Juan Francisco Casas: l’arte, il porno e i social network.
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Sara FabbroL'arte dello spagnolo Juan Francisco Casas non è benvenuta nei social network. Il contenuto erotico dei suoi disegni, che ritraggono la gioventù e sfidano le convenzioni, ha colto di sorpresa Facebook e YouTube, che lo hanno censurato. Il dibattito è servito: i social network sono davvero liberi come li si crede?
“La verità è che, nel 2011, il fatto che un seno malizioso sia ritenuto scandaloso è un po’ irritante”, si lamenta l’artista andaluso Juan Francisco Casas quando gli si chiede della recente censura su YouTube di un video con alcune immagini delle sue opere. Realizzato dal sito web culturale Café Dada, il video raccoglie lo stile particolare di Casas che, usando come strumento una semplice penna blu, realizza ritratti forti di giovani durante momenti di divertimento (anche nudi). L’artista, però, non si sorprende più. “Non so se dire che ormai mi sto abituando, mi hanno chiuso anche l’account di Facebook!”
Guarda su Café Dada il video censurato
Anche a Savannah Spirit, sovrintendente dell’esplicita esposizione Hotter than July: a Sexploration, che si è tenuta all’inizio dell’anno a New York, hanno cancellato l’account nella famosa rete sociale. Il suo errore: condividere immagini della sopracitata mostra che appariva sul suo sito ricordando che “tutta l’arte è erotica”, come diceva Gustav Klimt.
"La cultura ebraico-cristiana ci porti ad avere ancora una certa paura verso il sesso e, quindi, non succede la stessa cosa con la violenza"
Quel che è certo è che sia Youtube che Facebook sono chiari. Il primo stabilisce nelle “norme della community” che il sito “è contro la pornografia o i contenuti sessualmente espliciti”. Facebook va addirittura oltre e unisce nello stesso avvertimento sesso e violenza secondo lo stile dei dieci comandamenti. “Non pubblicare contenuti: minatori, pornografici, con incitazioni all'odio, con immagini o grafica di nudo o con violenza gratuita.” Casas ha ben chiaro questo punto: “Credo che la cultura ebraico-cristiana ci porti ad avere ancora una certa paura verso il sesso e, quindi, non succede la stessa cosa con la violenza. Anche su Youtube ci sono immagini violente e un qualsiasi bambino di dieci anni le può vedere.”
Edonismo domestico
D’altra parte, in opere come le sue è normale che la carne distragga dall’intenzione artistica. Di Casas si è detto che, tra le altre cose, è il ritrattista di una gioventù abbandonata al piacere. “Non credo che di esserlo”, risponde il pittore. “Guardo le foto dei miei genitori e, anche se qualcuno potrà dire che lì non ci sono nudi, sono più o meno le stesse”. Secondo l’artista, il suo obiettivo è trasporre nella pittura di grande formato “quei piccoli bei momenti della vita di ogni persona che alla fine ne compongono la storia”, in contrasto con le grandi tele di altre epoche, occupate in genere dai grandi momenti politici.
Ispirato dalle fotografie scattate nell’ambiente a lui più vicino, lo stesso strumento che usa il pittore, un’umile ma efficace penna, simbolizza la sua visione dell’arte priva di complessi. Tuttavia le opere di Casas e quelle di altri artisti censurati su alcune reti sociali ci portano a paradossi inattesi. Può l’arte senza censura entrare su Youtube e Facebook? E inoltre: può essere che la realtà dei giovani (del pubblico che, con più forza, supporta questi spazi di relazione e libertà su internet) non sia completamente benvenuta in queste network?
Immagini:
Translated from Juan Francisco Casas y el arte, el porno, las redes sociales