La babeliana del mese: Marianne Delaforge
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Veronica MontiMarianne non ha aspettato che gli immigrati venissero a bussare alle porte dell'Ungheria per parlarne. Di loro e del Paese. Residente da 3 anni nello "Orbanistan", questa giornalista made in South France ha scritto nel modo più umano possibile di questo Paese incompreso. Senza dubbio grazie al suo amore per il gelato allo yogurt.
cafébabel:Parlaci un po' di te.
Marianne: Sono nata qualche mese prima della caduta del muro di Berlino in una cittadina del sud della Francia. Dopo i 21 anni ho vissuto in 3 Paesi diversi, tra cui l'Ungheria, dove abito da quasi 3 anni. Amo andare in bici senza casco. Sono appassionata di metal ma il mio gruppo preferito di sempre resta Of Monsters and Men. Quest'inverno realizzerò finalmente il sogno della mia vita: andare in Brasile per 3 mesi grazie al programma Workaway. La mia apertura mentale cozza contro quelli che dicono di non amare i pomodori. Amo ogni genere di fumetti. Sono una femminista convinta. Farei di tutto per un gelato allo yogurt. Amo passare le ore su You Tube e partecipo a più di un centinaio di blog. Sono molto emotiva. La mia autrice preferita di quest'anno è Mona Chollet. Mi interessano molto gli alternativi che lottano contro l'egemonia del Capitale. Ho un solo orecchio forato. Ho paura delle cavallette perché i loro versi mi ricordano un elicottero. Parrebbe che parlo molto durante il sonno. Conosco quasi a memoria la serie francese La Classe Américaine. Mi taglio i capelli da sola, a volte con risultati sorprendenti. Canticchio in ogni occasione perché mi aiuta molto a sdrammatizzare.
cafébabel:Se potessi avere la doppia cittadinanza, quale sceglieresti?
Marianne: Da un punto di vista strettamente pratico e razionale, visto che ho la fortuna di essere nata nella zona Schengen,non avrebbe molto senso chiedere la nazionalità di un altro Paese europeo, quindi sceglierei magari una nazionalità difficile da ottenere, ma che offre un passaporto magico che apre molte porte, come quella canadese! Se dovessi seguire il mio cuore, d'altro canto, la nazionalità finlandese non sarebbe male: mi piace questo Paese e mi identifico nella sua cultura, anche se purtroppo non mi risulterebbe facile sopportarne il clima!
cafébabel: In che paese vorresti abitare?
Marianne : Domanda difficile, vorrei provare tutto! Ogni mese cambio idea, ma per restarci a lungo termine, un giorno mi piacerebbe provare la Slovenia. Questo Paese è esattamente a metà strada tra la Francia, il mio Paese, e l'Ungheria, dove abito da 3 anni. Ed è un miscuglio tra la cultura latina e la cultura mitteleuropea e balcanica. Mi piace anche il suo clima, che è caldo d'estate e molto freddo d'inverno, il suo essere un piccolo Stato dove le montagne più alte si trovano a due ore da un mare turchino, la sua piccola Capitale che sembra un villaggio dei puffi è un posto così piacevole per viverci! E il festival Metaldays ovviamente, che frequento religiosamente da 2 anni!
La serie La Classe Américaine. "Andiamo a mangiare patatine"
cafébabel: Il tuo motto del momento?
Marianne: Mi coloro l'ombelico col pennello dell'indifferenza.
cafébabel:Puoi citare tre Paesi in cui pensi che vivresti meglio che a casa tua e spiegarci perché?
Marianne: Da quando abito in Ungheria, e nonostante l'amore che nutro per questo paese, ho avuto modo di rendermi conto fino a che punto la Francia si prende (ancora) cura dei suoi cittadini, grazie ai sussidi e agli aiuti su cui si può contare.
