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La storia con i robot: intervista a J. Rozalki

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Napoli

La guerra russo-polacca raccontata in un'atmosfera tra la ricostruzione storica, la fantascienza di Jules Verne e l'iconografia di opere nipponiche come Metal Gear nelle opere del progetto '1920+' del pittore polacco J. Rozalski.

Su gentile concessione del sito Il Porco, vi proponiamo la loro intervista al pittore polacco Jakub Rozalski, autore del progetto grafico 1920+. Potete leggere il resto dell'intervista a questo indirizzo, dove è disponibile anche in inglese.

La maggior parte di coloro che amano i robot e la pittura impressionista ameranno i suoi quadri dal primo istante. Il suo nome è Jakub Rozalski, originario di Cracovia, Polonia, ed è uno degli ultimi pittori che troverete su internet - il suo stile unisce strumenti contemporanei, come tavolette grafiche e software, alla pittura tradizionale. Nel suo ultimo progetto, 1920+, reinterpreta in chiave post-moderna uno dei principali eventi storici dell’Europa tra le due guerre mondiali: la guerra sovietico-polacca, un conflitto svoltosi tra il 1919 ed il 1921 e conclusosi con la Pace di Riga.

CaféBabel Napoli: Chi è in realtà Jakub? Quanti anni ha, quali sono le sue passioni? Come e perché è diventato un pittore?

Jakub Rozalski: Dò un caloroso benvenuto a tutti i lettori, ho 33 anni e sono un concept artist, attualmente vivo e lavoro a Cracovia. 

Amo le escursioni, le immersioni subacquee, la buona musica, il cinema e... l'arte, naturalmente. Sono anche grande appassionato di videogiochi. Dipingo e disegno da quando mi ricordo. La scelta degli studi artistici era l'ordine naturale delle cose. Ho un background formativo di tipo artistico. Tuttavia, ho imparato la maggior parte delle cose da autodidatta, studiando i miei artisti e dipinti preferiti. I miei primi passi come artista furono su tela e carta, molto tempo prima di scoprire i disegni grafici. Attraverso il mio lavoro, cerco di unire lo stile della pittura classica al design moderno e concetti interessanti. 

Per me la cosa più importante nel mio lavoro è creare sempre un'atmosfera unica raccontando qualunque tipo di storia, mostrando situazioni quotidiane in un ambiente insolito.

CBN: Prima di iniziare a parlare del progetto in sé, vorrei chiederti qualcosa riguardo a due caratteristiche della tua pittura. In primo luogo: se le hai, quali sono le fonti ispirazione del tuo stile (potremmo chiamarlo una specie di post-impressionismo con elementi steampunk o non ti piace essere classificato)? Chi è il tuo artista preferito? In secondo luogo: perché questo tipo di robot? C'è qualcosa di più che la mera somiglianza con gli AT AT e gli AT ST di Star Wars?

JR: Non mi piace essere stereotipato, ma non sei la prima persona che utilizza il termine 'impressionismo concettuale' in relazione al mio lavoro, quindi credo che qualcosa di giusto debba esserci. In generale, ho sperimentato per molti anni lo stile e tecnica che mi si addicesse ed in questo momento credo di poter dire che questo mix di impressionismo e naturalismo sia quello che mi si addica di più. Star Wars, soprattutto il quinto episodio, L'Impero colpisce ancora, ha certamente avuto un impatto enorme su di me e il mio lavoro. Ma non è una fonte d'ispirazione preponderante del progetto 1920+.

La storia mi ispira molto di più: macchine a vapore, treni blindati, carrarmati precedenti alla prima guerra mondiale ed inoltre Jules Verne e The Tales of the Robots di Stanisław Lem sono stati una grande ispirazione per me.

CBN: Andiamo dritti al punto ora. Sono un appassionato di storia e l'importanza della guerra che ci stai raccontando non è generalmente conosciuta dalla gente, soprattutto qui in Italia. Cosa è 1920+ e cosa ci racconti su questo progetto? C'è un modo per aumentare la conoscenza di quel periodo attraverso la tua arte? Chi sono i robot? I buoni o i cattivi?

​JR: L'intero progetto 1920+ si basa su eventi storici: la battaglia di Varsavia nel 1920 e la guerra sovietico-polacca. Questa battaglia è considerata da molti storici come uno dei più importanti eventi nella storia mondiale, dal momento che ha cambiato il destino dell'Europa e fermò la Rivoluzione Rossa. Dopo la prima guerra mondiale, il clima in Europa era pregno di pensieri rivoluzionari. I Bolscevichi decisero di approfittare di questa situazione e iniziarono ad andare avanzare ad ovest con un enorme esercito. La Polonia è stato il primo paese ad essere davvero in grado di opporre resistenza. La nostra indipendenza fu restaurata per soli due anni. In molti sanno poco su questo periodo storico, particolarmente interessante. Questa è anche l'ultima volta che la cavalleria è stata usato in modo così massiccio in battaglia.

Amo i robot giganti e i mech dalla mia infanzia; come ho già detto, credo che questo amore sia cominciato quando ho visto per la prima volta la Battaglia di Hoth. Questi costituiscono dei soggetti da dipingere molto interessanti e stimolanti per me. Mi danno anche una buona idea delle proporzioni e delle scale, offrono un interessante contrasto tra paesaggi e situazioni classiche. Il mio desiderio è quello di mostrare la storia e la cultura della mia patria nel modo più originale e interessante per un pubblico contemporaneo; così i mech funzionano perfettamente.

Come citato in apertura, il resto dell'intervista è disponibile a questo indirizzo.