Participate Translate Blank profile picture

La Commissione europea

Published on

Secondo Bruxelles "l'EUSV è una iniziativa di carattere privato, che non beneficia di un sostegno finanziario da parte della Commissione europea".

E' arrivata il 23 maggio la risposta della Commissione europea allo sciopero della fame lanciato da Nicola Dell'Arciprete. In seguito alla protesta che il suo partito, "Antiprohibitionists", aveva presentato di fronte a presunte irregolarità nelle elezioni on line del Consiglio Studentesco europeo, organizzate nell'ambito dell'iniziativa EU-Student Vote (www.eusv.org), l'organizzatore del progetto, Franck Biancheri - già intervistato da café babel prima della protesta anti-proibizionista e che non ha ancora ritenuto opportuno rilasciare dichiarazioni sulla vicenda alla nostra testata - aveva deciso di escludere l'intera lista dalla competizione elettorale.

La comunicazione della Commissione è equivocabile: "l'EUSV è una iniziativa di carattere privato, che non beneficia di un sostegno finanziario da parte della Commissione europea". In effetti, continua Bruxelles, "un finanziamento era stato richiesto dalla EUSV alla Commissione nel corso del 2001, ma sia la Direzione Generale dell'Istruzione e Cultura, sia la Direzione Generale per la Società dell'Informazione avevano rifiutato di sostenere tale progetto".

Ciononostante, insiste il leader della "fronda" antiproibizionista, EUSV continua a tenere in bella mostra il logo dell'Unione Europea tra i partners dell'iniziativa "contribuendo ad una truffa immane nei confronti di dodici milioni di studenti europei".

"Il "Consiglio studentesco europeo" (corsivo nel testo originale) che verrebbe eletto attraverso tali elezioni non beneficierà di un riconoscimento da parte della Commissione europea" continua l'UE, giacché "nel campo dell'istruzione universitaria, la Commissione intende proseguire il suo dialogo con le associazioni studentesche che costituiscono il "gruppo di liaison europeo", attualmente composto dall'ESIB, dall'AEGEE e dall'ESN. Per le questioni legate alla gioventù in generale, l'interlocutore della Commissione europea continua ad essere lo "European Youth Forum", piattaforma che raggruppa svariate associazioni europee e nazionali".

Ed è proprio questa la nota dolente dell'epilogo della vittoriosa protesta "non-violenta" di Dell'Arciprete: adesso che il progetto di e-democracy organizzato (male, forse) da Biancheri è naufragato, gli interlocutori di un ente tecnocratico e illegittimo come la Commissione continueranno ad essere gruppuscoli più o meno folti di burocrazie giovanili. L'esatto opposto di ciò che lo stesso Dell'Arciprete, partigiano infaticabile della democrazia elettronica, propone. Per la sua guerra al deficit democratico dell'UE, la vittoria in questa battaglia ha un sapore troppo agrodolce.