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La chiesa Jedi: le due facciate della forza

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Laura Baro

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Tutto è iniziato nel 2001, quando 390.000 persone hanno rotto gli schemi del censimento religioso di Inghilterra e Galles e si sono dichiarate Jedi. Sedici anni dopo, la chiesa Jedi, con Daniel Morgan Jones, cerca di articolarsi come un organismo religioso, nonostante il rifiuto degli enti pubblici britannici.

Bristol, Regno Unito, anno 2042, domenica, undici meno un quarto del mattino: “Rey, Han, prendete la spada che arriviamo tardi a messa". Una famiglia di quattro persone con mantelli e spade laser percorrono Gloucester Road, dove si incontrano con altrettanti vicini che indossano abiti identici. Sembra una scena distopica tratta da Black Mirror. La fantasia del cinema trasformata in realtà e non viceversa. E invece potrebbe essere vero. 

Lo jedismo è un movimento che fissa come precetto morale e spirituale i Jedi, personaggi di fantasia di Star Wars. A metà strada tra un monaco buddista e un samurai, questi individui molto rispettati cercano di porre fine all’oscurità dell'universo attraverso la luce, cercano cioè di portare l'ordine e la pace in un mondo corrotto dal potere, attraverso i loro poteri mistici.

La sua origine risale al 2001, alla preistoria della viralità, quando una campagna più o meno orchestrata fece sì che 390.000 persone indicassero nel censimento ufficiale di Galles e Inghilterra di professare la religione jedi. Sei anni più tardi, nel 2007, inizia ad articolarsi come un movimento e ora, dopo un periodo di pausa, la chiesa Jedi ha lanciato un nuovo sito web dove spiega la sua filosofia, le sue idee principali e condivide contenuti e materiale informativo per i padawan curiosi.

Ma lo jedismo può essere considerato una religione? Quella che appare sul sito della chiesa Jedi è una risposta aperta: “Spetta ad ognuno di noi decidere se si tratta di una religione o meno, nonostante la scelta possa rivelarsi irrilevante dato che prima di tutto si tratta di un movimento spirituale e filosofico”. Tuttavia, il 7 marzo 2016 lo jedismo ha chiesto di essere riconosciuto come religione, richiesta respinta dalla Charity Commission che regola le associazioni di beneficenza nel Regno Unito.

La richiesta è stata fatta dal Tempio dell'Ordine Jedi, non dalla chiesa Jedi: “Questa richiesta proviene da un altro ordine, un movimento jedi cristiano, diverso dal nostro”, afferma Daniel Morgan Jones, capo della chiesa Jedi. Lo stesso Jones aveva già preso le distanze da questo giudizio sfavorevole nei confronti del Tempio dell'Ordine Jedi, riconoscendo che avrebbero continuato a lavorare indipendentemente da questa decisione. Inoltre si è detto convinto che in futuro la situazione sarebbe stata ben diversa: “Il nostro status cambierà nei prossimi cinque anni”, riferisce la BBC.

Il fatto che siano una comunità per lo più digitale, che non sia chiaro com’è strutturata, le loro credenze, i principi e le pratiche sono alcuni dei motivi che il regolatore britannico ha addotto in un documento di dieci pagine.

Sul suo sito ufficiale la chiesa Jedi riporta la sua idea e definizione in cinque paragrafi in cui riassume il concetto di forza, la sua filosofia digitale e la compatibilità tra l’essere jedi e al tempo stesso seguace di un altro credo religioso o direttamente atei. Lo stesso Jones riconosce che lo jedismo è lontano dal dogmatismo: “Non abbiamo regole, ma alcuni concetti filosofici da seguire (...). Si tratta di un ampio processo di formazione che dobbiamo incorporare nelle nostre vite, ma non in maniera rigorosa”.

La Forza

Lo jedismo è un movimento che promuove la meditazione come mezzo per interagire con la forza. Ma non è tutto, anche le arti marziali svolgono un ruolo importante: “Penso che alla base di tutto ci sia la consapevolezza. Pratico anche il tai chi e credo nella riflessione, nel pensiero. Avere un momento per riflettere, anche attraverso la meditazione. Probabilmente, questa è una delle chiavi”, spiega Jones.

L'obiettivo è quello di entrare in contatto con il lato chiaro della forza, ma di cosa si tratta? “C'è un lato molto oscuro dell'universo che opprime molte cose. È un qualcosa di molto sensibile, talmente profondo che non posso parlarne correttamente, perché facendolo, parlando della forza, posso mettere a rischio la mia vita. Ma conoscendo le forze, posso aiutare le persone a superarlo e a sconfiggerlo. Con la preparazione, la pratica, cambiando stile di vita e imparando a trattare con il lato oscuro, senza chiedere direttamente alle persone”. In altre parole, il lato chiaro è la parte positiva di un potere metafisico e onnipresente che lo jedi deve dominare perché quella luce prevalga.

Per questo, la chiesa Jedi offre una serie di corsi ed esercizi sul suo sito web. Questi si suddividono in diversi moduli e livelli: rilassamento, vivere bene, creatività, ecc. Di tutti i corsi elencati sul sito web, sono disponibili a tutti solo i due corsi base. Inoltre, il prossimo 16 novembre Jones pubblicherà il libro "Become the Force: 9 Lessons on How to Live as a Jediist Master" (Scegli la forza: 9 lezioni su come vivere come un maestro Jedi ndr) al prezzo di tredici sterline.

