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La scossa del  Brexit ha raggiunto anche l'Albania?

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Alessandro Campa

Il terremoto scatenato dal referendum britannico ha inviato forti segnali sia nel Regno Unito che nell'intero Vecchio Continente. Il popolo britannico ha scelto di lasciare l'Unione Europea e con il futuro di questa ormai incerto si presentano nuove sfide. QThis outcome could damage both the EU and Britain economically and politically, and Albania will not be spared these effects.

Il "modello albanese" di prosperità secondo Michael Gove

 I sostenitori del  "Leave" , inizialmente, hanno lasciato intendere ai Balcani che, nel momento in cui la  Gran Bretagna avrebbe abbandonato l'UE, si sarebbe potuta creare una "zona di libero scambio" con Albania,  Bosnia e  Serbia.

L'artefice di questa idea fu  Michael Gove,  che al momento è in  corsa per la leadership del Partito Conservatore britannico in seguito alle dimissioni di David Cameron. Egli ha dichiarato, "Vi è una zona di libero scambio che si estende dall'Islanda alla Turchia in cui  tutte le nazioni europee hanno accesso, indipendentemente se facciano parte dell'UE o abbiano l'euro come moneta. Dopo che voteremo per lasciare l'UE, rimarremo in questa zona. Il suggerimento che Bosnia, Serbia, Albania e  Ucraina rimarranno in questa area di libero commercio –  e Gran Bretagna e Bielorussia  resterebbero fuori –  è credibile quanto un'alleanza tra  Jean-Claude Juncker e l'Ukip."

In ogni caso, il primo ministro albanese Edi Rama,  ha dato una rapida risposta "Quando vidi  che Michael Gove proponeva che la Gran Bretagna avrebbe potuto interrompere le sue relazioni con Germania, Francia e altri paesi dell'UE  ed entrare a far parte  di una partnership non europea con Albania, Kosovo, Serbia e Bosnia, la mia immediata reazione fu: ‘Non è un pò strano ?'" Nel suo discorso egli chiarì che l'Albania non voleva formare un blocco commerciale con l'UE, perchè gli obiettivi del suo paese erano quelli di entrare a far parte dell'Unione

Il terremoto raggiunge i Balcani

Il Regno Unito  ha fornito un supporto sostanziale nell'agenda di integrazione euro- atlantica per i Balcani, ed è importante per la regione che questo impegno rimanga invariato. Il Brexit, da un lato , ha rafforzato le posizioni dei partiti euroscettici tra gli stati membri, che potrebbero tradursi in uno stallo nell'agenda dell'allargamento dell'UE, specialmente nel caso  dei Balcani.

Il processo di integrazione europea dell'Albania dipende in particolar modo dalle necessarie riforme disposte dall'UE prima che possa avvenire un eventuale accesso. Sia i funzionari albanesi che quelli di Bruxelles affermano che in seguito alla votazione del parlamento sulle riforme giuridiche, l'Albania può passare alla fase delle negoziazioni. Vale la pena ricordare che l 'Unione ha un ruolo cruciale in questo processo di riforme e di investimenti nel paese.Le linee guida dell'UE, soprattutto quelle che riguardano le riforme giuridiche, sono state di grande importanza per il raggiungimento di un accordo tra governo ed opposizione.  Il capo della missione europea in Albania è stato personalmente coinvolto in questo dialogo e sono stati condotti dei colloqui ad alto livello durante l'intero processo. 

Il Brexit ora è diventato  realtà  e l'attenzione dell'UE si potrebbe spostare verso i suoi problemi interni – cosa di cui l'Albania è ben consapevole. Vi sarebbe una  minore attenzione verso il processo di allargamento dell'UE per i paesi dei Balcani occidentali, perchè le cose devono essere  prima messe a posto all'interno della stessa UE. Questa non è una buona notizia per gli aspiranti stati membri nei Balcani, Albania inclusa, perchè senza volontà politica c'è poca speranza.  Eminenti rappresentanti dell'UE si incontreranno presto con un alto rappresentante dei Balcani a Parigi, per andare avanti con  il processo di Berlino , progettato per rendere ancora più reale l'adesione dei Balcani. Il messaggio che emergerà da questo incontro parigino verificherà anche le politiche di allargamento dell'UE dopo il Brexit.

Sembra evidente che  le conseguenze dirette saranno avvertite in primo luogo da quei paesi che hanno strette relazioni commerciali con la Gran Bretagnas , ma gli esperti temono una reazione economica a catena che potrebbe colpire anche l'Albania. In aggiunta l'UE non potrà essere interessata ad alcun tipo di progetto di finanziamento nel paese se prima non risolve i problemi interni. 

Persiste anche  la paura di un risveglio nazionalista nlla regione dei Balcani, prendendo in considerazione l'esplosione dei partiti di destra in tutta Europa, che mantengono le loro posizioni  contro le politiche di allargamento e per la dissoluzione dell'Unione stessa

Una cosa è certa: stiamo entrando in acque turbolente. Solo i paesi leader all'interno dell'UE potranno  guidare la nave. Bisogna solo aspettare e vedere. E adesso è tempo di riflessioni.

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This article is part of our East Side Stories project. Through fighting the most common clichés levelled at Southern and Eastern Europe, it aims to keep the European idea alive by raising awareness, creating dialogue, exchanging ideas and reporting beyond the mainstream media.

Translated from Could the Brexit Earthquake have an Albanian aftershock?