Ma ancora più della Francia, direi la Finlandia, per la stessa ragione: il Governo non si limita a considerare i suoi cittadini dei semplici numeri, si tratta di un laboratorio in continua evoluzione per ogni tipo di riforma sociale, nonostante certe regressioni conservatrici. Presto sarà la volta del "reddito di cittadinanza", è un tema molto interessante da seguire!
Fuori dall'Europa, il Costa Rica, per quello che si è cercato di fare a livello sociale e ambientale. Tutti questi Paesi hanno sicuramente i loro difetti e hanno fatto i loro passi indietro, ma mi piace vedere che qui alcune cose nuove, che vanno contro il pensiero dominante, sono messe in atto!
cafébabel:Quale oggetto culturale tieni sul tuo comodino?
Marianne: Non avendo un comodino nella mia piccolissima camera in affitto, lo sostituiremo con una lampada da lettura e un computer portatile, sul quale in un solo giorno si può mettere tutto quello che su un comodino non si metterebbe nemmeno in un anno! L'ultimo oggetto culturale che mi ha colpita è stata la serie di Michelle Ashford, Masters of sex, liberamente ispirata alla vita di Virginia Johnson e William Masters, i primi due ricercatori nell'ambito della sessualità umana vissuti tra gli anni '50 e '60. La serie è fantastica per la sua estetica molto fifties; per la sua regia davvero creativa; per i suoi attori, magistrali nelle scene dove devono autocontrollarsi o viceversa esprimere la passione. E la satira della società contemporanea, attraverso i problemi dell'epoca, è davvero riuscita. È anche la serie più femminista che abbia visto da molto tempo a questa parte, e già solo per questo è eccezionale!
cafébabel: Dove ti si può trovare il venerdì sera?
Marianne: In un pub con degli amici a bere fröccs, vino bianco con acqua frizzante (e non mi vergogno di dire che mi piace).
cafébabel:Che consiglio daresti a Viktor Orban?
Marianne: Ohi. Se posso dargliene solo uno, allora sarebbe di smetterla di fare una tragedia sull'arrivo degli immigranti in Europa (ma non è il solo a farlo); e, l'altro lato della medaglia, di smetterla di non prendere sul serio l'emigrazione dei suoi giovani, come se non fosse altro che una moda passeggera, e non il sintomo di problemi cruciali che non ha il coraggio di affrontare direttamente.
cafébabel:Se potessi intervistare qualcuno (vivo o morto), chi sceglieresti?
Marianne: Difficilissima come domanda! Mi piacerebbe fare un'intervista doppia alle blogger DariaMarx, Mirion Malle e Valérie del blog Crêpe Georgette, dove si potrebbe parlare di Internet, di femminismo e di fumetti in una volta sola!
cafébabel:Preferisci sapere tanto di una cosa sola, o sapere poco di un po' di tutto?
Marianne: Vorrei sapere molto in pochi ambiti ed essere più specializzata, ma è talmente eccitante dare almeno un occhiata rapida anche ad argomenti che non conosciamo affatto! Internet ce lo permette, e se è vero che spesso ci dà l'impressione di essere dispersivo e incapace di andare in profondità, ne vale la pena! Per esempio l'altro giorno ho avuto l'occasione di leggere un articolo intitolato «Les meilleurs fanzines gays des cent dernières années» (le migliori fanzine gay degli ultimi 100 anni), sarebbe stato un peccato perderselo (non sono sarcastica, eh).
cafébabel:Hai appena vinto un Oscar, a chi vanno i tuoi ringraziamenti?
Marianne: So che è banale, ma sicuramente quelle persone formidabili che sono i miei genitori, che ci sono sempre per consigliarmi e ascoltarmi quando ho bisogno. In generale tutta la mia famiglia, per il fatto di essere così unita e solidale. La mia amica Hélène che è, e sarà sempre, una fonte di ispirazione straordinaria, oltre a incoraggiarmi a fare nuove esperienze! Se vincessi veramente un Oscar penso che ringrazierei anche la troupe del film e lo sponsor, come si fa sempre!
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Translated from La Babélienne du mois : Marianne Delaforge