La cultura 2.0 al museo MIMA
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Sara RomanoDopo l'enorme successo – 250.000 visitatori in 4 mesi - l'esposizione temporanea CITY LIGHTS del MIMA è estesa fino al 24 dicembre 2016. E' l'occasione giusta per ammirare la cultura 2.0, prima che il museo chiuda a febbraio 2017 per poi riaprire le sue porte con un'altra esposizione temporanea.
Il MIMA (Millennium Iconoclast Museum of Art), fondato ad aprile di quest'anno, si trova presso Quai du Hainaut a Molenbeek, lungo il canale. Oltre all'esposizione permanente ubicata al secondo piano, l'esposizione temporanea CITY LIGHTS raccoglie le opere di cinque artisti americani già noti al pubblico: Maya Hayuk, Momo, Swoon e il duo Faile. Riuniti per la prima volta in un museo europeo, questi artisti rappresentano ottimamente la cultura 2.0 grazie alla loro originalità e al loro modo di appropriarsi dello spazio di esposizione per creare le loro installazioni.
Una volta varcate le porte del MIMA, la prima installazione sulla quale il visitatore posa lo sguardo è quella di Caledonia Dance Curry, chiamata anche Swoon. L'artista sceglie di mettere le sue opere nella zona sotterranea del museo - e questo spazio si adatta perfettamente alle sue installazioni: generalmente, Swoon espone le sue opere in strada, ciò che l'ha resa celebre a livello internazionale. Inoltre, sceglie dei luoghi abbandonati o in rovina con lo scopo di ravvivarli. Come tecnica, Swoon utilizza disegni incisi su linoleum stampati poi su della carta ed in seguito dipinti con colori acrilici. Questa tecnica permette ai suoi disegni di fondersi con ciò che era già presente sul muro, dei graffiti ad esempio.
Una volta uscito dalla zona sotterranea, il visitatore si dirige verso le scale per raggiungere il primo piano che ospita le installazioni del duo di artisti di Brooklyn Faile, composto da Patrick McNeil e Patrick Miller. Contrariamente a Swoon, Faile utilizza della semplice carta per le sue opere, un insieme di supporti che installa in strada e nelle istituzioni. Le opere di Faile toccano i temi del consumo di massa ma anche della religione e dell'influenza dei media. Una delle opere più imponenti dell'esposizione è senza dubbio l'installazione Wishing On You del 2015, che è stata messa in mostra al Times Square di New York. Si tratta di una grande scultura ispirata ad un mulino a pietra asiatico.
I visitatori hanno la possibilità di toccare quest'opera.
Tuttavia, Faile non è il solo ad esporre enormi installazioni. Sempre situato al primo piano del museo, anche Momo fa parte di coloro che si appropriano del loro spazio. Le sue opere per CITY LIGHTS uniscono la seconda e la terza dimensione in un'unica installazione. Momo gioca con colori sgargianti e forme geometriche. Le sue opere sono chiare, concise e nette nonostante la loro ampiezza.
Finalmente, il visitatore sale al secondo piano, dove è ubicata una sala interamente ricoperta di colori tutti diversi, all'interno di svariate forme geometriche. Anche le finestre sono colorate e lasciano entrare della luce rosa, blu e gialla. L'installazione fa pensare ad un'opera di Momo, invece è quella di Maya Hayuk. L'artista è stata dapprima fotografa ed in seguito si è immersa nel mondo dell'arte in qualità di pittrice e muralista.
Infine, il visitatore giunge all'esposizione permanente che, oltre alle opere della zona sotterranea (quadri, pitture e sculture provenienti da diversi artisti), ne raggruppa altre di Swoon. Tuttavia, questa esposizione è lontana dall'essere così impressionante come CITY LIGHTS, ma almeno il visitatore ha accesso al terrazzo del museo che offre una bella vista del canale e della città di Bruxelles.
Translated from La culture 2.0 au musée MIMA