La playlist è... Woman
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Il 25 novembre del 1960 ad Haiti le tre sorelle Mirabal sfidarono il feroce regime di Trujillo e furono barbaramente assassinate. Dal 1981 si celebra la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne. Quello dello stalking e della violenza contro le donne sono temi pieni di sfumature e tristemente attuali in Italia. Noi, ancora una volta, pensiamo che la musica valga più di fiumi di inchiostro.
Tongue dei R.E.M. riprende un punto di vista femminile e per questo è cantata in falsetto. Parla di una ragazza alle prime esperienze ("Chiama il mio nome, eccomi che arrivo. Da 90 a 0, guardami correre. Quando chiami") che viene sfruttata. Tratta da Monster, un disco pieno di ossessioni sessuali, malgrado la musica dolce il refrain della canzone svela uno scenario inquietante: "Non lasciarmi quella roba adosso. Mi fa male. Per favore lascia perdere."
I fan dei Beatles non hanno mai amato Yoko Ono perché le attribuivano la fine dei Fab Four e un'influenza pervasiva e non sempre positiva su John Lennon. Eppure, senza l'inseparabile compagna giapponese, molti dei grandi successi da solista di uno dei compositori più prolifici della storia del rock, non ci avremmo avuto pezzi come Mind Games, Jealous Guy, Just Like Starting Over, Aisumasen (I'm Sorry), Love, I'm Loosing You e Woman del 1980, dedicata proprio a lei, grande amore e guida (e un po' madre). "Donna, faccio fatica a esprimere/Le mie emozioni contrastanti/ Nei confronti della mia sventatezza /Dopotutto ti sono sempre debitore [...] Donna, so che tu comprendi/Il bambino che è nell’uomo /Ti prego, ricordati che la mia vita è nelle tue mani..."
Il messaggio dio James Brown è semplice e ripetuto, sembra quasi un elogio al machismo, ma poi il colpo di scena. Questo mondo che appartiene all'uomo, "non varrebbe nulla, nulla, senza una donna di cui prendersi cura..."
La storia di Neneh Cherry è intrecciata alla diversità multiculturale e alla musica. Figlia di un percussionista della Sierra Leone e di una pittrice svedese, nel 1996 raggiunge il successo mondiale grazie a Man. Ma "uomo" si apre proprio con Woman, dove la cantante riprende proprio il re del soul. "Questo è un mondo di donne, questo è il mio mondo, questo è il mondo di donne, per questa donna dell'uomo/ Non c’è una donna a questo mondo /Non una donna o una ragazza/ Che non possa distribuire amore. È un mondo di uomini..."
E canta il coraggio delle donne: "Ho pulito e ho nutrito /e per i miei poteri curativi /Sono stata definita strega / Mi sono contorta nelle fiamme /E sono stata chiamata bugiarda/ Sono morta così tante volte che sono appena rinata..."
Il lato oscuro di questa playlist, ma purtroppo vero. Il timbro caldo di Tracy Chapman racconta la violenza domestica e Behind The Wall diventa un inno e un tributo per le tantissime donne vittime solitarie dietro le mura domestiche.
Quella dei Police è una delle canzoni d'amore più belle del secolo. Eppure, oltre le apparenze, si scorge un amore ossessivo, che controlla, che possiede, onnisciente come il Grande Fratello, onnipresente come lo stalking.
Poi c'è Janie, innocente adolescente che si vendica delle molestie sessuali subite dal padre. Steven Tyler e soci la ricollegarono ad un'ordinaria storia di cronaca nera della violenta società americana, ma furono costretti dalla casa discografica a modernarne i contenuti espliciti e i dettagli. Non vuole essere un inno a farsi giustizia da sè, ma racconta una triste verità.
Nobody's Wife è semplicemente l'orgoglio della donna forte, cantato da una giovanissima e grintosa olandese Anouk con la sua voce potente.
Potremmo continuare una lista lunga e intensa, ma chiudiamo con l'intramontabile Nina Simone che canta la storia di quattro donne afromericane nell'America degli anni '60. Sarah, Siffronia, Sweet Thing e Peaches sono vittime la violenza degli uomini e della società. Ma non si piegano e vengono umiliate due volte: perché "femmine" e perché "nere".