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La fattoria degli elettori: come si vota in Bielorussia

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Politica

Domenica 11 ottobre si sono svolte le elezioni nazionali in Bielorussia, ma il vincitore non era in dubbio fin dall'inizio. Abbiamo chiesto ad una ragazza bielorussa come ha vissuto questo appuntamento. 

Originaria di una regione meridionale al confine con l'Ucraina, si è trasferita a nord, nella Capitale, per studiare all'università. Aleksandra è laureata in Psicologia ed ora paga 350 euro al mese per una stanza singola a Minsk, in un Paese in cui i docenti universitari ne guadagnano 300.

Aleksandra è un nome inventato, la ragazza infatti ci chiede di restare anonima, perché non sa «cosa può dire e cosa no». Una ventenne che non sa cosa può dire: già questo incipit restituisce una cartolina significativa del clima politico che si respira nell'ultima dittatura d'Europa. Il Presidente Aleksandr Lukašenko è al potere ininterottamente dalle prime elezioni post-sovietiche del Paese. Era il 1994.

In realtà la Bielorussia pare non essersi mai risvegliata dal 1917. I Servizi segreti ancora si chiamano KGB, come ai tempi dell'URSS. E sembrano essere altrettanto solerti. Nel 2011 un attentato terroristico causò la morte di 11 persone. In un processo lampo dalle tempistiche staliniane, due ragazzi, Vladislav Kovalyov e Dmitry Konovalov, furono giudicati colpevoli sulla base delle loro confessioni. Confessioni che, secondo quanto dichiarato in seguito da uno dei due, erano state estorte con la violenza. Furono entrambi giustiziati a marzo del 2012

Una solida intesa con Putin garantisce energia a basso prezzo e stabilità dei confini. Chi tocca la Bielorussia, infatti, tocca lo Zar. Proteste e processi democratici sono stati presto abortiti. L'ultima fiammata di sollevazione popolare risale al 2010: oppositori politici e manifestanti in galera, come nel più classico dei copioni. Un film già scritto che non prevede improvvisazioni, né variazioni sul tema.

Niente colpi di scena, anche questa volta in testa alle elezioni c'è la voglia di stabilità: l'80% dell'industria è in mano al Governo, e con Lukašenko il posto è garantito. Il risultato è presto detto: domenica il Presidente uscente è stato rieletto per il quinto mandato consecutivo, con l’83,5 per cento dei voti e un'affluenza alle urne superiore all'86% dell'affluenza (secondo i dati ufficiali). Abbiamo parlato con Aleksandra per capire "come si vota" in Bielorussia.

cafébabel: Domenica si sono state le elezioni nel tuo paese. Le prime tre parole che ti vengono in mente?

Aleksandra: Voce, selezione, disperazione. 

cafébabel: Cos'è per te la democrazia?

Aleksandra: Le persone devono poter scegliere il loro Governo. E, soprattutto, avere il potere di influire su di esso. 

cafébabel: Sei andata a votare? 

Aleksandra: No, perché posso votare solo nella mia città natale. E non ho avuto tempo per tornare a casa. 

cafébabelC'è stata una nuova candidata: una donna, Tatyana Korotkevich. Cosa ne pensi? 

Aleksandra: Lei è una psicologa, molto giovane, in un panorama politico in cui sono tutti over-55. La sua campagna elettorale è stata ottima (il Presidente invece ha optato per la garden rose strategy, n.d.a.) e sta proponendo cose giuste, che condivido. Ma nessuno crede che potesse realmente vincere. 

cafébabelI media occidentali hanno dipinto i sollevamenti del 2010 come una scintilla di democratizzazione. Per questa tornata elettorale ci sono state manifestazioni contro il Governo per chiedere libere elezioni? 

Aleksandra: No, nessuna. (A parte proteste marginali, come il giorno precedente alle elezioni, quando un gruppo di circa 500 oppositori politici si è riunito in piazza, riporta da Minsk Max Seddon, n.d.r.). 

cafébabelCome valuti la situazione dei mass media in Bielorussia?

Aleksandra: Non credo ci sia nulla di particolarmente anomalo. Abbiamo una rete pubblica gratuita, disponibile per tutti, ed una privata a pagamento, quindi accessibile a pochi. Ma con Internet possiamo recuperare facilmente le informazioni che non trasmette la nostra televisione statale. 

cafébabelGli elettori possono votare liberamente? O c'è una qualche forma di controll0?

Aleksandra: Tutti i dipendenti statali e gli appartenenti alle forze armate devono votare prima del giorno delle elezioni. 

cafébabelPensi che Lukašenko sia riuscito a creare un sistema di potere solido? 

Aleksandra: No. 

cafébabelPerché, allora, le persone continuano ad eleggerlo? Quale credi sia la ragione principale? 

Aleksandra: Personalmente credo che nel 1994 le persone non fossero informate e l'informazione era limitata. Non eravamo stati "abituati" a votare. Ora la ragione è solo la paura che qualcosa cambi. Regna la totale rassegnazione. Chi è sveglio comprende la situazione, ma pubblicamente nessuno ne parla. Tutti dicono: «Niente cambierà», «Nessuno può fare alcunché».