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La playlist europea: 5 canzoni per salutare l'estate

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Palermo

Alla fine la fine dell'estate è arrivata. Ci sono molti modi costruttivi di affrontare la cosa, ma ci si può anche abbandonare a un pomeriggio di spleen e malinconia, turbati dalla fine delle vacanze. Mezz’oretta di sana nostalgia in compagnia di ballate romantiche è un proposito doveroso per salutare sentitamente la più bella delle stagioni.

In estate, come dice un adagio anonimo, "i capelli sono più leggeri. La pelle è più scura. L’acqua è più calda. Le bibite sono più fredde. La musica è più forte. Le notti si allungano. La vita migliora". Perché non dovremmo essere tutti un po’ nostalgici e tributare il giusto riconoscimento ad un’altra stagione che se ne va, prima di recuperare volontà e dedicarci alacremente a tutti gli impegni con cui l’autunno ci attende?

Così, almeno per mezz’oretta, lasciamoci cullare dalla malinconia, con queste 5 ballate rock dense di pathos, di atmosfera settembrina e di ricordi della stagione appena andata, scegliendo canzoni un po’ vetuste ma in realtà classiche, sempreverdi. Come la voglia di un bagno al tramonto in compagnia della persona giusta.

Non potevamo non cominciare dalla sicilianissima Carmen Consoli, di cui ci siamo occupati già in occasione della tappa palermitana del suo tour estivo. Qui "la Cantantessa" sente "Già a settembre / Poche voci distanti e un autunno distratto / Aldilà dei vetri". Siamo proprio alla fine dell’estate, insomma, con la nuova stagione che si materializza nel titolo. Autunno Dolciastro.

Spostandoci nel Regno Unito, ecco Summer’s Gone dei Placebo. La canzone è inclusa in Whitout You I’m Nothing, eletto nel 2011 miglior disco degli ultimi 15 anni secondo i lettori del magazine britannico NME. Una ballata vibrante, pungente e dura al punto giusto, in cui il leader Brian Molko canta: "Ecco il tuo viso affranto / Disfatto dal modo in cui piangi / Ecco il tuo viso affranto / Che sorpresa".

Che estate è se non si contempla anche la California? Qui la bella stagione è più densa di colori, quindi la fine fa ancora più male. Ed è straziante la sensazione di perdizione che si respira in Summer’s Almost Gone dei Doors, specialmente pensando al triste destino di Jim Morrison.

I R.E.M. sono invece il gruppo più british del rock americano, tanto che in Nightswimming ci sono le musiche della London Filarmonica Orchestra, che entrano proprio mentre Michael Stipe pronuncia i versi: "Nuotare nella notte merita una notte tranquilla / La paura di essere catturato dalla sventatezza dell’acqua / Non possono vedermi nudo / Queste cose vanno via, rimpiazzate dalla quotidianità". Qui la fine dell’estate è metaforica, intesa come perdita della giovinezza. E lo spleen può esplodere nell’incedere del piano.

Torniamo in Inghilterra, per chiudere con una delle band più oscure e cupe di tutta la storia del rock. Dei Cure scegliamo The Last Day Of Summer, ballata sostenuta da un romanticismo molto scenografico e avvolgente. Da domani ripartiremo con volontà, spirito costruttivo e ottimismo verso tutti gli impegni che l’autunno ci presenterà, ma la playlist "Fine dell’estate" la chiudiamo con i versi disperati di un Robert Smith, fosco come da tradizione: "L’ultimo giorno dell’estate / Non avevo mai sentito così freddo / Non mi sono mai sentito così solo".