La mia esperienza con la nuova linea editoriale "arborea".
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Maria Cristina TamagniniStiamo lanciando una nuova serie di articoli informali scritti dallo staff di Cafébabel per spiegare i cambiamenti che la rivista sta avendo. La cosa più importante? La nuova linea editoriale, nuove sezioni, nuovi piani, nuovi volti... in breve, un mondo completamente nuovo!
La linea editoriale di una rivista è come un elemento vivente.
Come un seme, la struttura iniziale è piantata nel terreno ed agisce come la spina dorsale di qualcosa che poi nascerà e fiorirà. Ma il processo di fioritura è molto delicato: il seme non germinerà se il terreno non è ricco di sostanze, senza una giusta temperatura, abbastanza acqua e luce del sole.
Vi starete probabilmente chiedendo perchè state leggendo di semi e piante in un articolo che invece riguarda la linea editoriale di Cafébabel. Ma dovrete sopportarmi per alcune righe ancora!
Se una linea editoriale è un seme, la rivista che cresce è una pianta. Seguendo questa logica, penso al terreno come un team editoriale ambizioso. Le temperature miti che mantengono la pianta in vita sono, per me, i lettori curiosi. L'acqua ed i raggi del sole sono rispettivamente i giornalisti ed i loro scopi editoriali.
Cafébabel ha sotto controllo tutte queste condizioni - terreno, temperature, acqua e luce del sole - che si sono evolute in questo ultimo anno. Ed avendo sperimentato Cafébabel prima come collaboratore, poi come stagista editoriale (ed ora redattrice di lingua inglese), posso testimoniare in prima persona come si svolgono i fatti. E' stato bellissimo come quando si guarda uno di quei meravigliosi documentari in time-lapse come BBC Planet Earth, dove un alberello si trasforma in un albero immenso nella giungla in pochi istanti.
Uno dei motivi per i quali ho deciso di tornare ad occuparmi della versione inglese di Cafébabel è la consapevolezza che i cambiamenti editoriali erano in corso. Quando ero ancora una stagista, si susseguirono varie discussioni durante gli incontri editoriali dove Matthieu ripeteva sempre la sua teoria: "Dobbiamo assolutamente trovare un punto di accordo tra articoi troppo brevi e quelli troppo lunghi; tra argomenti più caldi ed altri più indifferenti". Ero troppo timida per dirgli che aveva totalmente ragione.
Ho sempre creduto nel giornalismo dettagliato. Ogni settimana, letto interamente i lunghi articoli del The Guardian e mi è venuto un colpo quando l'Huffington Post ha pubblicato un articolo interattivo sui Millennials. Sono un'appassionata collezionista di riviste indipendenti come Delayed, Gratification, Intern. E' anche per questo che leggo con molto piacere i libri di rebecca Solnit.
Quando sono tornata nel marzo 2017, abbiamo iniziato a modificare la policy di partecipazione, salutando la vecchia politica istituzionale, decidendo di non scrivere un milione di articoli sulle elezioni nel Regno Unito nel 2017. A poco a poco, le vecchie foglie della rivista che un tempo conoscevo bene, stavano cadendo ed erano sostituite da quelle fresche. Era un sano processo di abscissione.
Per me Cafébabel ha finalmente raggiunto il suo massimo potenziale come il magazine online partecipativo europeo migliore, come ho sempre sognato diventasse un giorno. Questa crescita, questo fiorire, è stata possibile in pochi mesi.Quindi, anche se abbiamo scritto degli articoli simili a quelli di un blog nel 2011, non ci fermeremo di certo qui. Ricordatevi: le linee editoriali sono cose viventi
Come un seme, la sua struttura iniziale è piantata nel terreno. Agisce come la spina dorsale di ciò che in seguito fiorirà in una pianta. Ma quel processo fiorente è qualcosa di fragile. Il seme non germoglierà senza terreno fertile, temperature adeguate, acqua e luce solare sufficienti
Translated from My experience with Cafébabel's arboreal editorial line