[ita] « Sopra i tetti » interroga sul ruolo della disubbidienza
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Giulia NarcisoPresentato al Festival des Libertés di Bruxelles, il documentario di Nicolas Drolc espone i motivi che negli anni 70 hanno spinto alla rivolta i detenuti di diverse prigioni francesi.
« Ubbidire o disubbidire », questo è il problema a dir poco sovversivo che il Festival des Libertés ha scelto come tematica quest'anno. Per discuterne vengono organizzate delle conferenze, delle proiezioni di film e dei concerti. Il documentario « Sopra i tetti » di Nicolas Drolc centra in pieno il soggetto e si interroga anch'esso sul ruolo della disubbidienza. Con l'ausilio di alcune testimonianze, ritraccia la storia della serie di rivolte svoltesi in diverse prigioni francesi nel 71 e nel 72. Dei detenuti, delle guardie e degli intellettuali dell'epoca raccontano gli eventi che hanno condotto i prigionieri alla rivolta. Per mostrare pubblicamente la loro rabbia, i rivoltosi della prigione Charles III a Nancy salirono fin « sopra i tetti » dell'edificio.
« Non sono un criminale, difendo soltanto i miei diritti »
Il documentario dipinge un quadro orribile delle condizioni carcerarie francesi dell'epoca. La crudeltà, le umiliazioni e le privazioni che i detenuti subivano vengono raccontate per capire lo scoppio di queste rivolte. Il documentario però, seppur conservando questo racconto come sfondo, pone anche dei questiti atemporali. Si interroga per esempio sullo statuto dei detenuti chiedendosi quali diritti conservano le persone private della loro libertà.
Altre domande si presentano, automaticamente. I diritti dell'Uomo sono sempre rispettati in prigione? In caso contrario, come difenderli? Bisogna ribellarsi? « Sopra i tetti » mostra che il cittadino medio è poco sensibile a questi argomenti, addirittura ostile. Su alcune immagini d'archivio, un passante dell'epoca dichiara che la vista di quei detenuti sui tetti gli «faceva venire voglia di prendere una mitragliatrice e di sparare nella mischia. » Dei propositi completamente estremi che contrastano con la semplicità apparente delle rivendicazioni dei detenuti.
Disubbidire contro ciò che è legale, ma per ciò che è legittimo
Attraverso questo caso concreto, Nicolas Drolc s'interroga anche sul ruolo della disubbidienza e su ciò che essa può arrecare. La differenza tra legittimità e legalità viene spiegata e serve la causa. In poche parole, l'idea è che una cosa può essere illegale pur essendo legittima. Ed in quel caso specifico disubbidire è una cosa buona. L'avvocato dei sei presunti capi-rivolta di Nancy, Henri Leclerc, sottolinea che disubbidire può inoltre permettere di avanzare. «Queste rivolte hanno condotto alle prime riforme nelle prigioni» afferma.
Non tutti i partecipanti al documentario condividono quest'ottimismo. Alcune persone mettono in dubbio le riforme ottenute mentre delle altre, completamente disilluse, affermano che la disubbidienza è semplicemente inutile. In ogni modo, che il bicchiere lo si veda mezzo pieno o mezzo vuoto, Nicolas Drolc resta imparziale e lascia allo spettatore l'intera libertà di forgiarsi la propria opinione.
Translated from « Sur les toits » interroge le rôle de la désobéissance