I primi due corsi sono gratuiti, ma, come ammette Jones, gli altri moduli non lo sono: “Ci saranno corsi a pagamento, ma se qualcuno non può permettersi la spesa può svolgere attività di volontariato per il sito web e ricevere la formazione in cambio”. Il nuovo sito della chiesa Jedi, lanciato lo scorso 4 maggio (in coincidenza con il Star Wars Day), è concepito come un negozio online, dove gli utenti registrati possono acquistare il merchandising, ordinare i prezzi dal più basso al più alto e accedere al carrello. Jones sostiene che attualmente la chiesa Jedi si mantiene grazie alle donazioni dei membri. Tuttavia, non esiste alcun riferimento o spazio abilitato sul web per le donazioni in denaro e sull’account Twitter non c'è alcun accenno alle donazioni successivo al 2010, quando hanno chiesto un aiuto ecomico con, appunto, l'obiettivo di essere riconosciuti dalla Charity Commission.

Quanti sono i jedi?

Nel 2001, 390.000 persone hanno deciso di registrarsi come jedi in Inghilterra e Galles. Sedici anni dopo risulta complicato quantificare le persone che fanno parte di questa comunità. Jones parla di mezzo milione di seguaci in tutto il mondo ed è orgoglioso del numero di utenti che visitano il sito web giorno dopo giorno. Tuttavia, non esiste un censimento ufficiale. Il numero di fedeli praticanti nella chiesa Jedi sembra abbastanza lontano dalle cifre di riferimento. Il primo blocco formativo (il più elementare) conta tra i quindici e i cinquantatré iscritti, a seconda del modulo scelto (dati del 07/07/2017).

En Nemmeno sul forum del sito web rileviamo una partecipazione molto più alta. Il numero totale di utenti, attivi e non, è di cinquantasei e la partecipazione reale è inferiore: la discussione più attiva è quella di benvenuto, con sette utenti che hanno scritto un totale di dieci messaggi (dati del 07/07/2017).

Più chiaro è il numero dei seguaci più coinvolti, e i loro compiti: “Ho un piccolo gruppo di collaboratori e ognuno si occupa di aree diverse”, dice Morgan. L'organigramma della chiesa Jedi è composto da diciotto persone ognuna con la propria funzione. In questa squadra troviamo un responsabile per lo sviluppo web, un responsabile per la meditazione e uno per le arti marziali. C’è anche un esperto in parapsicologia, uno in effetti paranormali e anche uno specialista dell'effetto Mozart (corrente che sostiene l’esistenza di una serie di benefici correlati all’ascolto della musica di Wolfgang Amadeus Mozart), nonché un incaricato per i matrimoni.

Rapporto con le altre fedi religiose

Come le religioni tradizionali, lo Jedismo offre la possibilità di celebrare matrimoni o funerali secondo il proprio rito, anche se in un modo un po' pragmatico, perché vengono offerti servizi matrimoniali o funerari sia a chi richiede tale cerimonia per affinità religiosa, sia a coloro che cercano semplicemente un'esperienza il più simile possibile a un film di Star Wars.

Ciò non significa che Jones non noti le differenze tra un fan della serie e un seguace della religione jedista: “Può piacerti Star Wars e puoi non sentirti attratto filosoficamente o puoi essere interessato ad entrambe le cose. La definizione, in fin dei conti, è un atteggiamento mentale. Puoi essere un fan di Star Wars che si diverte con i film e non c'è niente di sbagliato in questo. Il divertimento è nutrimento per l'anima, ma si può anche estrapolare ed è quello che stiamo cercando di fare”.

Jones precisa in continuazione che si può essere cattolici, musulmani o atei e, allo stesso tempo, jedisti, nonostante molti fedeli delle religioni tradizionali non vedano di buon occhio questo movimento, come nel caso di alcuni cattolici: “Mi dicono che sbaglio, sbaglio e sbaglio, ma io a loro non direi mai nulla del genere", sottolinea Jones.

Non è l'unico momento in cui ha percepito una certa riluttanza. Il leader della chiesa Jedi afferma che quando è stato intervistato dall’ente radiotelevisivo pubblico del Regno Unito, la BBC, i giornalisti sono andati all’attacco con le loro domande: “Qualunque cosa tu faccia hai la sensazione che stiano per sbranarti”, aggiunge. La stessa sensazione si estende anche al trattamento ricevuto da altre radio religiose. Tuttavia, Jones chiarisce che non si è sentito veramente sotto attacco, nulla di straordinario, almeno. Il leader della chiesa Jedi e i suoi seguaci vanno per la loro strada, decisi a vivere la spiritualità a modo loro, oscillando tra il lato chiaro e quello oscuro della forza.

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    Voglio Credere Cos: quest'estate, cafébabel ha deciso di incontrare delle persone che hanno deciso di esprimere la loro fede a loro modo. Un dossier particolare di 8 storie, tutte da credere.  

Translated from Iglesia jedi: entre el lado oscuro y el luminoso de la fuerza