La Turchia ricorda Hrant Dink
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Adriano FaranoAl grido di «Siamo tutti armeni» 100.000 persone hanno partecipato ai funerali del 53enne giornalista turco di origine armena. Sostenitore dell'adesione all'Ue.
«Hrant era il bersaglio perfetto per chi vuole mettere a repentaglio il cammino della Turchia verso la democratizzazione e l'adesione all'Ue». Queste le parole di uno dei giornalisti di Agos, il settimanale in lingua turca e armena di cui Dink era fondatore e caporedattore.
L'assassinio il 19 gennaio a Istanbul del giornalista impegnato ha provocato indignazione e tristezza in Turchia. Con quest'atto ignobile, non è in lutto solo la comunità armena ma tutti coloro che in Turchia sono attaccati alla libertà e alla democrazia.
Turchi di origine disparata sono venuti a rendere omaggio a Hrant Dink presso la redazione di Agos. Manifestazioni con slogan quali «Siamo tutti armeni» lasciano sperare in una riconciliazione tra turchi e armeni. Ricordiamo che in Turchia gli armeni furono vittime di un massacro, da alcuni definito genocidio, durante il biennio 1915-16.
L'omaggio a Hrant Dink è stato l'occasione per tanti in Turchia di interpellare il Governo sul tema dei diritti umani e di rivendicare la cancellazione dell'articolo 301 del Codice Penale turco sulla base del quale il giornalista era stato condannato a 6 mesi di carcerazione con la condizionale per aver parlato del genocidio armeno offendendo l'identità turca.
Ogni giorno, da venerdì, le migliaia di manifestanti accorsi per rendere omaggio a Dink – erano quasi 100.000 le persone al corteo funebre martedì – provano l'esistenza in Turchia di una società civile attiva. Pronta a impegnarsi per rimettere la Turchia in cammino verso una democratizzazione di tipo europeo.
Chaque jour, depuis vendredi, les milliers de manifestants qui rendent hommage à Hrant Dink -près de 100 000 personnes étaient réunies derrière le cortège funèbre mardi- donnent la preuve de l’existence d’une société civile active en Turquie, prête à s’engager pour remettre la Turquie sur les voies d’une démocratisation « à l’européenne ».
Foto di Mariella Esvant
Translated from Hrant Dink, la Turquie se souvient