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La Cable Factory di Helsinki: cavi, cellulari e cultura 

Published on

Story by

Anna Maziuk

Translation by:

Veronica Monti

LifestyleEU-TOPIA ON THE GROUND

Kaapeli è il nome di una vecchia fabbrica di cavi che si trova su una penisola a ovest di Helsinki. Oggi, la sola traccia del passato sono gli alti camini dell'edificio. La Cable Factory è infatti diventata il più grande centro di arte e cultura alternativa della Finlandia. Reportage.

Nel 1954, anno in cui ne venne completata la costruzione, Kaapeli, la sede della Cable Factory, divenne il più grande edificio della Finlandia. Per realizzare l'opera ci vollero 15 anni, a causa delle interruzioni dovute alla guerra. Ma è proprio grazie alla produzione di cavi, che il 6% dei debiti contratti con la Russia poterono essere ripagati dopo il conflitto. Senza ombra di dubbio lo spirito creativo della Cable Factory le è stato improntato dal suo primo direttore, Werner Weckman, grande amante dello sport e due volte oro olimpico nella lotta. Tra le altre cose, all'interno della fabbrica vennero creati degli spazi affinché gli operai potessero praticare lo sport. Un vero e proprio ring per la boxe venne posizionato sul tetto dell'edificio.  

DAGLI STIVALI ALL'ARTE

Tuttavia, nella seconda metà degli anni '60, un'altra impresa occupa la Cable Factory: è la Nokia. La fabbrica dei cavi si unisce alla compagnia finnica che all'epoca è più nota per la produzione di stivali di gomma che per quella di telefoni. Ma alla fine degli anni '80 ogni attività industriale a Kaapeli viene interrotta. Così, vista la mancanza di spazi dedicati all'arte a Hensinki, la Nokia decide di affittare gli spazi vuoti a degli artisti locali. Quando gli ultimi operai della Nokia lasciano la fabbrica, c'è in ballo la demolizione di metà dell'edificio per trasformarne il resto in scuole e hotel. Il progetto però non viene accettato dalla comunità artistica di Kaapeli, che, con l'appoggio di grandi nomi dell'arte e della cultura, riceve l'attenzione dei media. Oggi la Cable Factory è il più grande centro culturale della Finlandia e conta all'incirca 250 affittuari. Per via dei canoni relativamente economici e della sua buona posizione geografica (si trova a sole due stazioni metro dal centro città), i locali godono di grande popolarità.

UN PAIOLO D'ARTE

Kaapeli potrebbe essere paragonato a un grande paiolo nel quale si mescolano le più svariate iniziative culturali e artistiche. La fabbrica è sede di numerose istituzioni: accoglie 3 musei, 12 gallerie, teatri, sale di ballo e innumerevoli atelier. Ogni anno uno degli affittuari organizza una festa: la Recycling Factory"Questa iniziativa rispecchia la natura di Kaapeli. In fondo è nata da una sorta di riciclaggio", afferma Anni Syrjänen, addetta alle comunicazioni del centro culturale, mentre mi fa visitare la fabbrica. All'interno di questo colosso di mattoni regna un caos artistico generale ed è facile perdersi lungo le decine di corridoi. Dietro a ogni porta si cela qualcosa di diverso. Una, per esempio, nasconde un locale destinato al riciclaggio. Ogni affittuario può lasciare capi di vestiario, giocattoli, o persino oggetti elettronici di cui non ha più bisogno. Sul posto troviamo anche un locale in cui gustare la tradizionale zuppa di fagioli finlandese. Il tetto della fabbrica, per ragioni di sicurezza, è riservato ai soli inquilini. In questa zona qualcuno si occupa di erbe aromatiche da giardino. Si sta anche pensando di aprire una sauna: un luogo "sacro" che ogni edificio in Finlandia deve avere.

architetti junior

Sauna a parte, la Finlandia è rinomata anche per il design e la creatività  architettonica. Dopo la visita ad Arkki, la scuola di architettura destinata a bambini e giovani di Kaapeli, ne capisco la ragione: i finlandesi imparano le basi dell'architettura già a 4 anni! I corsi vengono offerti come attività extra-scolastica e, come per la musica e la danza, sono finanziati dallo Stato. Arkki è un business di famiglia: Phila Meskanen ha creato questa scuola con sua madre e un'amica quando aveva appena 20 anni. Jenny è una ragazza snella dai capelli biondi e si occupa della programmazione dei corsi di quest'anno scolastico. Gli alunni sono quasi tutti maschietti di 10 anni e, a guardarli bene, sembrerebbe che i capelli lunghi siano un must. Tutti concentrati, cercano di incollare insieme fiammiferi di colori diversi in modo da creare un tetto a triangolo e una casa a forma di cubo. Le forme, i colori e l'importanza della luce: sono queste le nozioni e i fattori che impareranno a combinare  con il tempo.

LA CASA DELLA DANZA

Kaapeli non è stata chiamata "casa della danza" per caso. La scuola di ballo "Contact" è infatti uno dei progetti più affascinanti di Kaapeli e si basa su una costante interazione tra i suoi ballerini. Eppure, l'importanza che riveste lo spazio personale dell'individuo in Finlandia, non ha eguali al mondo: il contatto fisico è semplicemente un taboo"Sei anni fa, quando ho iniziato i corsi, mi sono finalmente sentita a casa. Questo posto è frequentato da persone che non hanno paura di essere avvicinate fisicamente", spiega Jouni, un ragazzo alto e castano, che insegna danza etnica. Jouni ha portato con sé Riikka, la quale è alla sua terza lezione e ha ancora una grande ansia addosso. "Non è facile toccare una persona che non si conosce. Ci vuole coraggio", confessa. Jouni aggiunge che non è solo il contatto fisico a preoccupare i finlandesi, ma anche l'improvvisazione in sé: sono abituati a obbedire a ciò che gli si ordina. Ma qui, alla scuola "Contact", l'unico limite è il tempo. Per 3 ore i ballerini si rotolano per terra tocandosi e cantando. Alla fine della lezione si discute di ciò che si è appena fatto. Una ragazza con i capelli grigi, dall'aria giovane, sembra voler dire qualcosa, ma non ci riesce: ha gli occhi pieni di lacrime.

Questo articolo fa parte dei reportages “EUtopia on the ground, progetto di Cafebabel.com sostenuto dalla Commissione Europea, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri francese, la Fondazione Hippocrène e la Fondazione Charles Léopold Mayer.

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Translated from Helsinki: sztuka, architektura i taniec w fabryce kabli