal Parlamento Europeo), ma egli lo ha rifiutato categoricamente, dichiarando che non può accettare alcun premio da un’Europa che impone politiche di austerità che conducono il popolo alla disperazione.
Se vi trovate ad Atene, cercate O Allos Anthropos (O Άλλος Άνθρωπος) e partecipate, contribuite, come e quanto potete.
Sul blog di O Allos Anthropos, potete informarvi sulle date degli incontri e sugli aggiornamenti riguardanti le loro attività. Le pagine sono in greco, ma alcune sono sate tradotte anche in inglese e in italiano. Potete, in ogni caso, lasciarvi aiutare dal mirabolante operato del traduttore di google.
Καλή μας όρεξη!
Buon appetito a tutti noi!