La casa sulle rotaie: una studentessa vivrà in treno per un anno
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Chiara MazziLeonie Müller viaggia in treno da mesi. Fin qui tutto normale. Ma se lo scompartimento diventa la sua casa, allora inizia ad essere un po' strano. Come in un esperimento, la studentessa 23enne ha intenzione di vivere un intero anno sui treni della Deutsche Bahn, fermandosi a dormire da amici e familiari. Un'intervista con la "nomade delle rotaie".
cafébabel: Hai litigato con la tua padrona di casa a Stoccarda, giusto? Ma non è allora che ti è venuta l'idea di vivere sui treni... com'è successo?
Leonie Müller: Sì, c'è stata una discussione. Nello stesso periodo mi trovavo a Colonia dal mio ragazzo, la relazione era appena agli inizi. Avevo constatato che di non avere assolutamente più voglia di tornare a Stoccarda dalla padrona di casa. Il mio ragazzo sapeva bene che per gli ultimi tre semestri avevo fatto la pendolare da Stoccarda a Tubinga, e che avevo girato molto per il Paese. Allora mi ha chiesto: «Ma quanto tempo stai effettivamente a casa?», e a quel punto, già avevo in testa la BahnCard 100 (la tessera annuale delle ferrovie tedesche che consente di viaggiare senza acquistare le singole tratte, n.d.t.).
cafébabel: Stando ad alcuni reportage il tuo "esperimento" farebbe parte del tuo percorso universitario di Scienze della comunicazione. Se è vero, in che modo?
Leonie Müller: Presento il mio blog come parte della tesi per la triennale e poi aggiungo una parte teorica. Inizialmente avrebbe dovuto ruotare sul blog, ma dopo che il progetto è diventato così virale (se n'è discusso in oltre 40 paesi, n.d.r.), allora il tema è cambiato.
cafébabel: Ti capita spesso di stufarti di star da sola?
Leonie Müller: No, mi sento sola con me stessa anche quando nello scompartimento c'è altra gente. Per me è positivo. Posso astrarmi da tutto e cercare la pace "dentro di me".
cafébabel: Ti è capitato di essere riconosciuta dalla gente in treno?
Leonie Müller: Da venerdì scorso, quando mi è stata riservata una maggiore attenzione da parte dello Spiegel Online e del Washington Post, non ho avuto occasione di prendere il treno. Ma da lunedì si riparte e sarò certamente tesa se mi riconosceranno.
cafébabel:Con chi hai avuto la chiacchierata più interessante fino ad ora in treno?
Leonie Müller: Con un capotreno da cui sono andata dopo che aveva fatto un comunicato di servizio spiritoso. Aveva iniziato così: «Benvenuti sull'ICE (treno ad alta velocità, n.d.r.) per Dresda, oggi viaggiamo al motto di "cattivo tempo fuori, buon umore dentro". Potete stare con noi, ma solo con un buon umore».
cafébabel: Hai un treno preferito e quindi una tratta preferita?
Leonie Müller: Bene o male ogni paesaggio ha qualcosa di particolare. Sicuramente il mio treno preferito è l'ICE: lì si riesce a lavorare meglio, a rilassarsi e anche a lavarsi i capelli.
cafébabel: La Deutsche Bahn si è messa in contatto con te? In fondo non saresti per niente male come sponsor.
Leonie Müller: No, in effetti non ancora! Stupisce anche me il fatto che non si sia fatto vivo nessuno, dati i tanti commenti... sì, anche non estremamente positivi, ma comunque piuttosto buoni, che hanno pure avuto risonanza internazionale. Ma comunque non era certo questo il mio intento.
cafébabel: Quali sono le tre cose più importanti che porti sempre con te in viaggio... cioé: a "casa"?
Leonie Müller: Il computer, le cuffie, e una coperta o un cappotto per coprirmi.
Translated from Wohnen im Waggon: Studentin lebt ein Jahr lang im Zug